COMUNICATO
La Fondazione Critica Liberale, consapevole che il liberalismo non è solo affermazione teorica di princìpi generali ma soprattutto loro pratica quotidiana, ha preso atto che nell’attuale contesto politico italiano la maggioranza che precariamente esprime il Governo del Paese sta portando un grave attacco alle norme fondamentali della legalità costituzionale e internazionale, col chiaro obiettivo di introdurre caratteristiche illiberali nelle nostre Istituzioni e nelle Leggi che regolano da 70 anni la nostra convivenza civile.
Pertanto, in coerenza col dovere dei liberali di trovarsi in prima linea quando si tratti di sostenere il dovere della resistenza civile nei confronti di leggi ingiuste – anche denunciando l’illegittimità costituzionale delle norme interne che contraddicono l’ordinamento europeo e internazionale – Critica Liberale ritiene opportuno sostenere, anche con la collaborazione dei suoi tradizionali legali avv. prof. Giuseppe Bozzi e on. avv. Enzo Palumbo, in tutte le competenti sedi e nelle forme che si riterranno compatibili con la difesa, la posizione di principio di Carola Rackete, nella sua battaglia per il riconoscimento dell’assoluta correttezza dei suoi comportamenti nella recente vicenda della Sea Watch.
Roma 22.07.2019
Non posso che riconfermare la stima per il grande lavoro di difesa dei diritti che fate non solo con le vostre pubblicazioni, ma anche fattivamente come con questa iniziativa! Contro l’inquinamento fatto da certa politica non si debe mollare! Grazie!!
Roberta Burroni-Comitato Scientifico Possibile e LiguriaPossibile
Grazie, non molliamo, avanti così
certo, illegittimità costituzionale per manifesta violazione della Costituzione laddove antepone i trattati internazionali alle Leggi dello Stato (e a maggio ragione ai Decreti etc.); ma ancor prima di deferire il quesito alla Corte Costituzionale, io spero che già i Giudici di primo grado rileveranno la illegittimità “semplice” in quanto la stessa Legge nazionale (RD327/1942 c.d. “Codice della Navigazione”) ai fini dell’ordinamento interno attribuisce i poteri di autorizzare o negare l’imbarco e lo sbarco di persone e merci al Ministro della Marina Mercantile, poi Ministro dei Trasporti, oggi delle Infrastrutture; il Ministro dell’Interno c’entra come i cavoli a merenda! altrettando dicasi anche della pura e semplice tutela dell’ordine pubblico nei porti (demanio marittimo) e nelle acque territoriali; e quindi pronunceranno la nullità dei decreti “ex tunc”
Bravissimi!
Antonio Colantuoni