L’ULTIMO UMANISTA

Il paese tutto e il mondo laico, con la scomparsa di Carlo Flamigni, perdono un testimone essenziale, un maestro di vita e un esempio di come una cultura immensa possa, e debba, coniugarsi con un’azione civile esemplare. Fino all’ultimo è stato sul fronte.

Per decenni si è prodigato da ginecologo, da bioetico, per la libertà individuale di scelta. Molte donne probabilmente non conoscono il suo nome, eppure davvero in pochi si sono battuti come lui da sempre per la libertà della donna. Come studioso e come militante di una laicità senza compromessi. Era il padre della fecondazione assistita. Era l’anima delle “Giornate della laicità” di Reggio Emilia.

È assolutamente insostituibile, perché Carlo Flamigni fa parte di una specie di scienziati assai poco numerosa, di coloro che sanno essere “totali” come gli umanisti di una volta, che studiano, lottano, scrivono di tutto non all’interno di una torre d’avorio ma immersi nel flusso della vita e della storia della propria epoca. È troppo poco dire che lo rimpiangiamo. [e.ma.]

Un commento su “L’ULTIMO UMANISTA”

  1. in una temperie in cui i carrettieri per eloquio e modi diventano ministri , e diventano leaders politici, eredi di senatori che fanno laureare a Tirana pesci di vario genere, e quando amministarìtori lumbard sfilano 40 milioni dal partito , un certo Belfico, la morte di un uomo nobile e dedicato non fa notizia.
    Forse avra aiutato la Meloni a diventare madre, come anche la Nannini….. perche queste due nobildonne nonhanno fatto propfessione di fede laica e per ringraziamento a quanto fatto dai medici laici? Forse per non perdere voti Hai dura terra!

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