di enzo marzo
Questa lettera, inviata alla rubrica delle “lettere a Corrado Augias”, il 21 ottobre 2020, non è stata pubblicata.
Caro Augias, non si abbatta e continui la battaglia a favore della lingua italiana. Vorrei aggiungere solo due argomenti che aggravano la responsabilità di chi favorisce l’invasione di parole straniere. Primo: la lingua è il patrimonio maggiore di un paese. Il suo “imbastardimento” è il segno sicuro del declino di un popolo. Trovo folle che questa decadenza trovi come principale responsabile proprio il Governo. Non c’è bisogno di scomodare Habermas e la sua affermazione: «Tutte le decisioni politiche esecutive devono essere formulate in una lingua ugualmente accessibile a tutti i cittadini». E’ ovvio. Possibile che a Palazzo Chigi siano così “vetero provinciali”? Proprio nel momento in cui era necessario farsi capire assolutamente da tutti, ovvero in questi mesi di coronavirus, il corrispondente inglese di “clausura” e moltissimi altri termini stranieri introdotti in provvedimenti governativi dimostrano che il nostro ceto politico non sa che il 10% dei nostri studenti è in grado di leggere un testo, ma non di comprenderne i contenuti, e che il 46,1% degli italiani si trova in condizione di “illetteralismo”, non riesce cioè a superare il livello base di comprensione di un brano di prosa. Si tratta di oltre 33 milioni di persone. Secondo argomento: ci tengo molto, e ci ho scritto adesso un libro sopra. Si tratta di come noi giornalisti, in mille modi, anche con la lingua che usiamo, violiamo i diritti dei lettori. Perché il lettore ha il diritto di comprendere. E poi ci lamentiamo che scappano.
Cordiali saluti Enzo Marzo (enzomarzo@gmail.com)
PER I LETTORI DI QUESTO SITO AGGIUNGIAMO UN POST CHE DEDICHIAMO A CHI VARA JOB ACT E LOCKDOWN