di Ninni Radicini
Con l’approvazione degli organi preposti, tra il 15 e il 18 ottobre, SPD, Verdi ed FDP hanno ratificato l’accordo raggiunto in sede di colloqui esplorativi e il conseguente avvio di un negoziato per formazione di una coalizione di governo dopo le elezioni Federali del 26 settembre.
La consultazione elettorale per il rinnovo dei seggi nella 20esima legislatura del Bundestag (la Camera elettiva del Parlamento bicamerale federale tedesco) è stata caratterizzata dalla prevalenza della SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco), da una rilevante perdita di consensi della CDU/CSU (Unione Cristiano-Democratica / Unione Cristiano-Sociale), da un incremento di consensi per FDP (Partito Liberale) e, ancora più, per i Verdi, dal decremento di AfD (Alternativa per la Germania) e di La Sinistra, che arretra al di sotto del 5%. Con un’affluenza alle urne pari al 76.6% degli elettori aventi diritto (76.2% nelle elezioni federali 2017), la SPD ha ottenuto il 25.7% (+5.2), seguita dalla CDU/CSU con il 24.1% (-8.9), Verdi 14.8% (+5.8), FDP 11.5% (+0.7), AfD 10.3% (-2.3), La Sinistra 4.9% (-4.3), altre liste hanno totalizzato nell’insieme 8.7% (+3.8). Nell’attribuzione dei 735 seggi, la SPD ha ottenuto 206 seggi, CDU/CSU 196, Verdi 118, FDP 92, AfD 83, La Sinistra 39, SSW (Associazione degli Elettori dello Schleswig del Sud) 1.
Da notare che La Sinistra, pur non raggiungendo la soglia di sbarramento del 5%, che nel sistema elettorale della Repubblica Federale Tedesca è necessaria per partecipare all’attribuzione dei seggi, ha comunque ottenuto seggi poiché tre suoi candidati sono risultati i più votati in tre collegi elettorali, nei quali hanno conseguito direttamente il seggio (due a Berlino e uno in Sassonia, a Lipsia). Tale meccanismo è proprio del sistema elettorale tedesco che prevedere l’attribuzione di una quota di seggi con il sistema proporzionale e di una quota con il sistema maggioritario. Non è la prima volta che accade: il PDS (Partito del Socialismo Democratico, poi principale formazione fondatrice de La Sinistra) nelle elezioni federali del 1994 ebbe il 4.4% ma partecipò alla ripartizione dei seggi, ottenendone 30, poiché quattro suoi candidati prevalsero nei loro rispettivi collegi.
Per la prima volta dalle elezioni federali del 2005, Angela Merkel non era candidata alla Cancelleria Federale. La sua decisione ha determinato effetti su tutto il quadro politico-elettorale tedesco poiché dopo essere stato primo partito nel 2005, 2009, 2013 e 2017, la CDU/CSU è stata superata dalla SPD. A fronte dei risultati elettorali, data la esclusione da parte dei principali partiti di alleanze con AfD e l’impossibilità aritmetica di una coalizione tra SPD, Verdi e La Sinistra, è stata constatata la realizzabilità di tre coalizioni di governo: una ulteriore “Grande Coalizione” formata da SPD e CDU/CSU; una coalizione formata da CDU/CSU, Verdi ed FDP denominata “Jamaica” (i colori dei partiti che la compongono sono uguali a quelli presenti nella bandiera dello Stato caraibico); una coalizione formata da SPD, Verdi e FDP denominata “Semaforo” (data la corrispondenza dei colori con quelli dei tre partiti componenti).
Dopo la pubblicazione dei dati elettorali si è svolto un incontro tra Verdi ed FDP a cui hanno partecipato i vertici dei due partiti. Si è trattato di una novità nella politica tedesca sia perchè ha preceduto la consueta fase dei colloqui esplorativi, sia perchè l’adesione di entrambi i partiti è necessaria per la formazione di ognuna delle coalizioni a tre.
Già dopo le elezioni federali del 2017 fu prospettata la formazione di una coalizione “Jamaica”, che non si realizzò per divergenze emerse in fase di colloqui esplorativi. Nei giorni seguenti alle elezioni 2021, i Liberali hanno svolto incontri sia con CDU/CSU sia con i Socialdemocratici, a cui hanno partecipato i segretari generali. Da parte della CDU/CSU è stata evidenziata la notevole fiducia che caratterizza il rapporto con FDP e la sostanziale prossimità delle due parti sulle principali questioni programmatiche, da cui la convinzione che la coalizione “Jamaica” sia più funzionale della coalizione “Semaforo”.
La valutazione dell’incontro tra FDP e SPD è stata cauta da parte dei Liberali, che hanno evidenziato sia una predisposizione favorevole al dialogo sia la presenza di punti di divergenza, in un quadro comunque ritenuto costruttivo. Dalla parte Socialdemocratica si è auspicata la volontà di formare una coalizione “di vincitori” tra SPD, Verdi ed FDP, escludendo ogni eventuale alternativa. Le varie corrispondenze programmatiche tra CDU/CDU e FDP sono state sottolineate da Christian Lindner – presidente dei Liberali – specificando la mancanza di preclusioni da parte di FDP a colloqui esplorativi sia con l’Unione sia con i Socialdemocratici.
FDP ha dovuto affrontare un cambiamento rilevante di prospettiva della sua collocazione in una coalizione. Circa tre mesi prima delle elezioni federali si ipotizzava che i Verdi – a cui le rilevazioni pre-elettorali attribuivano un consenso più ampio di quanto poi ottenuto il 26 settembre – e la Unione sarebbero stati il binomio base di una coalizione di governo a cui avrebbero partecipato anche i Liberali, con Armin Laschet (CDU) alla Cancelleria Federale. La mancata materializzazione di questo quadro politico-elettorale ha determinato da parte dei Liberali la necessità di ridefinire il proprio ruolo. La eventualità di un’alleanza a tre con SPD e Verdi e la necessità di prevenire le conseguenze elettorali negative di una partecipazione ad una coalizione che potrebbe essere considerata di Sinistra, ha determinato la realizzazione dell’incontro con i Verdi.
FDP – che durante la fase di interlocuzione con gli altri partiti ha sottolineato la sua indipendenza – il 6 ottobre ha accettato la proposta di avviare colloqui esplorativi con SPD e Verdi, sebbene la eventualità di una coalizione “Jamaica” sia rimasta come opzione alternativa. Undici giorni dopo lo svolgimento delle elezioni federali, SDP, Verdi e FDP si sono incontrati per la prima volta il 7 ottobre a Berlino per iniziare i colloqui esplorativi durante i quali i loro rappresentanti (sei per ognuno dei partiti) devono rilevare se vi sono le condizioni per una convergenza politica-programmatica, necessaria per formare una maggioranza di governo. Qualora tale convergenza fosse realizzata allora si passerebbe al negoziato per elaborare il programma di governo della coalizione.
SPD e Verdi hanno in gran parte un uguale orientamento sulla maggior parte dei punti programmatici. Tra i due partiti e i Liberali vi sono invece delle differenze culturali sostanziali, in particolare sulla spesa pubblica e sulle imposte. A fronte di una questione quale lo sviluppo della Digitalizzazione nella Scuola e nella Pubblica Amministrazione su cui i tre partiti convergono in modo sostanziale, vi sono altre questioni su cui si prospetta un confronto di posizioni.
Una, particolarmente divergente, è l’aumento del salario minimo, sostenuto in campagna elettorale da Olaf Sholz (candidato Socialdemocratico alla Cancelleria Federale) come punto programmatico principale della SPD e considerato decisivo per la formazione per una coalizione di governo a cui partecipi SPD, che ha promesso un incremento di dodici euro per il 2022. Tale aumento è condiviso dai Verdi mentre FDP ritiene che ogni decisione in merito sia subordinata alla valutazione da parte di una commissione composta da rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati.
La salvaguardia del clima è un’altra questione su cui i tre partiti – in particolare FDP e Verdi – hanno differenti orientamenti. I Verdi pretendono decisioni e tempi prestabiliti per la loro implementazione, ad esempio nel settore automobilistico, in riferimento a cui vogliono fissare al 2030 l’anno dal quale iniziare a consentire la circolazione soltanto ai veicoli senza emissioni inquinanti e la rinuncia all’utilizzo del carbone nella produzione di energia elettrica. FDP è contro il bando dei motori a combustione e le sovvenzioni per l’acquisto di auto elettriche, sebbene, così come i Verdi, abbia ottenuto ottimi riscontri nei collegi elettorali in aree della Germania dove sono in circolazione più auto elettriche.
Un ulteriore punto divergenza è il limite di velocità nelle autostrade: SPD e Verdi sostengono un limite di 130 km/h; FDP è contrario a tale limite, oltre a sostenere l’abolizione del pedaggio autostradale. A fronte di SPD e Verdi favorevoli ad un’aumento della spesa pubblica per avviare investimenti a beneficio della salvaguardia climatica, traendo le risorse dalla tassazione dei redditi più elevati, FDP propone una riduzione delle tasse per le aziende. SPD, Verdi e FDP sono invece d’accordo su un più rapido sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili (solare, eolico).
Il 15 ottobre, a Berlino, i presidenti di SPD (Saskia Esken e Norbert Walter-Borjans), Verdi (Annalena Baerbock e Robert Habeck), FDP (Christian Lindner) e Olaf Scholz hanno presentato una relazione in dodici pagine, con un preambolo nella intera prima pagina, risultato dei colloqui esplorativi. Le sfide principali sono state indicate nel cambiamento climatico, la digitalizzazione, la coesione sociale, il cambiamento demografico. Per definire la loro convergenza, i tre partiti hanno usato la definizione di “alleanza innovativa” e “coalizione progressista” per effetto di una “nuova immaginazione politica”, materializzatasi nella marcata sintonia e le lodi reciproche.
L’equilibro è stato raggiunto inserendo nel documento i punti programmatici considerati irrinunciabili da ognuno dei tre partiti, sebbene abbiano ammesso di aver dovuto fare dei compromessi: FDP ha ottenuto la rinunciare all’aumento delle tasse e il controllo dell’indebitamento; SPD ha ottenuto l’aumento del salario minimo; i Verdi hanno ottenuto un programma completo di protezione del clima. Scholz ha parlato del “più ampio programma di modernizzazione industriale in Germania per i prossimi cento anni” e Lindner ha definito questi colloqui esplorativi “un punto di svolta nella cultura politica della Germania”.
Pieno accordo sulla Digitalizzazione, sulla riorganizzazione delle procedure burocratiche, sul rafforzamento della collaborazione tra il governo federale, amministrazioni statali e municipali, con una maggiore attenzione ai Laender orientali. Per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è stato stabilito un ulteriore sviluppo della legislazione federale in merito ed una rapida espansione dell’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendo obbligatoria l’installazione di pannelli solari nei nuovi edifici commerciali e privati e aumentando le capacità produttive degli impianti eolici offshore. Previsto anche un aumento al 3.5% del Pil della quota di spesa pubblica per il settore Ricerca e Sviluppo.
Il 2030 è confermata come data di conclusione dell’utilizzo del carbone per la produzione elettrica. E’ prospettata la costruzione di moderne centrali elettriche a gas e il traguardo della Germania quale principale mercato per la mobilità elettrica. Previsto l’aumento del salario minimo di dodici euro, la cui decisione sarà da parte di una commissione. Come promesso da Olaf Scholz è prevista la costruzione di di 400.000 nuovi appartamenti all’anno, di cui 100.000 finanziati con fondi pubblici. Nei colloqui esplorativi è stato anche deciso di apportare modifiche all’ordinamento giuridico relativamente al diritto di cittadinanza, di famiglia, ai diritti di genere e di rendere più funzionale la legge sulla immigrazione dei lavoratori qualificati, affinché sia più facile il loro ingresso in Germania, con una maggiore rapidità nella concessione della residenza per coloro che risultano avere un lavoro e sono integrati nella società tedesca. E’ prospettato inoltre che l’età per esercitare il diritto di voto sia portata a sedici anni.
Dopo la presentazione pubblica, l’accordo raggiunto nei colloqui a relazione è stata sottoposto alla valutazione degli organi preposti dei tre partiti. Nel pomeriggio dello stesso giorno, la SPD ha riunito la sua Direzione che ha approvato l’accordo all’unanimità. Il 17 ottobre, i Verdi hanno organizzato un congresso di partito su scala ridotta, con 70 delegati, che quasi all’unanimità (2 voti contrari e una astensione) hanno votato a favore. Il 18 ottobre, Christian Lindner ha comunicato che, dopo due ore e mezza di “dibattito molto intenso”, la Direzione di FDP e il suo gruppo parlamentare hanno approvato all’unanimità l’inizio dei negoziati con SPD e Verdi.
Il presidente dei Liberali ha specificato che questa tipologia di coalizione non era stata preventivata in campagna elettorale e che permangono differenze tra le parti, che rimarranno anche in futuro. Ha inoltre sottolineato che i risultati delle elezioni Federali 2021 non hanno determinato uno spostamento a sinistra del quadro politico tedesco e che il prossimo governo deve avere un orientamento centrista. In riferimento ai tempi del negoziato si ipotizza che la formazione del prossimo governo federale possa avvenire prima di Natale.
Considerando la sequenza delle maggioranze di governo nella Storia della Repubblica Federale Tedesca, l’unica coalizione composta da tre partiti fu formata dopo le elezioni del 1949 (le prime dopo il Secondo conflitto mondiale) da CDU/CSU, FDP, DP (Partito Tedesco), presieduta dal Cancelliere Federale Konrad Adenauer (CDU).
* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).