Grillo, anche nei suoi momenti di grazia e di disgrazia non ci ha fatto né ridere né piangere. Oggi, stipendiato lautamente dal suo Movimento e riconoscente al nuovo Capo, mostra particolare acrimonia e nessun senso critico. A dirla tutta, nei suoi sbandamenti fa persino un po’ pena. Come non ricordare che si deve proprio a lui l’elezione alla Camera del fondatore di un partito a destra dell’estrema destra? Così, mentre i suoi fans dileggiano il “comico” Zelensky, il comico nostrano, invece di fare opposizione alla maggioranza di governo, si dedica ad attaccare il Pd della Schlein. Forse immagina nuove sue alleanze con Salvini a cui regalò il venti per cento dei propri voti e l’appoggio alle “porcate” più nefaste? Ah! Se ripenso all’indimenticabile elezione di Marcello Foa come Presidente della Rai…
Purtroppo non si può mai cancellare il peccato originale, quello slogan – “non esiste né la Destra né la Sinistra” – espressione della “pancia” del destrorso opportunista. E in questo il M5s non è stato, e non è, secondo a nessuno. Il povero Mimmo De Masi (Dio…quanta ingenuità da accademico dilettante in politica) pensò di potersi inventare un Labour party in un paio di mesi pre-elettorali, partendo da dirigenti e ideali intimamente di destra. E così una forza che nella passata legislatura ha visto centinaia di suoi parlamentari emigrare verso lidi lontani ed è così entrata nella storia per aver realizzato il primo “trasformismo di massa”, ora campa alla giornata cercando di accattonare voti a destra e a manca. E non ha appreso proprio nulla dalle sue stesse vicende, visto che persino dopo la rivoluzione laburista ha mostrato di continuare a rubare voti democratici. Come nella Regione Lazio dove il Gruppo di Consiglieri “neolaburisti”, per la metà, si è trasferito di corsa a Forza Italia, ovvero là dove porta la “pancia” e la fame di potere. Intanto – si sa – la Destra “non esiste”, però pur non esistendo acchiappa opportunisti, e governa. Anche grazie ad elettori che non apprendono dall’esperienza e continuano a farsi truffare.
Caro Marzo, buona parte di ciò che dice e’ corretto. Sarei meno tranchant su alcune questioni tipo la guerra in Ucraina ma ad ogni buon conto condivido il giudizio su Grillo. Non così quello su Conte e i 5S che non sono più quelli del 2018 avendo perso per strada alcuni personaggi che definire “improbabili” e’ poco. Che i 5S abbiano subito un miglioramento nella propria immagine e non solo è un dato riconosciuto dalla quasi totalità dei commentatori salvo lei. E cio’, insieme al fatto che l’attuale panorama politico non consente di votare per i migliori ma solo per i meno peggio, mi ha indotto a dar loro fiducia alle ultime elezioni. A tal proposito sarei curioso di sapere per chi ha votato lei, se ha votato.
Caro Gandolfi, certo che il m5s ha migliorato molto la propria immagine, ma io non credo che le forze politiche possano trasformare all’improvviso la propria sostanza, senza una revisione profonda della propria missione e cultura. Altrimenti sono destinati ad ondeggiare e mettere in sospetto gli elettori più accorti. Molto grave , poi, è l’assoluta incapacità di selezione della classe dirigente. Proprio non riesco a spiegarmi come si possano mettere in lista e far eleggere dei personaggi che dopo poche settimane si trasferiscono in massa a destra. Vuol dire che prima delle elezioni sono degli assoluti sconosciuti. Mi sembra un sintomo di mancanza totale di serietà. Io non ho votato nella regione Lazio, ma mi sarei molto irritato e mi sarei sentito preso in giro vedendo che il mio voto per il Movimento si fosse trasformato presto in un aiuto agli avversari. Per quanto riguarda il voto alle Politiche la posizione di Critica è stata netta , siamo stati quasi i soli a sollecitare la formazione di un blocco che unisse tutte le forze di non-destra. Non è stato fatto, abbiamo perduto, i numeri hanno dato ragione alla nostra tesi. La strategia di Calenda, Letta e Conte ci ha regalato l’estrema destra. Sapendolo, non restava che votare turandosi il naso, quasi a caso.
La strategia era solo di Letta, ammesso che nel cervello del professore di Sciences Po sia transitato qualcosa che somigliasse ad una strategia. Pero’ lei per chi ha votato, beninteso turandosi il naso, non l’ha detto.