i lanzichenecchi

Pare che in Italia sia sorta la nostalgia per la Merkel. Incredibile. Abbiamo dimenticato quando le venivano disegnati i baffetti da Hitler e quando la propaganda, a reti unificate, tuonava contro l’austerità, e si interrogava, pensosamente, sulle ragioni di tanta diffidenza – poi abbiamo visto il “bonus casa”. Sarebbe interessante indagare come siano stati realmente spesi i fondi europei, ultima spiaggia di un fallimento grave e forse definitivo. La propaganda sulla necessità di nuovo debito era così martellante che persino la squadra tedesca venne fischiata in uno stadio italiano. Già allora, evidentemente, si cementava l’alleanza rosso-bruna tra gli hooligan degli stadi e gli intellettuali anti-tutto, molto molto fini, incapaci di rendersi conto che stavano, letteralmente, portando acqua a Putin con entrambe le orecchie messe a modo di secchiello. Poi, forse, hanno aperto gli occhi disorientati. Persone ormai fuori dal tempo. Il mondo si avvia a diventare realmente brutale. Oggi abbiamo nostalgia per le Merkel e ci siamo dimenticati di quando la “speranza” era Sahra Wagenknecht, che oggi si fa ammirare insieme ai suoi Landsknechte del populismo rosso-bruno.

Giovanni Perazzoli

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