di riccardo mastrorillo
Il 9 aprile scorso Ernesto Paolozzi, è prematuramente scomparso, per un malore improvviso, a 67 anni. Filosofo liberale, studioso di Benedetto Croce, persona di estrema e raffinata cultura, instancabile animatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Croce.
Carissimo Ernesto,
te ne sei andato via all’improvviso lasciando incompiute le tante, troppe cose che ancora avevi da fare e, soprattutto da scrivere, c’eravamo sentiti dopo l’estate ripromettendoci di incontrarci appena la pandemia ce lo avesse consentito, avevamo parlato di “lavoro” e della tua idea innovativa ed efficace, ma soprattutto moderna. Ti avevo promesso di venire a napoli, a breve… poi le tante cose da fare e l’imponderabilità del covid mi hanno fatto mancare la promessa.
Sin da ragazzo, le tue letture e i tuoi interventi, conditi con la tua vitalità e la tua giovinezza perenne, mi avevano guidato vuoi alla lettura di Croce, vuoi ad una interpretazione “rivoluzionaria” della politica. Ci eravamo trovati, senza parlarne, a fare le stesse scelte moltissime volte, come per le politiche del 2018. Non ci sono che queste poche parole che possano sintetizzare un mondo di emozioni che hai sempre suscitato e l’incolmabile tristezza di una perdita dolorosa, soprattutto perché prematura e inaspettata. Nella speranza che presto ci si possa ritrovare per compiere la dovuta commemorazione insieme ai tanti amici che in questi giorni ti piangono individualmente. Che la terra ti sia lieve