di enzo marzo
Oggi 18 maggio, per “Corriere della sera, è il momento degli amari. Anche per consolare il povero lettore truffato, che all’edicolante ha versato il suo obolo per comprare un po’ di pubblicità occulta.
Pagina 23, di “spalla” , intervista con tanto di foto al produttore di vino che sta per lanciare, attraverso pubblicità redazione (chissà come ricompenserà il giornale o l’autore della marchetta) un suo Amaro di lusso. E speriamo che il suo Amaro non sia adulterato come la sua pubblicità.
Attraverso una lunga e approfondita inchiesta l’autore , tale L.F., (sospettiamo un caporedattore enologo) è riuscito a scoprire non solo il prezzo di una bottiglia, ma persino dove si può comprare o consumare. Ed essendo un coscienzioso giornalista non cela la sua scoperta agli ansiosi lettori.
Alcuni anni fa, quando volevano vendere il mitico palazzo di via Solferino, i “vecchi” (anche ex direttori) e i giovani del “Corriere” protestarono vivacemente. In nome della storia e della tradizione del loro giornale. Ora che il Corsera è svenduto quotidianamente come bollettino pubblicitario in barba d’ogni regola deontologica, invece, silenzio tombale. Non ci vuole molto per affossare l’autorevolezza di un quotidiano fondato nel 1876. Basta un editore che svende per pochi spiccioli il patrimonio di autorevolezza, basta un direttore prono, basta una redazione avvilita. Ovviamente l’Ordine dei giornalisti come al solito tace e acconsente.