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INCOSCIENTI, CHE STIAMO ASPETTANDO?

«IL PAPA PREGA IL CROCIFISSO CHE CI SALVÒ DALLA PESTE». Cosi “Il Tempo” di Roma, ma anche i telegiornali pubblici. Fa piacere vedere che il main-stream clericale non ha dubbi.  I superstiziosi non conoscono il condizionale. Ma non capisco cosa stiamo aspettando? Il picco del numero dei morti? Conte faccia subito un decreto legge per sospendere la quarantena che tanti danni fa all’economia, faccia tornare a casa medici e infermieri, le forze dell’ordine si riposino, le borse crescano, non spendiamo quattrini per la ricerca su un vaccino inutile o per nuovi ospedali: abbiamo sotto gli occhi la soluzione. Fa rabbia che non ci abbiano pensato prima. Il Papa, diciamoci la verità, dovrebbe fare meglio e più tempestivamente il suo lavoro. Ha tra le mani chi “ci salvò dalla peste” e perde tempo. Basta che Bertolaso col crocifisso miracoloso  giri per alcune ore per le strade e ospedali di Bergamo, tanto per fare un esempio, e come nel 1522,  il coronavirus sparirà in una sola giornata. Non vorrete pensare che chi “salvò dalla peste” i romani faccia la brutta figura di essere inefficace con un’influenzaccia qualsiasi…

la lepre marzolina – lunedì 16 marzo 2020

MAFIOSI E COLLUSI (con PS)

Alessandro Sallusti, per difendere il suo padrone Berlusconi coinvolto dalle testimonianze dello stragista mafioso Graviano, ci va giù duro e intitola il suo editoriale sul “Giornale”: “Ricordiamoci che i mafiosi sono uomini di merda”. Noi lo abbiamo sempre saputo. Ma ci chiediamo: per Sallusti sono “uomini di merda” anche coloro che sono stati condannati in via definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, come, per esempio, Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia?

ps: Dimenticavo: caro Sallusti, come si potevano svolgere ad Arcore le “cene eleganti” e i vari “bunga bunga” , se lì ci lavorava e viveva il  pluriomicida mafioso Vittorio Mangano, che fu definito da Paolo Borsellino una delle «teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia». Pensi che fetore, ad Arcore.

la lepre marzolina – sabato 8 febbraio 2020

L’EREDE

Da molto tempo e ripetutamente Vittorio Sgarbi, con grande modestia,  si è autocandidato alla successione di Berlusconi. Il recordman di trasformismo e di scurrilità si è fatto una solida fama perché è invitato a mitraglia da pseudo giornalisti che, non sapendo fare il proprio lavoro, sperano che qualche parolaccia alzi l’audience delle loro trasmissioni. Sgarbi in Emilia-Romagna ha trascinato Forza Italia dall’8,36% al 2,56% conquistando un nuovo record: il peggiore disastro elettorale di tutti i tempi del berlusconismo. Ci auguriamo davvero che così si sia conquistato il diritto d’essere il vero erede di Arcore e possa finalmente e velocemente ridurre a morte sicura il partito di Berlusconi, Dell’Utri, Previti, Scajola e Galan, Per non dir degli altri… Forza Vittorio (mai nome è stato così inappropriato).

la lepre marzolina – martedì 28 gennaio 2020

ALIAS BETULLA

Renato Farina, editorialista di “Libero”, attacca la sardina Mattia Santori all’insegna del LAVORARE MAI. Farina non si rende ancora conto che purtroppo per i giovani è cambiata un’epoca e che il lavoro non c’è più. Non sono più i tempi in cui col suo alias “Betulla” addirittura poteva svolgere contemporaneamente ben due lavori, uno di giornalista e un altro di spione…

la lepre marzolina – mercoledì 22 gennaio 2020

UN VERO LADER

Per ringraziare quel gentiluomo di Berlusconi, che in un comizio in piazza le aveva riconosciuto che Lei non “gliela aveva mai data”, la candidata della destra in Calabria, Jole Santelli, si è espressa con questa gentilezza: “conosco un uomo sempre rispettoso, un vero signore… questo è Silvio Berlusconi, , il mio Ledar”.  E giù tutti a sbeffeggiare lo sbaglio della Jole…. anche se è chiaro che volesse scrivere non LEDAR ma LADER.

la lepre marzolina – sabato 25 gennaio 2020

LA VIRTÙ’ DELLO STATISTA

È stato dato un certo rilievo al fatto che Renzi abbia votato assieme alle destre per salvare la prescrizione. Dopo Salvini, mi tocca difendere anche Renzi: ma che notizia è che si sia schierato su un baluardo classico della destra del Berlusconi prescritto 9 volte? È come dare rilievo a un cane che morde il padrone… Invece Renzi in questa occasione ha dimostrato d’essere un vero statista. Soltanto un grande politico pensa intensamente al futuro e dimostra di possedere la virtù della lungimiranza.

Ps: Semmai la notizia è un’altra. Come ricorda “Il Fatto quotidiano”, nel 2014-2015 lo stesso Renzi era scatenato: chiedeva l’aumento delle pene e valutava che «la prescrizione che viene dove si prova un fatto corruttivo è un elemento che nega la dignità allo Stato».  Allora ci teneva alla dignità.

la lepre marzolina – sabato 18 gennaio 2020

DOV’E’?

I soliti criticoni fanno notare che Salvini ha cancellato la presenza della candidata Borgonzoni da quasi tutti i suoi comizi. Dicono, per non fare brutta figura. Ma non è vero. E’,  il suo, un vero gesto di gentilezza: lascia alla candidata della Lega  il tempo di consultare vari atlanti prima del voto per scoprire finalmente dove sia l’Emilia-Romagna. 

la lepre marzolina –  giovedì 16 gennaio 2020

LA GENTE

Salvini ci ha rovinato la giornata. Non sapendo più a che santo votarsi e non riuscendo a stare lontano dalle poltrone e strapuntini nemmeno tre mesi, oggi implora un governo con “tutti dentro”, dai fascisti ai comunisti. E appoggia questa tesi con una rivelazione: «Al governo c’è gente inadatta, è evidente anche ai loro più stretti parenti». E proprio queste sue parole hanno riacceso in tutti  noi una nostalgia irrefrenabile per la «gente» leghista del governo in cui era v.presidente. La stavamo dimenticando, quella gente. Grave colpa. Come si può dopo solo poche settimane non ricordare la statura politica, l’esperienza raffinata e persino la rettitudine di gente come Armando Siri, Lorenzo Fontana, Gian Marco Centinaio,  Edoardo Rixi, Lucia Borgonzoni ecc., che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro paese?

la lepre marzolina, 14 dicembre 2019

GUAI A BIRAGHI

Prima della partita Inter-Barcellona la Tv ha mostrato il terzino interista aggiustarsi i parastinchi con la scritta  “Vae victis”, guai ai vinti, con i caratteri ormai associati al fascismo, e un disegno che richiama la simbologia di estrema destra… Molte le proteste sui social, ma perché?  Pur giocando in casa, giustamente il difensore interista ha incassato due goal e, come prefigurava egli stesso, è entrato nella schiera dei perdenti cronici. 

la lepre marzolina – 11 dicembre 2019