Su Mediaset Barbara D’Urso e Matteo Salvini non sanno più che inventarsi e si mettono a recitare l”eterno riposo”. Lei, prima, non riesce a non confessare ai telespettatori che ogni sera non può fare a meno di recitare il rosario (lei lo chiama così) e lui agita il crocifisso con la faccia atteggiata a penitente, come se la Lega Ladrona si fosse pentita d’aver truffato allo Stato 49 milioni.
Lo spettacolo è raccapricciante. Sono in corso reazioni infuriate, sono state raccolte già 380 mila firme su una petizione che chiede la chiusura della trasmissione. Noi liberali non siamo d’accordo: siamo per la libera espressione. Non abbiamo mai sollecitato sanzioni per la prostituzione o per la blasfemia o per il trash, anche il più spinto. Non abbiamo mai denunciato neppure Sgarbi per la sua perenne scurrilità. Tocca ai telespettatori chiudere l’apparecchio televisivo quando appaiono spettacoli offensivi del buon gusto. Invece di firmare è più fruttuoso fare una campagna di boicottaggio delle merci di chi finanzia con la pubblicità questa immondizia. Perché non pubblichiamo l’elenco degli spot pubblicitari contenuti in ‘Live Non è la D’Urso’ ?
[e.ma.]

[e.ma.] Chi semina vento, raccoglie tempesta. Da anni si tesse l’elogio dell’Uomo forte, dei Pieni Poteri, e alla fine lo trovi l’Imbecille che si ubriaca di tante cretinate e fa proclami al Popolo. L’Appello al golpe di Matteo Valléro non è di per sé preoccupante, ma è sintomatico. Basta leggere l’incipit: “Il Popolo italiano invoca…”. Da un paio di anni qualunque “personaggetto” parla in nome del Popolo. Qualunque aspirante a un regime personale si ubriaca con la parola “populista”, senza capirne il senso. Se prendesse piede questo andazzo chiunque potrebbe scrivere: “Il Popolo italiano invoca che tale Matteo Vallèro sia fucilato all’alba per sedizione…” (Matteo Vallèro coerentemente dovrebbe rispettare la volontà del Popolo) oppure “Il Popolo italiano (cioè una minoranza di parlamentari, pretende le elezioni politiche prima del tempo…”. Così, si va indietro, imbecillità dopo imbecillità. Più preoccupante ancora è “la pezza peggiore del buco” con cui l’esagitato opinionista della “Verità” (evidentemente Belpietro ha un sesto senso per scegliersi collaboratori all’altezza della sua testata) cerca di scusarsi e si rimangia tutto. Da velleitario fascio-golpista si mette ” strizza” e precipitosamente si autoriduce a comparsa di “Vogliamo i colonnelli”. E suscita solo ilarità e pena.
