di andrea pertici
Nuova pesante sconfitta del Pd e del centrosinistra nei ballottaggi del 24 giugno.
Si tratta in fondo di un partito – e di una coalizione – che hanno ormai collezionato innumerevoli sconfitte. L’ultima era stata nelle elezioni politiche del 4 marzo, quando il Pd e il “suo” centrosinistra, “cucinato” in quattro e quattr’otto alla vigilia delle elezioni, alla bisogna di una legge elettorale che portava il nome del capogruppo “dem” e la firma anche dei due leader del centrodestra (con cui il Pd si è volentieri alleato per anni). A seguito di quelle elezioni, in cui il Pd era stato portato al minimo storico, grazie alla pluriennale strategia di rottamotori e rottamandi, non si è pensato di cambiare schema. Anzi, la perspicace reazione – portata avanti dal capo in testa a tutti gli altri – è stata da subito quella di fare gli offesi con gli elettori.