Le Comunità cristiane di base italiane, riunite in modalità online – causa pandemia – per il loro Seminario nazionale, esprimono il loro turbamento e il loro dissenso per la presa di posizione della Presidenza della Conferenza episcopale italiana contro il ddl Zan.
Il comunicato della CEI ci indigna come cittadini, che vedono ancora una volta un’ingerenza dell’Episcopato italiano nell’approvazione di leggi di uno Stato laico, nei lavori del Parlamento, ora chiamato ad esprimersi sul ddl Zan, che prevede misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Ma ancor più il comunicato ci indigna come credenti.