Pubblichiamo questo Comunicato del Comitato di redazione del Corriere della sera, come dimostrazione della intollerabile protervia dei giornalisti del Corriere che si permettono di criticare il loro editore solo perché distribuisce a sé e agli altri proprietari dividendi per oltre 15 milioni di euro e nello stesso tempo “ha rappresentato le difficili prospettive per i conti aziendali, chiedendo nuovi sacrifici alla redazione” e “il prepensionamento di 50 colleghi”. Ma è possibile che giornalisti, collaboratori precari e free lance non capiscano le sofferenze di un editore angosciato per le difficili prospettive dei conti aziendali? Dove sta la solidarietà aziendale? Perché si rifiutano di fare ulteriori sacrifici solo perché l’editore si distributrice 15 milioni di utili? E’ vera irriconoscenza. E bene ha fatto l’editore a farsi pubblicità con ben due video, in cui si è costretto persino a rivelare che, mentre i giornalisti protestano, lui ogni sera si sacrifica, si traveste da cronista e raggiunge il Direttore del Corriere per aiutarlo a fare il quotidiano. E’ possibile che non si capisca che la vera libertà di stampa sta proprio in questo mutuo soccorso sui titoli, sulla linea e sui contenuti tra Direttori carenti ed Editori disinteressati? [e.ma.]
Cdr Corriere: dividendi Rcs contrastano con i sacrifici della redazione
Abbiamo appreso con sorpresa che, nonostante la drammatica situazione in cui versa il Paese e la conseguente crisi economica che ci attende, il nostro editore ha deciso di proporre anche per quest’anno la distribuzione di un dividendo, per un esborso complessivo di oltre 15 milioni di euro. Riteniamo legittima la remunerazione del capitale di rischio, ma ci sono momenti in cui è necessario saperci rinunciare per il bene dell’azienda. Questo è uno di quei momenti, vista la paurosa situazione che attraversa l’Italia e il sicuro impatto sui conti di tutte le aziende editoriali, in particolar modo per quanto riguarda le entrate pubblicitarie.
Risulta inoltre incomprensibile dover constatare che l’annunciata distribuzione dei dividendi arrivi proprio mentre siamo alle battute finali di una trattativa con l’azienda che ha chiesto il prepensionamento di 50 colleghi. E negli stessi giorni in cui l’azienda avvia un massiccio piano smaltimento ferie per una redazione che, con grande fatica, sta riuscendo ogni giorno a garantire un’informazione di qualità su carta e web.
Al tavolo della trattativa tre giorni fa abbiamo incontrato anche il presidente Urbano Cairo che ci ha rappresentato le difficili prospettive per i conti aziendali, chiedendo nuovi sacrifici alla redazione. Sacrifici che siamo pronti ad accettare con grande senso di responsabilità e anche perché la solidità dei conti Rcs ci fa stare in ansia. Forse più di quanto non sembri preoccupare il nostro editore.
Ripetiamo: nei momenti difficili, come quello che viviamo, un imprenditore non ha alcuna remora a rinunciare a qualcosa per salvaguardare l’azienda, che poi è la premessa di più solidi guadagni futuri. In questa fase 15 milioni, più che in dividendi, andrebbero spesi in investimenti per rafforzare il gruppo Rcs e il Corriere e affrontare in modo adeguato la profonda trasformazione che sta attraversando il settore dell’editoria. Il Cdr