STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

La motivazione è a cura di Francesca Canino

Il Premio della Libertà 2023 è assegnato al movimento popolare “Donna Vita Libertà”. Insieme al movimento vogliamo premiare tutte le donne iraniane che hanno lottato – e lottano ancora – per la liberazione da una condizione anacronistica e subalterna. Combattenti fino alla morte, i loro veli bruciati, i capelli al vento, le proteste nelle piazze sulle note di “Bella ciao” hanno avuto, lo scorso anno, un’eco estesa e scuotente.

Le donne dell’Iran hanno intensificato la loro azione in seguito alla morte di Masha Amini nel settembre del 2022, avvenuta a Teheran mentre era sotto la custodia della polizia morale iraniana. La giovane era stata fermata perché il suo velo non copriva tutti i capelli. L’uccisione di Masha si rivelò una miccia mortale: il paese insorse, migliaia di iraniani scesero nelle piazze nella speranza di far cadere la Repubblica islamica, un regime che da oltre 40 anni opprime il popolo. Ma le autorità ordinarono di agire con fermezza contro i dimostranti, un pugno di ferro che in breve fece un’altra vittima, Hadith Najafi, la donna simbolo dei cortei, assassinata dopo essere stata arrestata dalla polizia morale. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

FONDAZIONE CRITICA LIBERALE

Archivio liberale sul Divorzio in Italia
ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO E NOTIZIE
SULLA CONSISTENZA DEL FONDO ARCHIVISTICO
Franco Caramazza (Vice Presidente Fondazione Critica liberale)

A maggio del prossimo anno saranno i 50 anni del Referendum sul Divorzio. Per il significato che ha avuto per il Paese, e per noi liberali, noi di Critica non faremo passare questo anniversario sotto silenzio. Intanto cominciamo oggi ad istituire l’Archivio Liberale per il Divorzio, che ha sede in Via delle Carrozze.

Va subito detto che l’iniziativa dell’Archivio prende corpo grazie alla generosità di Beatrice Rangoni che ha messo a disposizione, e affidato alla cura della Fondazione Critica Liberale, le carte del Comitato liberale per il Divorzio che si formò attorno all’iniziativa di Antonio Baslini. Archivio ricco di carte utili a ricostruire quella vicenda così decisiva per la maturazione dei diritti civili nel nostro Paese.

Ma, insieme alla gratitudine nei confronti di Beatrice per la sua generosa disponibilità, va sottolineata, in premessa, un’altra circostanza: le carte sono già tutte ben ordinate. Per noi si tratta solo di inventariarle, catalogarle e studiarle. E questo ordine che troviamo nelle carte dà ragione di un metodo sistematico di lavoro politico, esemplare, che ha sempre contraddistinto la lunga e significativa militanza politica di Beatrice, non solo sul Divorzio ma anche su altre battaglie liberali di grande rilievo. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

Il Premio è stato consegnato a Farian Sabahi
(docente di Storia contemporanea del Medio Oriente)

VIDEO  MESSAGGIO DI FARIAN SABAHI

 

Buon pomeriggio a tutti, sono Farian Sabahi, ricercatrice senior in Storia contemporanea presso l’Università dell’Insubria, dove insegno un corso e due seminari sul Medio Oriente.
Come giornalista professionista, sono trent’anni che mi occupo di Iran per le radio, le televisioni, e la carta stampata.
Innanzitutto, vorrei ringraziare Critica liberale per questo premio al movimento iraniano Donna vita libertà.

A innescare le proteste era stata la morte della ventiduenne di etnia curda Mahsa Amini il 16 settembre. Era originaria di Saqqez, nella provincia del Kurdistan iraniano. Studentessa di biotecnologie, si era recata nella capitale prima dell’inizio dell’anno accademico per qualche giorno di vacanza con i genitori e il fratello minore.
Il 13 settembre era stata fermata dalla polizia morale all’uscita della metropolitana. Come avviene in genere in questi casi, era stata portata in un centro di rieducazione per malvelate e lì è deceduta tre giorni dopo, a causa delle percosse.
La sua morte ha scatenato rabbia, anche tra le minoranze etniche (curdi in primis, ma anche i baluci nel sudest), da sempre discriminate perché non è loro consentito usare le loro lingue e i loro dialetti in ambito scolastico e i loro rappresentanti non possono aspirare alle massime cariche dello stato.
Sono molte le violazioni dei diritti umani documentate nella Repubblica islamica dell’Iran nei dodici mesi di proteste del movimento Donna, vita, libertà.
Processi sommari. Giovani donne arrestate, picchiate, bendate con quegli stessi veli che avevano fatto scivolare sulle spalle in segno di dissenso, stuprate con oggetti metallici, accecate deliberatamente dai proiettili dei poliziotti. Ragazzi fermati dalle forze dell’ordine, frustati, sottoposti a elettroshock, appesi a testa in giù, violentati, impiccati. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”