La forma del potere

di angelo perrone

Il racconto di un incontro tra due leader non è solo cronaca di un evento politico. La forma diventa messaggio simbolico. Nel caso del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Anchorage in Alaska (15 agosto 2025), la forma ha prevalso sulla sostanza, rivelando dinamiche di potere e deferenza.

L’incontro è stato segnato da un’attitudine di palese riverenza da parte di Trump. La scorta d’onore dei caccia, il sorriso complice, il tappeto rosso, e la stretta di mano che è sembrata più un gesto di ossequio che di parità, hanno inviato un segnale chiaro. Mentre per il mondo intero Putin era l’immagine di un dittatore, il persecutore di oppositori e il mandante di aggressioni a civili, l’approccio di Trump ha offerto un’interpretazione diametralmente opposta.

Ogni gesto, ogni espressione di deferenza è servita a mascherare la realtà di un leader autocratico, trasformando il persecutore in un pari, o addirittura in una figura di rispetto. L’incontro, nelle sue modalità, ha proiettato un’immagine di intesa e legittimazione, mettendo in secondo piano la sostanza dei fatti e le gravi violazioni che hanno caratterizzato la politica di Putin. La forma, in questo caso, non è stata un semplice dettaglio, ma il cuore del messaggio simbolico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.