Nordio e lo strazio dello stile istituzionale

di angelo perrone

La frase del ministro della Giustizia Carlo Nordio, «Dai giudici strazio delle norme», pronunciata nel contesto del diniego dell’autorizzazione a procedere contro sé stesso, Piantedosi e Mantovano nel caso Almasri, denota una singolare carica polemica.

Un termine così violento come «strazio» per descrivere quella che è per lui un’interpretazione giuridica errata tradisce mancanza di misura istituzionale: sono parole sorprendenti per la più alta carica del dicastero. Nordio eleva il disaccordo sulla valutazione dei giudici ad accusa di distruzione della legge, un linguaggio emotivo e viscerale che deraglia dai binari del confronto tecnico-legale in una vicenda che oltretutto lo riguarda personalmente.

Questo stile aggressivo è manifestazione di astio e di pregiudizi di lunga data. La critica non è circoscritta al merito del provvedimento, ma si innesta in una narrazione di scontro ideologico tra esecutivo e giudiziario.

Tale atteggiamento compromette l’equilibrio istituzionale e risulta estraneo al ruolo di garante che dovrebbe competere a un ministro della Giustizia. Questa retorica antepone la polemica politica alla riflessione pacata. Per fortuna è salva la galanteria: il baciamano finale alla presidente del Consiglio Meloni. Impeccabile lo stile, per complimentarsi del sostegno.

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