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UN NOME MAL SCELTO

Capisco che Conte cerchi in tutti i modi di smarcarsi e far dimenticare il suo stretto connubio con i 5 stelle senza il quale continuerebbe ad essere un Carneade politico (senza offesa per il filosofo scettico ). Sta cercando nel vuoto con degrado  in cui è precipitato il sistema politico, ad esempio, di far passare nel dimenticatoio la sua chiamata di correo salvifica per il Salvini indagato per il sequestro di persone sulla nave Diciotti o i suoi ammiccamenti a flat  tax e autonomie secessionistiche sostenute con Di Maio . Il suo tentativo di smarcarsi è ora anche utile in una fase politica gravemente compromessa dal prevalere mediatico e nel paese di un salvinismo ipernazionalistico e xenofobo, antieuropeo, che va ben oltre gli orizzonti autonomistici e antiburocratici di riferimento di parte dei ceti produttivi e popolari del nord Italia  della vecchia Lega Nord. Certo la sua pretesa di essere super partes nella futura alleanza di governo col pd, sempre che Rousseau, Casaleggio e Di Maio non rompano le uova nel paniere, non ha fondamento razionale, posto che l’uomo, non giovane, era sino al 4 marzo 2018 oltre che sconosciuto anche impolitico.

Faccia il leader dei 5 stelle e su loro indicazione il presidente del consiglio e faccia dimenticare molte, troppe pagine sgradevoli di 14 mesi da lui definiti, come l’anno in corso, “bellissimi”. Non pretenda di essere chi non è.  E rifletta sul significato di “cambiamento ” come lui ha definito il governo che presiederà, Rousseau permettendo. Cambiando anche lui e, perché no, sarebbe davvero  un cambiamento rimarchevole, invitando i parlamentari del governo che verrà, a ignorare il voto sulla piattaforma Casaleggio, (mi rifiuto di indicare il nome del grande filosofo ginevrino). Che non era affatto un paladino della democrazia diretta, meno che meno alla maniera di Casaleggio &c., ma fautore di modelli di partecipazione , in specie del Tribunato secondo il modello storico universale romanistico repubblicano  federale e municipale. Strumento fondamentale di potere negativo e  argine al sopruso e agli abusi dei poteri costituiti. In un contesto  come questo il tribunus plebis di Rousseau e Cicerone inibirebbe nell’interesse della res publica  l’uso della piattaforma Rousseau e l’abuso del nome del filosofo del contrat social.

l’ominicchio e le follie italiche………

Follie italiche: l’impiegato pubblico o il pensionato del sud che vota per l'”ominicchio” che vuole l’autonomia differenziata che sottrarrebbe loro il servizio sanitario pubblico ulteriormente disgregandolo e altri servizi sociali e il piccolo- medio imprenditore lombardo veneto che ha bisogno dell’euro e dell’Unione europea come dell’aria che respira che vota per l'”ominicchio “che preferisce il rublo di Putin. Tutto per avere qualche decina di emigrati in meno sulle navi delle ONG previa messa in scena con cadenza inframensile, mentre sulle coste e non solo ne arrivano altri invisibili che l'”ominicchio”non sa gestire lasciando per ogni dove manovalanza in nero? Aveva ragione Churchill, gli elettori sanno essere anche peggiori degli eletti. Ma qui siamo al cretinismo

sfiduciare sé stessi

I ministri della Lega che hanno presentato una mozione di sfiducia al governo non si sono dimessi e sono tuttora in carica. Dunque e senza scomodare l’Utopia di sir Thomas More, se non vivessimo nella Repubblica dello stato libero delle banane, la presidente del Senato Casellati dovrebbe dichiarare irricevibile quella mozione invitando i ministri leghisti a lasciare il campo. Così consentendo a Conte di essere sfiduciato dal senato nella ipotesi indicata come possibile se non probabile dall’Amico Enzo Palumbo. Comunque, se non altro, per non precipitare nel ridicolo di un partito, la Lega, che sfiducerebbe se stessa. Astuzia (secondo qualcuno). Una cosa miserevole e semiseria che getta ulteriore discredito sulle Istituzioni. Difendiamole queste Istituzioni contro i nuovi Hyksos!

EFFETTO SERRA

L’editoriale di Eugenio Scalfari su “la Repubblica” della domenica non ce lo perdiamo mai e dobbiamo dire che, da quando è passato dalla prosa alla poesia, vi si respira un’aria nuova, più frizzante, addirittura capace di far strabuzzare gli occhi.

Domenica 1 settembre poi non abbiamo davvero creduto ai nostri occhi. Quando, facendo riferimento ad “alcuni nomi di personalità di grande rilievo” del ventesimo secolo ha fatto questo elenco, testuale: “Giustino Fortunato, Francesco De Sanctis, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Ugo Foscolo, Vittorio Alfieri,Ludovico Ariosto, Torquato Tasso e infine Giuseppe Mazzini e la sua ‘Giovane Italia’.”

Sarà colpa del cambiamento climatico?

red

VA’ DOVE TI PORTA IL VENTO – DIZIONARIO DELLE BANDERUOLE – per la stesura di un dizionario dei trasformisti italiani

di Enzo Marzo

Ci possono giustamente dire che siamo fissati.  Ma noi non molliamo mai. Riportiamo qui due testi, uno scritto nel 1998 e un altro nel marzo del 2011 in cui presentavamo l’idea di elaborare un dizionario del trasformismo italiano. Allora gli davamo il titolo di Dictionnaire des girouettes. I tempi non permisero un progetto così ambizioso. Ancora  non era così diffuso l’uso del computer e di internet. Adesso si può fare, con la collaborazione di tutti. Sono trascorsi molti anni , ma i tempi non sono un granché cambiati. Semmai sono peggiorati. Nella scorsa legislatura si sono battuti tutti i record di mutamento di casacca. Oggi c’è il gruppo del M5s che, proclamandosi né di destra né di sinistra ha raccolto gente d’ogni tipo, che probabilmente seguirà alla fine la sua vera vocazione. Gli esempi ci sono tutti. La Lega salviniana convincerà molti “moderati” che dopotutto tra essere secessionisti o sovranisti non c’è grande differenza. E questa potrà essere superata da una poltrona.Non parliamo poi degli enti locali dove il vento verso il potere è fortissimo, come l’opportunismo. 

Naturalmente ci affidiamo soprattutto ai nostri lettori (ma solo notizie sicure) e siamo pronti in questo lavoro di continuo aggiornamento di correggere tutti gli errori che ci saranno comunicati.

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Appello per un governo politico di risorgimento democratico

LA FONDAZIONE CRITICA LIBERALE ADERISCE E SOLLECITA ADESIONI A QUESTO APPELLO

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

La nostra democrazia costituzionale attraversa un momento drammatico.
La Lega sembra avere accuratamente programmato la data elettorale. Ha fatto cadere il governo, con un banale pretesto, nel momento in cui il proprio gradimento è massimo, per capitalizzare il consenso cinicamente raccolto negli ultimi mesi.
L’obiettivo è un governo compattamente di destra, che instauri un regime autoritario nel nostro Paese.

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PER FERMARE IL DISEGNO DI SALVINI, UNA STRADA CI SAREBBE!

di Enzo Palumbo

Siccome non ho mai simpatizzato con le riforme costituzionali di Matteo Renzi, che anzi ho avversato per quel poco o tanto che ho potuto, non posso essere accusato di partigianeria se, almeno in quest’occasione, affermo che Renzi abbia detto la cosa giusta, anche se temo che finirà per fare la cosa sbagliata, rompendo il PD proprio nel momento in cui dovrebbe essere più unito che mai; a rompere c’è sempre tempo! Continua la lettura di PER FERMARE IL DISEGNO DI SALVINI, UNA STRADA CI SAREBBE!