Archivi categoria: onagrocrazia – il governo degli asini selvaggi

Giustizia secondo Nordio: come si cambia idea in fretta

di angelo perrone

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, oggi strenuo sostenitore della separazione delle carriere in magistratura, era tra i firmatari di un appello del 1994 contro tale riforma. Un giovane Nordio all’epoca difendeva con forza l’unicità della magistratura come garanzia di legalità e uguaglianza, valorizzando persino la possibilità di passaggio tra funzioni giudicanti e requirenti come fonte di “arricchimento professionale”.

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STUPOR MUNDI. Uno stupito al vertice della Giustizia

di maurizio fumo

Stupor mundi et immutator mirabilis, così – come ognun  sa – fu  definito Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia e Puglia.

Così potremmo (dovremmo?) definire il Ministro di Giustizia, Carlo dott. Nordio. Dovremmo solo decidere se, nel suo caso, si tratti di un genitivo soggettivo, ovvero oggettivo. Per quel che riguarda Federico, era certamente soggettivo: era lui che stupiva il mondo; nel caso del Ministro, potrebbe essere oggettivo: probabilmente è lui che si stupisce del mondo. Del mondo del diritto, ovviamente, con il quale, a quanto pare,  ha perso confidenza.

Fermiamoci oggi sugli agli ultimi (per ora) due episodi.

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Sinner, il decoro in vacanza

di angelo perrone

L’assenza delle istituzioni italiane a Wimbledon per celebrare la storica vittoria di Jannik Sinner non è passata sotto silenzio. Stride a confronto della presenza sugli spalti del Re di Spagna, per sostenere Carlos Alcaraz, e del futuro Re d’Inghilterra. La giustificazione del ministro Abodi – «può capitare di avere bisogno di un giorno in famiglia» – è, a dir poco, singolare.

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Giustizia geografica, tra campanilismo e incoerenza politica

di angelo perrone

La notizia che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si appresta a riaprire alcuni “tribunalini”, chiusi nel 2012 con la riforma Severino, tra cui il “Tribunale della Pedemontana” a Bassano del Grappa, genera perplessità. La decisione è bizzarra e incongruente, permeata dal sospetto di favoritismo politico. Lungi dal rappresentare un passo verso una giustizia più efficiente, l’iniziativa sconta la mancanza di una visione della geografia giudiziaria.

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Carceri? Ci pensano le telecamere

di angelo perrone

La notizia dei 114 milioni di euro di tagli alla giustizia è un segnale forte sulla reale priorità che il Governo riserva alla giustizia e ai diritti dei cittadini, mentre l’attenzione è distratta dal mitico progetto della separazione delle carriere dei magistrati. Questo taglio, frutto di un’operazione di “economia” imposta dal Ministero dell’Economia ai vari dicasteri, rivela il disinteresse per una funzione cruciale per la vita dei cittadini.

Le ricadute sui cittadini saranno gravi e tangibili. La scelta del ministro Carlo Nordio (Il Messaggero, 30 giugno 2025) di concentrare i tagli principalmente sugli istituti penitenziari, nonostante l’allarme lanciato dal presidente Mattarella sullo stato delle carceri, è emblematica e carica di conseguenze nefaste. L’idea di sostituire “più turni di sorveglianza” con “più telecamere installate nelle carceri” non è affatto un segno di modernità o efficienza, ma un pericoloso passo indietro.

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Fahim, alla guerra delle rose

di angelo perrone

Una girandola di trasferimenti. Dall’Italia in Albania, poi indietro, e infine dall’Italia in aereo in Bangladesh. Ci sono voluti quattro viaggi in sette giorni, la nave da guerra, l’aereo, e l’accompagnamento di due poliziotti. Risultato, il rimpatrio di un solo migrante irregolare, certo Fahim, 49enne, venditore di rose.

Uno sforzo inaudito, per tempo, mezzi, tragitto, denaro. Con una spesa stimata in 6000 euro (e sarebbe bastato un quarto se il rimpatrio fosse avvenuto direttamente dall’Italia). Eppure, legge ed ordine, secondo i loro cantori, Meloni, Nordio, Piantedosi. Perseveranza e cocciutaggine. Verrebbe da dire: non-senso.

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