Mi scusino alcuni amici avvocati (o anche giudici), e anche la ministra Cartabia, ma che un processo penale incardinato e definito con sentenza di primo grado, in appello o in Cassazione evapori e si volatilizzi ,non perché il reato sia venuto meno né perché le vittime del reato e i consociati abbiano potuto conoscere la verità (quantomeno processuale ), con la formula della improcedibilità derivante dal trascorrere di un certo lasso di tempo, a mio parere contrasta contro ogni principio di equità e logica . Il reato rimane ma lo strumento per verificare chi e se lo abbia commesso evapora! Denegata giustizia anche all’imputato privato del diritto di difendersi nel processo, non più strumento (e solo strumento o mezzo) di accertamento della verità. Uno stato sempre più impotente leviatano disarmato che in definitiva rinuncia a una delle primarie sue funzioni, ne cives ad arma ruant, sacrificate sull’altare blasfemo del PNRR e del dissolvimento dell’idea di Giustizia.