Papa Francesco ha affermato solennemente: «Fu proprio l’Angelo del Signore che nell’Annunciazione disse a Maria: ‘Nulla è impossibile a Dio’. Nulla è impossibile a Dio, anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine, una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi».
Proprio nelle stesse ore il patriarca Kirill, il don Camillo della parrocchia russa, che ha già benedetto l’aggressione putiniana e che spinge da sempre per una crociata contro l’Occidente (con la O maiuscola), decadente, dai costumi corrotti, che addirittura tollera i gay e la democrazia, ha proclamato: «Possa il Signore aiutare tutti noi in questo periodo difficile per la nostra madrepatria per unirci tutti, anche attorno alle autorità, e le autorità a sentire la responsabilità per il popolo, l’umiltà e ad essere pronti a servirlo. Allora ci sarà nel nostro popolo una vera solidarietà e la capacità di respingere i nemici, sia interni che esterni».
Ora mettiamoci nei panni del buon Dio, che dorme lassù nei cieli e che da milioni di milioni di anni se ne fotte di assassini, eccidi, carneficine, stermini, genocidi, massacri di massa, torture e cattiverie d’ogni genere che vanno perpetrando gli uomini da lui creati. Nel medesimo giorno due vecchioni autorevoli, che millantano di parlare a suo nome, addirittura gli strattonano la giacca sollecitando “aiuti” e un suo intervento per far finire una guerra, una delle tantissime, che non è neanche mondiale. Francesco sotto sotto lo “ricatta” persino sfidandolo a fare cose impossibili.
Ma che non si permettessero più di disturbare il suo eterno riposo: così si rigira dall’altra parte e torna a russare.