IL DISCORSO DELLA NONNA E DELLA SUOCERA

Il blocco etico sociale democratico secondo Barack Obama

di giorgio benigni

 

Con quella certa spocchia da dotti dell’Aeropago, in Europa e in Italia si è spesso guardato alle convention per le presidenziali degli Stati Uniti d’America come a passerelle mediatiche buone per le pagine di costume ma con l’idea che la politica fosse altrove.

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“I terroristi occulti” di Norberto Bobbio

Stragismo neofascista  

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Nell’anno in cui si è celebrato il quarantesimo anniversario della nostra repubblica, sarebbe imperdonabile dimenticare o ignorare l’altra faccia del potere, quella che non si vede e della quale non si parla nelle cerimonie ufficiali (stranamente neppure nella maggior parte degli scritti dei politologi). Nel’universo del potere invisibile sono nati tutti gli episodi di violenza politica che hanno sconvolto il paese, ivi compreso il più efferato, la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Quando nel 1979 scrissi un articolo su La democrazia e il potere invisibile, la strage di Bologna non era ancora avvenuta. Ma mi era parso naturale osservare che dalla strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969, in poi, era cominciata la degenerazione del nostro sistema politico per opera di un potere sotterraneo insidioso e senza scrupoli di cui non si conoscevano né la natura né gli scopi, ed avanzare il sospetto che il segreto di Stato fosse servito a proteggere il segreto dell’anti-Stato. La strage di Bologna, che supererà per numero di vittime tutte le stragi precedenti e quelle successive, avrebbe confermato quella osservazione. I risultati sinora raggiunti dopo sei anni d’indagini, se pur non definitivi, stanno trasformando quel sospetto in certezza.
Nonostante il meritevole impegno di magistrati e di giornalisti nella ricerca della verità, nonostante gl’innumerevoli scritti di storici, sociologi e studiosi di politica, convegni, seminari e pubblici dibattiti, sul terrorismo rosso e nero, si ha l’impressione che sinora non siano state generalmente percepite e comprese la gravità, l’estensione, la frequenza dei ricorrenti tentativi di sovvertimento delle nostre libere istituzioni, tanto più preoccupanti in quanto nessun altro paese democratico ha subito, sofferto, tollerato, e, quel che è peggio, protetto in egual misura, in tutti questi anni, una paragonabile situazione permanente di violenza eversiva, indirizzata insolentemente e spregiudicatamente all’instaurazione di un ordinamento autoritario. Continua la lettura di “I terroristi occulti” di Norberto Bobbio

LA BOXE DELLE IDEOLOGIE

16.02  AGOSTO 2024 [giovanni perazzoli]

In molti si sono lanciati a valutare il ritiro di Angela Carini dall’incontro olimpico di boxe contro Imane Khelif come se si trattasse di schierarsi a favore o contro le teorie woke. Chi è contro ha visto un’ingiustizia, chi è a favore ha bollato la polemica come arretrata e boomer. La cosa buffa è che ognuno dà implicitamente ragione al suo antagonista.
Imane Khelif, al centro di questa controversia, è una donna, non una transessuale. Non è “saltata” nell’altro genere, è rimasta nel suo. Ne viene che “i progressisti” che la legittimano, possono farlo se mantengono, però, la distinzione, boomer e tradizionale (diciamo così), tra i generi, uomo-donna. D’altra parte, chi invece sostiene che questa donna “non è davvero una donna”, deve convenire che la distinzione tra uomo e donna può essere fluida, come si sostiene in ambito woke.
Valga sine ira et studio. I progressisti assumono la distinzione uomo-donna; i conservatori dicono che una donna può non essere classificata a tutti gli effetti come donna. I primi per difendere la teoria woke, i secondi per criticarla. In nessuno dei due casi con un fondamento