di francesca palazzi arduini
Lucca Comics 2024: sbarca in pompa magna al festival, con tanto di mega gonfiabile, la mascotte del Giubileo 2025, Luce. Anzi, per essere precisi, come spiega Vatican News, “Presentata la piccola pellegrina che sarà la mascotte dell’anno Santo e del Padiglione della Santa Sede all’Expo di Osaka 2025”. Luce ha un impermeabile giallo, proprio quello che la portavoce del movimento Friday for Future, Greta Thunberg, indossa in foto ormai iconiche. Un impermeabile che fa rima col cambiamento climatico, per questo diventato “iconico”. Thunberg, che si è sempre fatta gli affari suoi ed è divenuta un simbolo non certo per un investimento in capitali ma come catalizzatrice di una sensibilità giovanile esistente, col suo impermeabile giallo ha veicolato il messaggio del “protesto in qualsiasi condizione debba farlo, e dovete accorgervene”. Nel caso del Vaticano, l’impermeabile è una palese appropriazione simbolica, agita col pretesto di raffigurare la bambina Luce come una pellegrina (quindi sottoposta alle intemperie).
Il Vaticano intende appropriarsi con questa campagna di un fenomeno di spicco dell’immaginario giovanile; afferma l’arcivescovo di Lucca nella conferenza stampa a Lucca Comics “La mascotte disegnata in stile manga esprime questa particolare vicinanza della Chiesa nel mondo giovanile, … Ci sono infatti delle avvisaglie che indicano come il 2025 sarà il primo Giubileo in cui sicuramente molte persone, dopo la meccanizzazione dei trasporti, torneranno a raggiungere Roma a piedi o in bicicletta”. L’andare a piedi come pellegrini diventa carta da giocare per riallacciarsi all’ecologismo, rispolverando la tradizione, già da tempo in ripresa, degli antichi Cammini religiosi. L’ecologismo torna ad essere quindi questione connessa con la fede, e il mondo naturale è il “Creato”. La presenza mediatica della mascotte Luce ghermisce l’impermeabile giallo di Greta Thunberg, rivisitato con una bella croce al collo e lo stemma del Giubileo ben stampato sopra. Questa campagna ha una strategia già delineata da papa Bergoglio con la sua enciclica “francescana”, la Laudato Sii (2015), emblema anch’essa di riscrittura della storia del pensiero ecologista su base religiosa.
In quel testo studiosi/e, attiviste/i, pensatori e pensatrici ecologiste non sono mai esistiti, nemmeno lo stesso ecologismo esiste: il rispetto per il “Creato” viene rivendicato come prima forma storica di ecologismo, e pretende il suo primato a favore della fede cattolica senza neanche storicizzare un briciolo di contesto laico.
Ovviamente non c’è nulla di male nel vedere un papa invitare i fedeli a rispettare l’ecosistema, ed a fare qualcosa per preservarlo ma… se la Fede rivendica un ruolo leaderistico (come del resto nel pacifismo), le cose cambiano. La mascotte del Giubileo lo dimostra chiaramente: quello che interessa, a Bergoglio in primis, è mantenere un primato culturale, anche a rischio che il confronto tra religione e cultura impoverisca e depotenzi il messaggio, o forse proprio per quello.
Come fa notare Olivier Roy [1], è il mondo religioso che dovrebbe sostenere con pragmatismo la sua trattativa con la cultura laica, ciò a meno che i religiosi non pensino di poter trasformare la società in una “comunità” nella quale, appunto, l’ecosistema debba essere definito “Creato” e l’affetto per gli animali domestici possa essere condannato con affermazioni tendenziose dal pontefice come fosse normale.
Già dalla Laudato Sii una chiara operazione di rivendicazione si era giovata di una grande, acritica cassa di risonanza mediatica: “rivoluzione culturale green e resistenza immediata”, “grandioso affresco sul mondo”, “un’enciclica a 5 stelle”… la stampa italiana aveva celebrato l’enciclica sin dall’inizio della sua diffusione in dosi massicce. In Italia “Famiglia Cristiana”, che tira 350mila copie, la pubblicava immediatamente, la rivista “Credere” quella del Giubileo (venduta a un euro e cinquanta) ed anche i periodici “profani” (l’anteprima de L’Espresso ma anche la Repubblica) l’avevano diffusa con tirature stratosferiche. Eppure la Laudato sii, come tante encicliche, non portava tanto di nuovo, ed era leggibile nelle classiche tre fasi: la descrizione di un problema attuale (con citazioni solo da testi sacri e dottrina cattolica), l’esame delle soluzioni possibili (con sottinteso ricorso al discrimine di quelle laiche cioè “incomplete” e non apprezzabili), presentazione delle linee risolutive (approvate da dio) e preghiere finali. [2] Il confronto con il pensiero ecologista laico? Inesistente. La rivendicazione a sé della primogenitura, con San Francesco, del senso di rispetto per il mondo naturale? Totale.
A maggior ragione va sottolineata l’astuzia diabolica della campagna Luce/Greta come mascotte giubilare. Questa “diabolicità” è avvalorata anche dal paso doble del Vaticano in materia di ecologismo: dichiarazioni quasi “rivoluzionarie” e fatti assolutamente banali. Bergoglio incita i giovani della rappresentanza dell’”Earth Day” andata in visita nel 2021 a “fare chiasso” per farsi ascoltare…ma non muove un dito per i due attivisti di Ultima Generazione arrestati ai Musei Vaticani condannati dal Tribunale vaticano anche nel marzo di quest’anno ed ora in attesa della sentenza in terzo grado.[3] Il Vaticano ammaestra le folle sul rispetto della natura…ma anche quest’anno sono stati gli attivisti della Val di Ledro a dover lanciare una petizione contro l’abbattimento di abeti secolari per il Vaticano e ad essere ignorati, dopo aver denunciato (oltre 50mila firme), con linguaggio deferente: “Il Santo Padre Papa Francesco, nella sue encicliche “Laudato sii” (2015) , Laudate deum (2023) e Terra madre (2024) ha posto in rilievo che l’attività dell’uomo deve essere rispettosa della tutela del Creato, della Natura. In un momento storico, dove i cambiamenti climatici sono in elevata evoluzione, è necessario dare dei segnali chiari e limpidi per poter cambiare approccio verso il rispetto della Natura. Il comune di Ledro e il Governatorato del Vaticano si sono accordati per segare 40 abeti, anche secolari, di una trentina di metri di altezza, prelevarli con un grosso elicottero e trascinarli agonizzanti fino a Roma: spesa prevista sessantamila euro di risorse pubbliche.”[4]
Dalle parole ai fatti, questo solo esempio offre una visuale differente sul rapporto tra Vaticano e mondo naturale, ciò beninteso senza negare il fondamentale significato che offrono gli esempi di vita monastica, od i racconti tradizionali sulle scelte di vita primitiva di Francesco e Chiara di Assisi, (non i papi, i santi).
Il tentativo di presentare il “pellegrinaggio” come forma di impegno ecologista per i giovani ha anche altri strumenti a fumetti, come il libro Il Giubileo, un cammino tra storia e attualità (Festina Lente, 2024), disegnato da Federico dalla Rosa, che alterna: “Com’è vestito un pellegrino medievale…cos’è il surriscaldamento globale?”. In questo caso un meno aggressivo tentativo di presentare la fede come uno degli strumenti di lettura delle tematiche culturali calde, quale l’ecologismo, e nessuno si indigna.
Ma torniamo invece a “Luce & Friends”: ben pochi mass media si sono permessi di osservare che il gigantesco gonfiabile della bambina pellegrina somigliasse in modo inquietante a Greta Thunberg, su Wired ad esempio il problema della somiglianza parla per voce dell’integralista: “Anche il solito senatore ultraconservatore Simone Pillon ha criticato il design di Luce, che assomiglierebbe troppo all’attivista per il clima Greta Thunberg”. La stessa testata scende poi nei particolari esaminando il fenomeno della “rilettura” sarcastica dell’immagine. Luce è infatti una creazione del designer Simone Legno, noto per aver disegnato per marchi di fama mondiale con l’estetica kawaii, “cioè con personaggini simpatici, dagli occhi enormi e luminosi, dai colori sgargianti, da applicare su qualsiasi superficie e oggetto di merchandising”, ma questo tipo di design è anche tipico di una cultura globalizzata priva di moralismi e anche molto “produttiva” nel settore dell’erotismo. Lo stesso designer, Legno, fa notare Wired, “ha disegnato anche dei sex toys, per esempio dei vibratori portatili per il brand Lovehoney”.[5]
Risultato? Nel web circolano una marea di meme, video e mascotte vaticane ridisegnate con la A.I. in chiave erotica[6], oltre che analisi “complottiste” che vedrebbero nell’icona scippata degli occulti significati “satanici” (il bastone biforcuto in legno e l’allusione a Lucifero). Una prova in più che è sempre più difficile per il Vaticano entrare a gamba tesa nel mondo giovanile, se non si rispettano le più comuni regole di buon senso: ad esempio il non rubare ai ragazzi e alle ragazze i loro simboli. Non plagiare…ma non lo dicevano anche certe Tavole?
NOTE:
[1] Olivier Roy, La santa ignoranza. Religioni senza cultura, Feltrinelli, Milano, 2009
[2] “Esiste un campionario di encicliche “di emergenza”, cioè intervenute su problematiche sociali da bonificare con urgenza, basti qui ricordare il prototipo, la “Rerum Novarum” di Leone XIII (1891) che sentenziava la necessità di fruttuosa relazione tra Capitale e Lavoratori, e la “Quadragesimo anno” di Pio XI (1931) che si affannava ad avvertire che non era lecito il collettivismo stile real socialista. Il metodo dell’enciclica sociale è continuato poi con una linea più “inclusiva”: si descrive cioè una tematica dandone una visione panoramica e facendo proprie analisi profane, è il caso dell’enciclica “Centesimus Annus” (1991) nella quale Karol Wojtyla, dopo un’accurata analisi dei mali della nostra società (Tangentopoli) ne incolpava con sicumera lo Stato corrotto, come se la DC non fosse mai stata cosa loro”. – F. Palazzi Arduini, Toh, inquinare è “peccato”, in A rivista anarchica n.46/406
Si veda anche https://www.micromega.net/il-finto-ambientalismo-della-chiesa-laudate-deum-e-pregate-per-il-clima
[4] https://www.change.org/p/salviamo-gli-alberi-secolari-dal-taglio-natalizio-per-la-santa-sede
https://www.wantedinrome.com/news/vatican-christmas-tree-controversy.html
[5] https://www.wired.it/article/luce-mascotte-giubileo-2025-polemiche-simone-legno/
[6] https://www.wired.it/article/luce-mascotte-vaticano-porno/
il Papa è infallibile, quindi tutto è perfetto, tanto ormai siamo sempre stati fregati