30 ottobre 2021. Il capo della «democrazia» più potente del mondo (ancora?), trovandosi occasionalmente a Roma, va, da buon cattolico, in visita dal Papa. Colloquio cordiale, durato assai più del previsto, con scambio di doni eccetera. Tra una chiacchiera e l’altra, l’illustre personaggio si dimentica che il Presidente della repubblica ospitante lo sta aspettando e giunge all’appuntamento con oltre un’ora di ritardo, alla faccia del protocollo e della buona educazione. Si sa che non si devono far aspettare le fidanzate, ma sì un capo di stato, anche se è l’ospite. Specialmente se si è convinti di poterselo permettere.
valerio pocar