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revisione del Trattato di Lisbona

Rapporto AFCO sulla revisione del Trattato di Lisbona: analisi del voto a cura del Movimento europeo

Nel quadro di una sessione carica di discussioni e di decisioni che hanno suscitato forti divisioni fra le forze politiche, il Parlamento europeo ha adottato il 22 novembre il rapporto elaborato da 5 relatori della Commissione AFCO in un anno di elaborazione senza trasparenza e senza dibattito pubblico, ignorando anche la necessità di coinvolgere in questo lavoro società civile e cittadini che avevano partecipato alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – alla timida giorgia faccio qualche domanda: sicura che il suo cerchio magico le sia utile?

Sommario
03. stati generali del liberalismo 2023
editoriale
05. angelo perrone, il vicolo cieco dell’antisemitismo
la biscondola
08. paolo bagnoli, senza progetti, senza politica
corsivo
09. enzo marzo, pronto, c’è giorgia?
verso il regime
10. riccardo mastrorillo, dalla magna charta alla meloni
11. antonio caputo, premier eletto direttamente e democrazia parlamentare: un ossimoro
la vita buona
14. valerio pocar, la nave affonda, i topi scappano
l’osservatore laico
16. francesca palazzi arduini, sinodo 2023: quattro quinti di spirito santo e… .
gli stati uniti d’europa
19. raffaello morelli, perché lo stop all’allargamento ue
lo spaccio delle idee
24. alessandro galante garrone, un affare di coscienza: la scuola pubblica – con postilla di enzo marzo
26. pietro polito, elogio dell’altra via
28. gianfranco viesti, contro la secessione dei ricchi
32. comitato di direzione
32. hanno collaborato
07. bêtise d’oro
08-13-18. bêtise

PRONTO, C’E’ GIORGIA?

In quest’anno Giorgia ha dimostrato davvero di essere una persona molto intelligente e furba. Nessuno può avere dubbi su queste sue qualità. È anche una urlatrice mica male, e come attrice, in politica, non è seconda a nessuno. Così giustamente va “fiera”, molto fiera, di tutto quello che fa e le accade attorno. Su questo non ci piove. Dopotutto ne sono sicuri anche Violante e Cassese, visto che non perdono occasione per gratificarla con fiori e lodi. Sallusti e Feltri stando dilapidando tutta la loro riserva di saliva.

Però rimangono alcune domande purtroppo senza risposta.

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e anche su ilfattoquotidiano.it questa europa è inefficace: serve un’iniziativa federalista
Sommario
03. stati generali del liberalismo 2023
04. cambiamo rotta all’europa
la biscondola
8. paolo bagnoli, la macelleria del fanatismo religioso
cosmopolis
10. e. ma., “dio lo vuole!” i macellai in nome di tre immaginari Dei unici
11. riccardo mastrorillo, il perenne conflitto
13. giovanni perazzoli, hamas è gaza – e gli arabi?
15. angelo perrone, indignazione morale e critica politica
astrolabio
18. marco cianca, sicari autorizzati
19. pietro polito, elogio del dissenso
23. anna foa (a cura di filippo senatore), 23 agosto 1943 vittorio foa. gli anni giovanili a torino
la vita buona
21. valerio pocar, piccola delinquenza, grande demagogia
24. comitato di direzione
24. hanno collaborato
12. bêtise d’oro
14-17. bêtise
 

Bergoglio, l’uva ed il parlamento. Note su sinodalità e democrazie

di francesca palazzi arduini

Che la Chiesa cattolica costituisca un robusto “antistato” d’impronta monarchica è risaputo. Negli ultimi decenni, soprattutto dal Concilio Vaticano II, e dell’istituzione dei Sinodi (1965) esiste però una tendenza al coinvolgimento del gregge, in quanto “popolo di Dio” nell’indirizzamento generale. L’esigenza è esplicita, soprattutto con questo papa, (che ha riformato la procedura sinodale nel 2018), un papa che tende a voler ribadire il ruolo sociale della Chiesa e tiene quindi ad un aggiornamento dei modi di governo, decentralizzando alcune sue prerogative, ad esempio nel governo delle chiese locali e nei processi di trasparenza amministrativa.
Non si tratta di fascino indiscreto della democrazia, di voler prendere i voti in senso prosaico, perché il metodo politico è sempre quello del governo su base divina e non sul consenso, eppure è indubbio che sempre più la Chiesa, a suo modo, salta all’uva dei sistemi parlamentari.
“Il Sinodo non è un Parlamento” ammonisce il volpesco Bergoglio nel suo discorso inaugurale ai lavori del sedicesimo Sinodo[1]:

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COME DISTRUGGERE IL PORTO DI LA SPEZIA

di nicola caprioni

Il porto della Spezia è uno dei maggiori scali portuali italiani. Con la riforma delle autorità portuali è stato unito al porto di Marina di Carrara, in una innaturale “Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale”. Come tutte queste fusioni effettuate d’ufficio e senza che vi sia un reale sistema unico tra i diversi porti, essa si risolve in una semplice quanto inutile operazione burocratica.

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la voce della fogna

di marco cianca

Non parlano, eruttano. Dalle loro bocche fuoriescono lapilli gastrici rovesciati sul nemico di turno per lordarlo e pietrificarlo. Sindacati, opposizione, magistratura, giornalisti, intellettuali. E poi le organizzazioni non governative, l’Europa, la Francia o la Germania, a rotazione, secondo le circostanze. Il capo dello stato e il Papa sono osservati speciali, ogni tanto qualche scoria verbale raggiunge anche loro, così, per avvertimento.

L’attuale maggioranza soffre di un continuo mal di pancia. Poveretti, devono avere lo stomaco pieno di residui ideologici che non riescono a digerire. E così, ora che possono, ora che hanno il potere, danno libero sfogo ai loro rabbiosi borborigmi, trasformandoli in atti d’accusa, in proclami, in atti di governo.

Grida, Giorgia Meloni. Tuona, Matteo Salvini. Minaccia, Andrea Crippa. Blatera, Francesco Lollobrigida. Esondano, Giovanni Donzelli e Augusta Montaruli. No, non gli vanno proprio giù, le critiche. Da qualsiasi parte vengano, sollecitano la loro dispepsia politica. E allora, con l’intestino ritorto, devono buttare fuori quello che non assimilano. Cioè tutto, eccetto le proprie stolide convinzioni.

 “Il fascismo espelleva dalla Nazione tutto quello che secoli di servitù le avevano iniettato di nocivo. Democrazia, massoneria, laicismo, marxismo, materialismo, illuminismo, parlamentarismo, utilitarismo, positivismo, radicalismo, centrismo, tutto era vomitato dall’Italia in una salutare colica liberatrice”. Questa frase, contenuta in un doppio volume di elogio del Ventennio, rende bene l’origine e il decorso della malattia.

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