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SESTO ELENCO- APPELLO PER LA CANDIDATURA DI ENZO MARZO NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA RAI

di ACL – Associazione Amici di Critica liberale – con il sesto elenco aggiornato

L’ultima riforma della RAI, varata sotto il Governo Renzi, ha introdotto una procedura dichiaratamente finalizzata a garantire la trasparenza della composizione del suo Consiglio di Amministrazione: essa dovrebbe consentire a tutti i cittadini dotati di determinati requisiti di candidarsi per due posti di consiglieri a nomina di Camera e Senato.

Non è la prima volta che una nomina pubblica viene resa teoricamente “contendibile”, ma senza una vera trasparenza su candidature, criteri di scelta, motivazioni della stessa, anche una norma potenzialmente positiva rischia di tradursi in una presa in giro. Per questo, la Società Pannunzio per la libertà di informazionepromossa da Critica liberale ha già più volte pubblicamente protestato.

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LE MENZOGNE DI TRUMP

di redazione

Donald Trump: “Non vogliamo che succeda da noi quello che sta capitando con l’immigrazione in Europa. Il popolo della Germania si sta rivoltando contro la sua leadership mentre l’immigrazione sta scuotendo la già fragile coalizione a Berlino”. Ancora: “Il crimine in Germania è cresciuto del 10% (i funzionari non vogliono segnalare questi crimini)  da quando i i migranti sono stati accettati”.  E ancora: “Altri paesi vanno ancora peggio. Sii intelligente America!  Se non hai confini , non hai un paese”. Pronta la risposta di  Merkel:

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NON C’ERA UN MATTEO GIUSTO

di paolo cosseddu

Da dove iniziare? Partiamo da una questione antipatica: la copertina dell’Espresso che è piaciuta a tutti, quella con affiancati Aboubakar Soumahoro e Matteo Salvini, e sotto la scritta “Uomini e no”. Ha colpito i più, centrando con precisione un sentimento che oggi è molto forte, di fronte all’escalation salviniana. Ma che purtroppo ha il difetto di arrivare a metà di un processo, non ne è l’inizio. Quella copertina, infatti, si sarebbe potuta fare, identica, in uno qualsiasi degli ultimi anni in cui Salvini è stato il cocco dei talk show politici di ogni giorno e fascia oraria, ospitato con la libertà di poter dire cose false e razziste sui migranti senza che mai un giornalista intervenisse per fare banalmente il suo dovere: lasciarlo libero di esprimere le sue (terribili) opinioni, ma impedirgli di propagandare il falso. Si è creata così una convinzione profonda tra gli italiani, a proposito dell’immigrazione, non solo tra gli elettori della Lega, ma anche tra moltissimi meno attenti e più suggestionabili. E se avete mai provato a spiegare a qualcuno, in questi anni, che non c’è nessuna emergenza e tantomeno nessuna invasione, che il fenomeno va banalmente gestito facendo buona accoglienza, e avete ricevuto in cambio sguardi perplessi, sapete di cosa stiamo parlando. Nella creazione di questo sentimento malevolo dell’opinione pubblica, le responsabilità dei media sono pesantissime, quasi quanto quelle dei suoi ideologi.

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LA FUORIUSCITA DALLA CIVILTA’ CLASSICA

  di paolo fai

Anche se incredibile, pare sia vero che Matteo Salvini abbia fatto il liceo classico. In tutta evidenza, ha male appreso i valori fondamentali della cultura greca, che dell’ospitalità e dell’accoglienza facevano la loro gloria e il loro motivo di vanto.

Non invito il vicepremier e ministro degli Interni a leggere, se non lo ha fatto al liceo, il canto VI dell’Odissea, con l’episodio della giovane Nausicaa che, davanti al malconcio Odisseo naufrago, non esita a condurlo al palazzo, dal padre Alcinoo, il re dei Feaci, promettendogli ospitalità. La lettura resta un’attività solitaria e per niente populistica, che non scatenerebbe lo tsunami del web. Attento come è alle reazioni dei social, Salvini farebbe bene, allora, a scendere a Siracusa, dove in questi giorni, al Teatro greco, vengono messe in scena, per il 54° ciclo delle rappresentazioni classiche organizzato dall’Inda, l’Edipo a Colono di Sofocle e l’Eracle di Euripide, in cui, dopo i protagonisti omonimi delle due tragedie, campeggia Teseo, il leggendario re di Atene.

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LA BUFALA DI SALVINI SUL COSTO DEI MIGRANTI

di PAGELLA POLITICA DI AGI – fact-checking 13 giugno 2018

L’Italia è davvero il Paese che spende di più in Europa per i migranti?

L’11 giugno il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato, durante una conferenza stampa: “Stiamo lavorando sulla cifra 35 euro: voglio che rientri nella media europea, perché tutti i Paesi europei spendono di meno, e anche noi vogliamo spendere di meno”.

Siamo andati a verificare e si tratta di un’affermazione errata.

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LA STRATEGIA DEL POPCORN

di andrea pertici

Nuova pesante sconfitta del Pd e del centrosinistra nei ballottaggi del 24 giugno.

Si tratta in fondo di un partito – e di una coalizione – che hanno ormai collezionato innumerevoli sconfitte. L’ultima era stata nelle elezioni politiche del 4 marzo, quando il Pd e il “suo” centrosinistra, “cucinato” in quattro e quattr’otto alla vigilia delle elezioni, alla bisogna di una legge elettorale che portava il nome del capogruppo “dem” e la firma anche dei due leader del centrodestra (con cui il Pd si è volentieri alleato per anni). A seguito di quelle elezioni, in cui il Pd era stato portato al minimo storico, grazie alla pluriennale strategia di rottamotori e rottamandi, non si è pensato di cambiare schema. Anzi, la perspicace reazione – portata avanti dal capo in testa a tutti gli altri – è stata da subito quella di fare gli offesi con gli elettori.

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ESERCITO DI RISERVA IN SALSA GIALLOVERDE

A chi fantastica e farnetica in mala fede su immigrati che abbasserebbero il salario degli italiani (a prescindere dal caporalato e dalla mafia ): sarebbe come se negli anni 50 e 60 della grande immigrazione dal Sud nel Nord, con tanto razzismo contro i meridionali (i neri del tempo non tanto lontano se si considerano le garbate espressioni leghiste di poco tempo fa contro i terroni ) , gli operai della Fiat non avessero intrapreso le più grandi lotte e scioperi del dopoguerra insieme con gli operai calabresi siciliani pugliesi  e meridionali. E avessero solidarizzato con Valletta. In  prima fila c’erano i tanti “napuli”.

SALVINI PORTA JELLA?

Oddio che brutte giornate per Salvini.  Scende in guerra contro la marina militare  italiana e viene affondato. Si getta a capofitto contro la matematica ma si sa che i numeri hanno la testa dura. I suoi amici sovranisti europei sbeffeggiano l’italia e sono proprio loro ad essere i più accaniti avversari  della sua politica (si sa che i nazionalisti non si amano tra loro). I cechi indicano addirittura l’Inferno  come meta finale del governo giallo-nero. Deve cacciare sul’unghia i soldi rubati da Bossi e da lui spesi, e i giornali pubblicano i suoi sotterfugi da casta ladrona e scoprono che la sua Lega – come  i sogni –  sta tutta in un cassetto. La sua stella cometa, il populista Trump, ci dichiara suoi “nemici”  (si sa che i populisti non si amano tra loro). Poi la débacle finale: pomposamente e con raro senso di maleducazione per un uomo delle istituzioni dichiara che va a Mosca per “gufare”  contro la Francia e il suo odiato Macron gli rifila quattro goal. A molti viene il sospetto che, oltre ad essere farsescamente ducesco e incapace, non è che porta jella…

la lepre marzolina – 15 luglio 2018

CHE NE PENSATE DI QUESTO GOVERNO?

AVETE UN GIUDIZIO DA DARE IN BREVE?  SCRIVETELO  A info@criticaliberale.it……PER UN INTERVENTO PIU’  COMPLESSO, SCRIVETE ALLA DIREZIONE.

VINCENZO FERRARI: Un solo pensiero sul governo Conte (alias: Farage – Le Pen): se realizzerà il programma porterà il paese alla catastrofe. Se non lo realizzerà, avrà ingannato i suoi elettori. Tutto qui, per ora.

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