Chiedi alla nuova Commissione Europea di mettere fine alla sofferenza degli animali negli allevamenti!
FAI COME ME PARTECIPA PER FERMARE LA SOFFERENZA NEGLI ALLEVAMENTI!
FAI COME ME PARTECIPA PER FERMARE LA SOFFERENZA NEGLI ALLEVAMENTI!
Come cittadini e associazioni chiediamo di mobilitarci su questa piattaforma:
Perché l’Europa, insieme ad altri, sia in prima linea nel costruire un nuovo quadro di pace e sicurezza per tutte e tutti, basato sul miglioramento delle democrazie, rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni paese
Non possiamo fermare la guerra con le nostre mani, ma insieme possiamo chiedere di far avanzare la pace!
Siamo tutti Ucraini, Siamo tutti Europei
Costruire mobilitazioni in ogni città – a partire giovedi 13 ottobre a Roma, davanti all’ambasciata russa a Castro Pretorio.
Primi firmatari:
Marco Bentivogli, Marianella Sclavi, Angelo Moretti, Riccardo Bonacina, Luigi Manconi, Sandro Veronesi, Costantino De Blasi, , Leonardo Becchetti, Luca Diotallevi, Angelo Rughetti, Michele Boldrin, Mauro Magatti, Luca Jahier, Ernesto Preziosi, Flavio Felice, Roberto Rossini, Emanuela Girardi, Victor Magiar, Stefano Arduini, Mario Giro, Matteo Hallissey, Francesco Intraguglielmo, Piercamillo Falasca
Associazioni aderenti: Mean, Base Italia, LiberiOltre, Comitato Giovani per l’Ucraina, Rete dei Piccoli Comuni Welcome, Sale della terra, RLS, Casa del Giovane
Lettera aperta a sostegno della Costituzione
Ci rivolgiamo alle persone impegnate, o disposte ad impegnarsi, a promuovere e difendere i valori e le regole della Costituzione, fondata sulla sovranità del popolo italiano. In questa fase, segnata dalla crisi globale della democrazia, esse potrebbero essere menomate da una coalizione di partiti che, nelle sue diverse articolazioni, ne costituiscono la radicale negazione, approfittando dell’imminente scadenza elettorale.
1. Invitiamo a promuovere il diritto-dovere della partecipazione al voto. Coloro che hanno deciso questa scadenza, scommettono anche sulla declinante partecipazione al voto – un tempo giusto motivo di orgoglio dell’Italia – che, invece, miriamo ad invertire.
2. Riprendiamo e rilanciamo i numerosi appelli alle forze politiche di orientamento costituzionale a raggiungere in extremis un accordo tecnico e politico che, per quanto riguarda il voto maggioritario – non distinguibile da quello proporzionale, secondo la normativa vigente di dubbia costituzionalità – impedisca alla coalizione ostile alla Costituzione di modificarla a proprio piacimento.
3. Infine, invitiamo M5S, Unione Popolare ed altre formazioni e liste orientate a sinistra a non indugiare oltre nella realizzazione di una coalizione improntata a valori di pane, pace e libertà per tutte e per tutti.
Ino Cassini
Luigi Ferrajoli
Domenico Gallo
Giuseppe Giacobbo Scavo
Enzo Marzo (“Critica Liberale”)
Gian Giacomo Migone
Francesco Pallante
Marco Revelli
Antonella Tarpino
Dario Togati
Anna Viacava
N.B. Chi volesse aggiungere la propria firma può scrivere a: giangiacomo.migone@gmail.com
“COMITATO PER IL NO SUI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA”
Alleanza Giellista e Critica liberale, e quant’altri vorranno aggiungersi, costituiscono IL COMITATO NAZIONALE PER IL NO SUI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA, che si oppone al Sì e sostiene l’astensione dal voto al fine di non raggiungere il quorum di legge.
APPELLO
1 – La nostra Costituzione prevede l’adozione del referendum abrogativo, l’uso corretto di questo strumento è l’abrogazione di leggi che si ritengono sbagliate, non il taglio di parti di leggi per ottenere risultati diversi dal principio della legge stessa. Il referendum deve essere abrogativo e non una forma surrettizia e impropria di legiferare. Le riforme, anche le più necessarie, devono essere concepite organicamente, discusse e approvate dai rappresentanti dei cittadini nel Parlamento. Inoltre, se si tratta di argomenti complessi e molto tecnici, c’è il forte rischio che gli elettori si orientino sulla base delle indicazioni dei partiti e non nel merito dei quesiti specifici. In questo caso l’urgente miglioramento e la velocizzazione della giustizia italiana devono passare dalle aule parlamentari, non dalle forzature referendarie. Inoltre è da deprecare la demagogica utilizzazione di referendum distorti in chiave antiparlamentare che mina alle basi il sistema complesso delle nostre istituzioni. La discussione è antica, ma mai come in questo caso è attuale.
Alleanza giellista e Critica liberale
Daniele Bonifati
Giuseppe Bozzi
Antonio Caputo
Maurizio Fumo
Franco Grillini
Raffaello Morelli
Francesco Somaini
Per aderire all’Appello e collaborare a questa iniziativa scrivete alla mail: info@criticaliberale.it
il ruolo che la Costituzione ti ha assegnato, è un onore e onere individuale, non esiste nessun vincolo di gruppo, di partito, di fede, ma è la tua volontà che, sommata a quella degli altri Grandi Elettori formerà, attraverso le ripetute votazioni, una maggioranza sufficiente ad eleggere il Presidente della Repubblica.
Alcuni personaggi, in questi giorni stanno “trattando” tra di loro come se il tuo voto, su loro indicazione, sia scontato, se non doveroso.
Questa procedura non è quella pensata dai padri costituenti: votare scheda bianca, finchè qualcuno non vi dirà su quale nome è stato fatto l’accordo, non è un metodo intelligente, sopratutto in questo caso dove, nessuna “coalizione” potrebbe vantare una maggioranza.
Vi imploriamo quindi di iniziare a votare: votate la persona che ritenete più indicata come Presidente della Repubblica, osservate lo scrutinio e, nel caso qualcuno, votato da altri, dovesse incontrare il vostro gradimento, alla votazione successiva votatelo anche voi. Di voto in voto si formerà una maggioranza trasversale, unica vera garanzia di scelta del migliore.
Questo è lo spirito della Costituzione: PRATICATELO!
Altri lo hanno rotto, questo silenzio. Soprattutto “il Fatto Quotidiano” e Adn-Kronos hanno dato ampio spazio alla nostra lettera aperta. Anche “La Stampa”, “Il Manifesto” e “Critica Liberale” l’hanno riportata.
Sono arrivate altre significative adesioni. Oltre a quella di Savino Pezzotta, già segretario generale della CISL, citiamo ad esempio le firme di Ersilia Salvato, già vice presidente del Senato, Gabriele Lolli, Alessandra Mecozzi, Filippo Maone, Marina Premoli, Giuseppe Giacobbo Scavo, Bruna Bagnato, Paolo Bertinetti, Lucia Salto, Paolo Candelari, Elisabetta Soletti, Angelo Baracca, Armando Michelizza, David Ellwood, Franco Marenco, Roberto Barzanti, Luca Borzani, Mariuccia Cadenasso.
Restiamo in fiduciosa attesa della risposta della presidente Alberti Casellati che, a nostro avviso, ha il dovere istituzionale di farsi parte diligente.
La Fondazione Basso ha promosso il testo allegato (redatto da Lugi Ferrajoli, Gaetano Azzariti e Franco Ippolito), rivolto ai grandi elettori, sulla candidatura di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica. Il testo, pubblicato sul sito della Fondazione, è stato sottoscritto da tre ex presidenti della Corte costituzionale (Valerio Onida, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky), da molti autorevoli giuristi e costituzionalisti (tra cui Roberto Bin, Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Mario Dogliani, Riccardo Guastini, Francesco Pallante, Barbara Pezzini, Giuseppe Ugo Rescigno, Roberto Romboli, Federico Sorrentino, Massimo Villone, Mauro Volpi, Vladimiro Zagrebelsky, Roberto Zaccaria), da filosofi della politica (tra cui Giacomo Marramao, Marco Revelli, Nadia Urbinati), da personalità della cultura (tra cui Simona Argentieri, Dacia Maraini, Carlo Ginzburg, Ginevra Bompiani).
Continua la lettura di Sulla candidatura di Berlusconi – Considerazioni per gli elettori del Presidente della Repubblica
Le prime battaglie per i diritti dei lettori e contro la pubblicità ingannevole
L’informazione in Italia è in stato comatoso. I vertici dei Gruppi editoriali si aumentano i propri compensi e tagliano il costo del lavoro. Nessuna sorpresa. Gli editori sfrutteranno l’asino fino alla sua morte. Così l’informazione è assediata da precariato, concentrazioni proprietarie, distruzione della professionalità, invasione della pubblicità occulta. Il risultato palese è la triade: faziosità & volgarità & ignoranza. La sua funzione è ridotta o all’adulazione degli “amici” o al manganellamento dei “nemici”. I giornali servono a tutto meno che a informare correttamente. Hanno rinunciato alla loro funzione di mezzi di informazione e sono finiti a farsi strumento quasi esclusivo di lotta politica o di interessi economici e commerciali che nulla hanno a che vedere con la loro funzione originaria.
Si salvano in pochi. I lettori non hanno alcun diritto. Le proprietà non hanno alcuna trasparenza. I giornalisti, soprattutto quelli più giovani, ricattati con salari da fame, sono ridotti dalla instabilità del lavoro a servili esecutori. La televisione pubblica è regolata, con soddisfazione di tutti i partiti, dall’autoritaria riforma Renzi.
Quello della comunicazione è oggi il più grave problema che affligge la nostra democrazia. Occorre reagire: è inutile piangersi addosso. Lo sappiamo che il problema è complesso e che le forze politiche mostrano di non accorgersi che esiste una emergenza che mina addirittura il sistema delle libertà. Dobbiamo servirci di ogni mezzo democratico: esistono regole e leggi dimenticate o accantonate. Riprendiamole in mano e riattiviamole. Occorre chiedere la loro piena applicazione.
Il primo passo, per noi, è il ripristino della concorrenza leale e il rispetto della deontologia giornalistica. Ormai la “pubblicità nativa”, ovvero quella ingannevole che nasconde al lettore il messaggio pubblicitario e lo truffa, sta dilagando su tutta la stampa nazionale. Uno dei suoi scopi è di assuefare i lettori, accrescere l’indifferenza e la ricettività. Affinché finalmente siano sanzionate, sono state denunciate agli organi competenti, finora inerti, le violazioni particolarmente clamorose e costanti dei codici deontologici e del “Contratto di lavoro” da parte del “Corriere della Sera”. Ci aspettiamo che questi facciano il loro dovere. Ma queste pratiche scorrette sono usuali anche in altri Gruppi editoriali. Bisogna riattivare strumenti esistenti e applicabili a quasi tutti i mezzi di informazione.
5 luglio 2021
Primi firmatari:
Massimo A. Alberizzi, giornalista, Presidente di Senza Bavaglio, centro studi per il giornalismo
Giancarla Codrignani, giornalista, già parlamentare della Sinistra indipendente
Vittorio Emiliani, Pres. onorario blog “italia libera.online”
Gian Giacomo Migone, Presidente della Commissione Esteri del Senato, 1994-2001
Enzo Marzo, giornalista, Presidente della Fondazione Critica liberale e Portavoce della “Società Pannunzio per la libertà d’informazione”
Pino Nicotri, Giornalista, già Inviato dell’Espresso
Gianfranco Pasquino, Accademico dei Lincei
Antonio Alberto Semi, Psicoanalista
Vincenzo Vita, già deputato e senatore, docente in Scienze della comunicazione
Chi intende sottoscrivere l’appello per la libertà d’informazione può mandare la sua adesione a info@criticaliberale.it o a massimo.alberizzi@gmail.com
per ulteriori informazioni sull’Appello: USCITO IL N. 89 DI “NONMOLLARE” con QUADERNO ANTICONCORDATARIO – SCARICABILE GRATIS QUI | Fondazione Critica Liberale, dal 1969 la voce del liberalismo (new.criticaliberale.it)
redazione
critica liberale sostiene la petizione del quotidiano “domani”
per firmare la petizione clicca su: https://www.change.org/p/ministra-della-giustizia-marta-cartabia-fermiamo-la-violenza-di-stato-nelle-carceri-lo-scandalo-di-santa-maria-f89fb396-1244-4f1a-a8c1-a1c87143e392?recruiter=406242366&utm_source=share_petition&utm_medium=twitter&utm_campaign=share_petition&recruited_by_id=3574a090-74b0-11e5-9431-3180c2f42126
Durante il primo lockdown per contenere il contagio da Covid-19, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, vicino Caserta, non ci sono mascherine, acqua potabile, biancheria e arriva anche il virus che contagia un recluso. Continua la lettura di Fermiamo le violenze di stato in carcere, il governo riferisca in aula
Il Primo Maggio 2021 è stato letto da un palco e diffuso dalla Tv in tutt’Italia un discorso che citava alcune frasi di rappresentanti della Lega di Salvini anche con incarichi pubblici. Sono queste:
«Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno»
Giovanni De Paoli, consigliere regionale lega Liguria.
«I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali»
Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia.
«Gay vittime di aberrazioni della natura»
Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri comunali leghisti.
«I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie»
Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona.
«Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza»
Stella Khorosheva, candidata leghista.
«Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay»
Giuliana Livigni, candidata della Lega.
Da una preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio sul futuro delle nostre società – emersa in questi giorni durante la crisi causata dal coronavirus – nasce questo appello, tradotto in diverse lingue e diffuso a livello internazionale (vedi i primi firmatari in fondo).
È rivolto a tutti, cittadini e istituzioni, per un deciso cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative, sociali e sanitarie, nei confronti delle popolazioni anziane.
Nella pandemia del Covid-19 gli anziani sono in pericolo in molti paesi europei come altrove. Le drammatiche cifre delle morti in istituto fanno rabbrividire.
Molto ci sarà da rivedere nei sistemi della sanità pubblica e nelle buone pratiche necessarie per raggiungere e curare con efficacia tutti, per superare l’istituzionalizzazione. Siamo preoccupati dalle tristi storie delle stragi di anziani in istituto. Sta prendendo piede l’idea che sia possibile sacrificare le loro vite in favore di altre. Papa Francesco ne parla come “cultura dello scarto”: toglie agli anziani il diritto ad essere considerati persone, ma solo un numero e in certi casi nemmeno quello.
Con il numero 64 di NonMollare https://new.criticaliberale.it/2020/05/19/numero-straordinario-uscito-il-n-64-di-nonmollare-scaricabile-gratis-qui/ abbiamo aperto un dibattito sulla necessità di una radicale riforma del welfare, Basic Income Network (BIN) Italia ha lanciato da qualche giorno questo appello che sottoponiamo alla vostra sottoscrizione che può avvenire su:
Continua la lettura di ESTENDERE IL REDDITO DI CITTADINANZA! SE NON ORA QUANDO?
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