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Washington Post e New York Times, così resistono a Trump (nonostante Bezos)

di raffaele fiengo

Il 21 marzo 2025, nel suo account su Facebook intitolato “America PAC” (la cassaforte di finanziamento elettorale fondamentale per il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca), Elon Musk ha rimesso in campo il discusso meccanismo che ha funzionato così bene a novembre. Allora la magistratura respinse la denuncia di fermare la  “compravendita di voti”, perché gli avvocati di Musk dissero che il danaro pagava prestazioni nella campagna elettorale.

Musk ora offre 100 dollari a ogni elettore del Wisconsin che sottoscrive una “Petizione contro i giudici attivisti” (Petition in Opposition to Actvist  Judges). E altri 100 dollari se viene portato un altro cittadino-votante dello Stato a firmare la petizione.

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Zelensky ha una guerra da combattere- qui l’autentica intervista del leader ucraino

redazione

Riportiamo di seguito, per i lettori di Critica liberale, la traduzione e il testo integrale dell’intervista al giornale francese Le Parisien in cui, secondo l’interpretazione fantasiosa del Fatto Quotidiano, Zelensky avrebbe riconosciuto di aver perso la guerra. Sempre secondo Il Fatto, pur ammettendo la sconfitta e chiedendo aiuto per una pace negoziale, “Rutte e Ursula” gli avrebbero risposto “con altre armi”.

Invitiamo il lettore a formarsi un’opinione autonoma su questa lettura. In realtà, Zelensky afferma tutt’altro: dichiara che l’Ucraina non rinuncerà ai territori occupati dai russi, ribadisce la richiesta di ingresso nella NATO e nell’Unione Europea, e chiede garanzie di sicurezza contro future aggressioni di Putin. “Se la guerra continua,” osserva Zelensky, “non significa che stiamo aiutando troppo l’Ucraina. Al contrario, è perché non stiamo facendo abbastanza.”

Gli occidentali non lo riempiono di armi, al contrario dall’intervista emerge piuttosto un rimprovero verso gli occidentali per non aver fornito all’Ucraina un supporto militare sufficiente: “Perché l’Occidente, che ci sostiene, si muove con tanta cautela nei confronti di Putin? Perché, fin dall’inizio della guerra, non siamo stati massicciamente riforniti di armi?”

Prima di lasciare spazio all’intervista completa, una nota: come potrebbe rappresentare una vittoria per Putin mantenere il controllo di territori che già occupava prima di iniziare la guerra? La Russia ha già perso la sua guerra di conquista contro l’Ucraina. I pochi chilometri di terreno guadagnati non basteranno mai a compensare le enormi perdite subite: vite umane, prestigio internazionale e un declino economico sempre più grave.

Forse Il Fatto Quotidiano ci fornirà un’interpretazione diversa.

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