I SEDICI SULLA LIBRA. Quando non c’è limite al ridicolo

di angelo perrone

Erano in sedici. Sulla nave Libra, la prima diretta verso uno dei centri per migranti in Albania, voluti a suon di centinaia di milioni di euro dal governo Meloni. Neppure in trecento, come nell’epopea cantata dalla Spigolatrice di Sapri: quelli che, “giovani e forti, a noi non fecer la guerra ma si inchinaron a baciar la terra”. Non fa nulla.

Altra roba quella, pure i momenti però erano differenti, che volete. Lì, un manipolo di trecento carcerati che Carlo Pisacane immaginava potesse realizzare il sogno della sommossa nel Regno delle due Sicilie. Qui, il sogno meloniano, ugualmente nobile eppur ridotto, affidato – per ora, poi si vedrà – a sedici individui: certo arditi, dieci bengalesi e 6 egiziani, precisano i cronisti, accompagnati dall’altra parte dell’Adriatico.

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 c’è bisogno di miracoli. considerazioni sul documento vaticano “la regina della pace. nota circa l’esperienza spirituale legata a medjugorje”

di francesca palazzi arduini

C’è bisogno di miracoli, lo spiega il Dicastero per la dottrina della fede nel documento sulle apparizioni di Medjugorje emesso il 19 settembre 2024. Si tratta di un sunto delle Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali del 17 maggio di quest’anno, pubblicate quindi a fagiolo, che fanno da sostegno a queste considerazioni sui frutti benefici… di un albero spinoso.

      Si spiega cioè come sia possibile che, anche se le apparizioni della Madonna sono “presunte”, e quindi si sottintende che i messaggi siano scritti a tavolino e non nell’alto dei cieli, la Chiesa cattolica guardi dai suoi più alti vertici con condiscendenza verso il “fenomeno”. Ciò apprezzando l’indotto, quella enorme macchina produttiva che dal 1981 ha reso quel luogo meta di milioni di pellegrini, con comunioni, catechismo e soprattutto conversioni. Euronews indica in 1,7 milioni di ostie all’anno quelle distribuite a Medjugorje, la stima delle visite va da uno a tre milioni di pellegrini all’anno.

     Già in settembre la maggior parte dei quotidiani nazionali aveva espresso un parere tra il dubbioso e lo scandalizzato su questo documento vaticano, niente di nuovo comunque, se non la spinta a riflettere ulteriormente sull’uso strumentale, “a fin di conversione”, di fenomeni popolari viventi tra devozione e credulità.

     La Commissione Ruini (2010-2014), ricordiamo, si era già conclusa con il riconoscimento delle sole prime 7 apparizioni come “vere”.

      Bergoglio, poi, si era espresso nel 2017, in uno dei suoi abituali show con la stampa in aereo, circa la scarsa attendibilità dei veggenti “la madonna non è il capo di ufficio telegrafico”, aveva detto.

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I lunedì della Critica

Dal prossimo 21 ottobre 2024, ogni lunedì nella sede di via delle Carrozze 19 a Roma si terranno settimanalmente incontri aperti a tutti gli amici di Critica liberale, per parlare di attualità politica e programmare insieme attività, convegni, approfondimenti e riflessioni.

Ogni lunedì dalle 17,00 alle 19,30 in via delle Carrozze, 19

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L’apartheid giudiziario di Mr. Nordio 

di maurizio fumo

Partiamo dal presupposto che un governo e la sua maggioranza, fino a prova del contrario, non progettano riforme inutili. Ogni mutamento legislativo ha (o dovrebbe avere) una sua ratio: deve insomma mirare a uno scopo pratico da raggiungere, deve proporsi di ottenere un risultato; utile o dannoso, secondo i punti di vista.

Fatta questa premessa, appare lecito chiedersi quale sia la ragione per la quale si vuole separare la “carriera” del PM da quella del magistrato giudicante.

La domanda è tutt’altro che oziosa, dal momento che, con la c.d. “Riforma Cartabia”, è stata introdotta una separazione delle funzioni  (giudicanti e requirenti) che rende di fatto quasi impossibile il passaggio di un magistrato da un ruolo all’altro. Infatti tale passaggio può avvenire una sola volta nel corso di tutta la vita professionale e comporta che chi cambia funzione debba cambiare anche corte di appello, il che, il più delle volte, determina anche che si debba andare ad abitare in altra regione (sono poche le regioni nei cui confini vi siano più corti di appello).

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anche su www.ilfattoquotidiano.it – israele-palestina, 77 anni di errori. pensare che trovino la strada della riconciliazione è utopia

Sommario
editoriale
05. riccardo mastrorillo, un anno di errori – 77 anni di errori
la biscondola
06. paolo bagnoli, le brutte figure di meloni
astrolabio
07. angelo perrone, viaggiare sicuri – propaganda e autoritarismo
09. un arresto autoritario nella vita del paesepiccola e ovvia lezione sul liberalismo
la vita buona
10. valerio pocar, con disciplina e onore – peripezie di un “patriota”
11. invettiva per il 7 ottobre [e. ma.]
l’osservatore laico
12. francesca palazzi arduini, c’è bisogno di miracoli
considerazioni sul documento vaticano “la regina della pace. nota circa l’esperienza spirituale legata a medjugorje”
in memoria di marco cianca
15. marco cianca, le colpe dell’architettura
17. paola rossi, pensare, ideare, disegnare
lo spaccio delle idee
19. giovanni vetritto – sergio vasarri, la rivincita di colbert – note sul rapporto draghi
25. comitato di direzione
25. hanno collaborato
 

Le colpe dell’architettura

di marco cianca

Urla. Gemiti. Colpi sulle bare, macabri tamburi per evocare i defunti e ammonire i vivi. Dolore e rabbia si fondono sempre quando le istituzioni, in tutte le sfaccettature, vengono ritenute responsabili di tragedie annunciate. Accade durante ogni funerale, è avvenuto a Scampia per le vittime delle Vele. Tre morti e 14 feriti, tra cui 7 bambini, a causa del cedimento di un ballatoio, lo scorso 22 luglio. Degrado, omissioni, errori, ritardi, mancati restauri, menefreghismo. La procura ipotizza il reato di omicidio colposo. Ma l’Avvenire va oltre le polemiche contingenti. Scrive Elena Granata, in un editoriale del quotidiano cattolico: “Il peccato è originale, e sta tutto in quella convinzione paternalista che pensava di intervenire sul bisogno di casa e sulle povertà, concentrando i propri sforzi intorno alla quantità e non alla qualità delle risposte. È quell’utopia urbanistica che ha realizzato, per conto dello Stato, tra gli altri, lo Zen a Palermo, il Satellite a Pioltello, il Pilastro a Bologna, per citare solo alcuni esempi. Utopia che viene ancora celebrata come un tempo glorioso in cui la meglio gioventù di architetti intellettuali era affascinata da quel monumento intoccabile all’architettura socialista che è l’Unités d’habitation di Le Corbusier”. Continua la lettura di Le colpe dell’architettura

scarica qui gratuitamente le frecce di critica liberale

FCL    ISSN 2975-1489
– 7. Valerio Pocar, Gli animali come persone “dal rispetto ai diritti”
– 6. Norberto Bobbio, Giuliano Pontara, Diritto di resistenza e non violenza con articoli su Gli anarchici di Umberto Morra e Camillo Berneri
– 5. Riccardo Mastrorillo, Sulla forma di governo (a cura di)
– 4. Mino Vianello, Alla radice della guerra
– 3. Sergio Lariccia, Salvemini e le libertà di religione
– 2. Ettore Maggi, Dugin, un nemico del liberalismo –  Appendice: V. Putin, Sull’unità storica di russi e ucraini
– 1. Piero Gobetti, Enzo Marzo, Paolo Bagnoli, Quaderno gobettiano 1 

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anche su www.ilfattoquotidiano.it – il profilo di questo governo è un profilo di crisi: la tenuta della maggioranza mostra lacerazioni

Sommario
gli stati uniti d’europa
05. pier virgilio dastoli, è stretta la via che conduce al governo dell’europa
biscondola
07. paolo bagnoli, i pifferi di montagna
la vita buona
08. valerio pocar, requiem per la gozzini
spirito critico
09. la lepre marzolina, lo sputo
astrolabio
10. francesca palazzi arduini, videosorveglianza di massa
13. angelo perrone, l’estate affollata, l’incubo degli eccessi


DOSSIER BRUNO ZEVI
editoriale
16. giovanni vetritto, bruno zevi, architetto azionista. un dossier.
18. valentina piscitelli, il ruolo dell’architetto nella politica
22. antonietta iolanda lima, zevi. un azionista autentico non va mai in pensione
24. massimo locci, bruno zevi critico e politico
26. bruno zevi, discorso fondativo dell’inarch


29. comitato di direzione
29. hanno collaborato

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