esondazioni ed erosioni, scivolando sulle metafore

di angelo perrone

Il terremoto dei dazi trumpiani non distrae il governo, sempre vigile su tutto. Il grido d’allarme era stato lanciato, a tempo debito, dal ministro della giustizia Carlo Nordio, che aveva messo in guardia sulle “esondazioni” (erano le decisioni giudiziarie sui rimpatri in Albania, sgradite al governo). Ora il tema è ripreso dal sottosegretario Alfredo Mantovano, un fedelissimo di Giorgia Meloni, al Consiglio nazionale forense.

Le esternazioni spaziano dal naturalistico all’infrastrutturale, quest’ultimo di competenza di Matteo Salvini che però al momento è indaffarato (il suo di trasferimento, agli Interni). In tempi di immanente recessione economica per via delle follie a stelle e strisce, la denuncia è chiara, e c’è poco da stare allegri. Si «erode la sovranità popolare», si «deraglia dai confini» e si «decide le politiche». E stavolta il soggetto non è circoscritto, le toghe rosse, che pure ci mettono il loro, aizzando o fomentando. Non riduciamo infatti – puntualizza saggiamente Mantovano – la cosa ad una macchietta.

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MA NON È ANCORA ALLARME

Sono stati avvistati lupi in città, naturalmente di notte, e la stampa quotidiana ne ha dato notizia. Ma non è ancora allarme, si titola. Meno male. L’ultima aggressione a un uomo da parte di un lupo in Italia, infatti, risale alla metà del 19° secolo! Certo, da allora i lupi sono diventati pochi e le probabilità sono statisticamente diminuite, ma non si deve dimenticare che il lupo, molto giudiziosamente, teme l’uomo e lo sfugge.

Il lupo era una specie integralmente protetta a livello europeo, ma ora non più: insipienza ecologica europea! Comunque, in Europa si provvede a risarcire gli allevatori per le perdite. Su base annua gli europei hanno pagato circa 17 milioni di euro per circa 56mila capi di bestiame uccisi da lupi, vale a dire lo 0,02 per cento degli animali allevati in questo continente (le uccisioni programmate nell’interesse dagli umani, s’intende, non vengono contabilizzate). Ci sembra opportuno ricordare che i lupi –per quanto a noi animalisti possa dispiacere – svolgono un ruolo di controllo selettivo, giacché predano i soggetti più deboli, perché vecchi o malati.

Nella statistica degli animali uccisi da lupi non sono contati quelli selvatici, rispetto ai quali – per quanto a noi animalisti possa dispiacere – il lupo svolge un ruolo di contenimento di individui di varie specie che gli umani stimano in sovrannumero e dannosi, come caprioli, daini e soprattutto cinghiali. Ci pare sintomo della schizofrenia umana costatare che coloro che si lagnano dei danni recati dagli ungulati sopracitati siano gli stessi che gridano “al lupo al lupo” e chiedano di abrogare le norme che tutelano questo straordinaria specie e spesso si facciano giustizia da sé. Una prova, se ce ne fosse bisogno, dell’insipienza ecologica della specie umana, così come dei suoi rappresentanti.

valerio pocar – martedì 8 aprile 2025

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NONMOLLARE n. 167
Sommario

03. la nuova e la vecchia america
la biscondola
04. paolo bagnoli, un piede in due scarpe in un paese in declino
cronache da palazzo
05. riccardo mastrorillo, di un equivoco concetto geometrico: il centro
astrolabio
07. alessandro cavaliere, la necessità assoluta di un’europa unita
09. angelo perrone, femminicidi: la colpa degli altri, parola di nordio
10. angelo perrone, al di sopra della legge
la vita buona
11. valerio pocar, absit iniuria verbis
informazione
13. raffaele fiengo, washington post e new york times, così resistono a trump – (nonostante bezos)
cosmopolis
15. niccolò rinaldi, palau, qualche parallelismo pacifico
lo spaccio delle idee
16. luigi einaudi, chi vuole la pace? con nota di e.ma.
in fondo
19. enzo marzo, arrendersi a una indiscutibile democrazia
20. comitato di direzione
21. hanno collaborato