Tutti gli articoli di Critica Liberale

I pilastri della società

di Marco Cianca

Vili, indifferenti, furbi, prudenti, cinici, scettici, rabbiosi, prepotenti, egoisti, cattivi, invidiosi, brutali, spietati, ignavi. Sono tante le sfumature dell’umana negatività. E vengono tutte in mente, spinte dall’orrore per la morte di Satnam Singh, buttato davanti casa dal padrone. Come un sacco dell’immondizia, lì, dissanguato, con accanto il braccio. Un fantoccio rotto, uno schiavo senza tempo. Succedeva migliaia di anni fa, succede oggi.

Perché meravigliarsi o indignarsi? Ipocrisia allo stato puro. Quando compriamo i pomodori al supermercato, magari cercando i prodotti in offerta, è ben chiaro che più il prezzo risulta basso, maggiore è il peso dello sfruttamento. Non fa una grinza. Risparmio per il consumatore, profitti comunque assicurati ai produttori, morte nei campi. In genere, prevale la dissociazione cognitiva, una sorta di rifiuto del problema. Come pagare in nero l’idraulico o il meccanico per non sobbarcarsi l’Iva, oppure acquistare ad un mercatino merce dalla dubbia provenienza.

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UN VOTO PER MATTEOTTI

di Marco Cianca

 
L’immorale Amerigo Dumini, capo della Ceka, la polizia segreta fascista, guidava i sicari che il 10 giugno 1924 rapirono e uccisero Giacomo Matteotti. Arrestato a causa di prove talmente inoppugnabili che nemmeno il regime poteva occultare, in un processo farsa a Chieti, marzo 1926, difeso da Roberto Farinacci, fu condannato a soli cinque anni di reclusione di cui quattro condonati. Riprese subito la sua vita da avventuriero, tenendo Mussolini sotto ricatto per ottenere continue elargizioni. Allevatore di polli, imprenditore agricolo, oste, contrabbandiere, spia partecipò alla guerra. In Africa gli inglesi, dopo la cattura, lo portarono davanti al plotone d’esecuzione ma, pur raggiunto da “diciassette colpi” (come recita il titolo della sua autobiografia) e dato per morto, riuscì a fuggire. Durante la repubblica sociale organizzò un traffico di automobili, pezzi di ricambio, armi. Si infilò nelle file degli Alleati come autista del comando inglese e in queste vesti fu arrestato il 18 luglio 1945.

Un nuovo dibattimento sull’omicidio di Matteotti, aprile 1947, emise la sentenza di ergastolo. Ma già nel 1953 era fuori per un’amnistia. Rientrato in carcere a causa di un vizio di forma, il 23 marzo 1956 lasciò definitivamente il penitenziario di Civitavecchia. Poco dopo si iscrisse al Movimento Sociale. Non svolse aperta attività politica ma di fatto la fiamma sgorgante dal sarcofago del Duce per uno come lui era un richiamo irresistibile. Quello stesso fuoco arde ancora oggi nel simbolo di Fratelli d’Italia.

Giorgia Meloni, durante la commemorazione dell’ultimo discorso che il deputato socialista pronunciò in Parlamento, quello che per la forza delle denunce contro la violenza e la corruzione, (tema sul quale il governo temeva devastanti rivelazioni a proposito dei contratti con la compagnia petrolifera Sinclair Oil) equivalse ad una condanna a morte, ha onorato “un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”. Finalmente è riuscita a pronunciare la parola proibita, hanno rimarcato i benevoli commentatori. In realtà, si è trattato della semplice ammissione di un’incontrovertibile verità storica e giudiziaria.

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«GIACOMO MATTEOTTI “OGNUNO DI VOI NE È TESTIMONE”» Spettacolo di Dario Leone – Milano, 18 giugno 2024 ore 18:00

«GIACOMO MATTEOTTI “OGNUNO DI VOI NE È TESTIMONE”». (Uno Spettacolo di Dario Leone, con lettura e interpretazione dell’ultimo discorso pronunciato dal deputato socialista alla Camera dei Deputati il 30 Maggio 1924. La regia è di Dario Leone; gli interpreti Dario Leone e Enrico Pittaluga. Le scenografie e le luci sono Massimo Guerci; le musiche di Sara Calvanelli).

Il tutto sarà preceduto da una presentazione storica di  GIOVANNI SCIROCCO, vicepresidente del Circolo e ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Bergamo.

La partecipazione è gratuita, ma occorre prenotarsi mandando i propri dati a eventi@lascalaw.it oppure inquadrando il QR-CODE della locandina.

PRESENTAZIONE DELLE RICERCHE LAICHE DI CRITICA LIBERALE – Roma, 11 giugno 2024 ore 18.00

presentazione delle ricerche laiche di Critica Liberale

Fondazione Critica Liberale – Via delle Carrozze 19, Roma
martedì 11 giugno 2024 h 18

XII rapporto sulle confessioni religiose e TV
XIII rapporto sui telegiornali
XVII rapporto sulla secolarizzazione

le ricerche sono state realizzate
con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

Enzo Marzo (Direttore di Critica liberale): Introduzione
Discussione
Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)
Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)

LA LIBERTÀ POLITICA EREDITÀ DELL’ILLUMINISMO – Roma 24 maggio 2024 ore 17.00

LINK REGISTRAZIONE INTEGRALE EVENTO 

 

Ti invitano all’incontro:

LA LIBERTÀ POLITICA EREDITÀ DELL’ILLUMINISMO
il pensiero critico e nuove sfide di libertà
ecologia – nuovi diritti – partecipazione democratica

Presentazione della rivista Asterisque edita da Castelvecchi
di Filosofia in Movimento

Camera dei Deputati (Sala del Cenacolo)

24 maggio 2024 ore 17,00

Saluti istituzionali:
On. Filiberto Zaratti
Segretario di Presidenza della Camera dei deputati

Modera: Enzo Marzo direttore di Critica liberale
ne discutono:
Antonio Cecere (condirettore di Asterisque)
Antonio Coratti (condirettore di Asterisque)
Prisca Amoroso (Università di Bologna)

ingresso: Piazza in Campo Marzio, 42
  Per gli uomini è indispensabile la giacca

per partecipare
è necessario prenotarsi entro mercoledì  22 maggio inviando nome cognome e un recapito a info@criticaliberale.it

50 anni dal referendum sul divorzio

di riccardo mastrorillo

Il 12 maggio di 50 anni fa si svolgeva in Italia il primo referendum abrogativo della storia italiana.

Il referendum si tenne per abrogare la legge Baslini/Fortuna che il 1 dicembre del 1970 aveva introdotto il divorzio in Italia.

Prima di commemorare e rivendicare quella grande vittoria della democrazia e della cultura laica, di cui noi siamo eredi e custodi gelosi e intransigenti, prendiamo atto che le istituzioni, i giornali (con poche encomiabili eccezioni) le televisioni hanno ignorato colpevolmente questa ricorrenza. Continua la lettura di 50 anni dal referendum sul divorzio

L’esorciccia. Giorgia Meloni e l’Artifizio Intelligente.

di Francesca Palazzi Arduini

Che fare, pensa la Presidente del Consiglio, per dare un contentino a Bergoglio? Insomma… sui migranti meglio buttar soldi in Albania che darne ai preti, che poi manco la votano. E poi chissenefrega tanto ormai tutti deportano gente, fan peggio gli inglesi, lo pensa tutto il partito. Sull’interruzione di gravidanza si fa di tutto per accontentarli ma senza scatenare le piazze, le donne. Quindi? Niente, al massimo qualche spiccio del PNRR ma niente più, per mettere uno straccio di camice ai predicatori[1]. Ah sì, anche qualche altro spiccio alle famiglie con figli, ma tanto col costo della vita la toppa dura poco.
E sul Giubileo quanto dovremmo spender ancora, si chiedeva Meloni già nel 2023 in Vaticano, in udienza, da sola, con la figlia e senza marito. Ma che fare per mantenere buoni rapporti, per saldare sacre alleanze?
Sull’uso delle armi non si può fare quel che vuole il “santo padre”, certo, meglio accontentare lui che quei pacifisti che protestano ovunque, calcola Giorgia. In definitiva, se occorre spezzare qualche lancia meglio spezzarla in testa agli studenti del nuovo “no Vietnam” che al papa quando pretende di far diplomazia in giro per il mondo come se avesse ancora uno Stato pontificio. Difficile quindi dare un contentino che si rispetti a Bergoglio.

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