di enzo marzo
Fino a poco tempo fa la lettura dei giornalacci-trash di destra, assunta masochisticamente per volontario obbligo di conoscenza, mi amareggiava la giornata. Le sconcezze di Vittorio Feltri e di Sgarbi, le turpitudini di Borgonuovo, il servilismo di Giordano, le rocambolesche avventure rossobrune di Sansonetti, l’immarcescibile inciucismo verdiniano del “Foglio” mi mettevano di cattivo umore, perché vi vedevo le prove più degradate della disfatta del giornalismo nostrano. Mi chiedevo: possibile che non si possa leggere una sana opinione di destra? Adesso mi sono arreso: la risposta è no, non è possibile, e non resta che prenderla sul ridere. D’altra parte, mi piace questa concorrenza senza freni tra fogli più o meno leghisti e berlusconiani, ma col cuore meloniano, che non sanno più a chi obbedire e si scontrano tra di loro. Belpietro, stretto tra tanti concorrenti, per acciuffare qualche copia tra i militanti di Forza Nuova si è fatto tutto no-vax e no-greenpass. Preso dalla disperazione presto si assesterà su posizioni tolemaiche. Sallusti, che qualche mese fa scriveva col pennino intinto nello sdegno contro il ridicolo golpe dei trumpiani a Washington, e se la prendeva con i seguaci nostrani, ora si è riallineato con gli alleati di sempre. Immobile, stretto tra le nostalgie storaciane e il piduismo eterno di Bisignani, è invece “il Tempo” fermo al Regime.
Ma ora un punto li unisce: far finta di credere alla candidatura di Berlusconi al Quirinale.
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