Tutti gli articoli di Critica Liberale

BAMBINO PER TUTTE LE GIORNATE

di enzo marzo

Vi sono uomini per tutte le stagioni, tanto per fare un esempio, Freccero, che secondo la stagione tifa o per  Ingroia  o per Salvini. Giggino, ancora in prima elementare, li batte tutti perché ci mette solo un giorno per cambiare idea. D’altronde il suo testo base sulla diplomazia e sulla politica estera è il Risiko, da lui bazzicato invece di fare i compiti. Ricordiamo una sua intervista a “Le Monde” prima delle elezioni del marzo scorso in cui si professava macroniano e soprattutto europeista di ferro. Il giorno dopo invece….

Adesso, saltato sulla ruspa salviniana si allea con i casseurs che sfondano i portoni dei ministeri, ma poche ore dopo scrive a “Le Monde” elogiando la Francia come un paese amico e il suo popolo come un punto di riferimento «con la sua tradizione democratica millenaria».

Giggino non si fonda sui libri della scuola primaria, ma sulla sua esperienza di vita: infatti nel 1019 il fondatore della dinastia dei Casaleggio, Casaleggio 0.000, si inventò proprio in Francia la democrazia, giusto mille anni fa.

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“Estremismo ateo”?

di adele orioli – segretaria dell’Uaar

«I mass media celebrano l’apertura papale all’islam, compiuta in un paese accusato da tante parti di violare i diritti umani più elementari. A leggere le dichiarazioni ufficiali, però, l’apertura è stata compiuta condannando non soltanto l’estremismo religioso (ma nomi non ne ha fatti, e gli Emirati non sono evidentemente stati ritenuti estremisti), ma attaccando anche “l’estremismo ateo e agnostico“, che contribuirebbe al rischio di una “terza guerra mondiale”. Nel suo hate speech, il papa non ha ovviamente portato un solo esempio di come atei e agnostici agiscano contro la pace mondiale. Gli ricordiamo che in nome dell’ateismo e dell’agnosticismo non è stata mai proclamata alcuna guerra, a differenza della religione — e di conflitti religiosi se ne stanno combattendo anche in questo preciso istante. Il ricorso alla menzogna è però una spia di quanto siano in difficoltà le religioni. Il futuro dell’umanità o sarà laico, o sarà orrendo. Quale sarà, dipenderà anche da noi».

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NO ALL’INDIFFERENZA SULL’ATTACCO AI DIRITTI CIVILI

di “giornate della laicità” e “iniziativa laica” 

Possono rimanere indifferenti – Giornate della laicità e Iniziativa Laica – al clima che si è instaurato nel nostro Paese? Un Paese pervaso da paura e rancore; da razzismo e attacchi ai diritti civili e di libertà; dalla criminalizzazione dell’immigrazione accompagnata da odio e disprezzo verso il volontariato che si impegna per il salvataggio di vite umane e l’accoglienza; dal risorgere di culture patriarcali, misogine, sessuofobe, come pure da una servile obbedienza di parte consistente del popolo italiano al despota di turno.

No. Non possiamo essere indifferenti. E questo per i valori che ci ispirano: per la difesa e applicazione della nostra Carta costituzionale, frutto della Resistenza e della lotta antifascista; per le conquiste politiche, sociali e culturali da cui sono scaturiti gli apporti ideali che in una storia plurisecolare hanno plasmato la vita collettiva di noi europei.

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CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE

di enzo marzo

Rivogliamo immediatamente Maria Giovanna Maglie in Tv e in un posto strategico per la propaganda politica. Noi siamo reazionari, siamo per questo “governo vintage”, che come tutti i governi vintage si dicono per “il cambiamento”. Basta non specificare la direzione del cambiamento. Il “governo vintage” fortemente è teso verso il passato remoto e remotissimo: e quindi coltiva con la stessa cura che serve per le piante bonsai la “cultura razzista e fascista” della buon’anima e recupera fior da fiore i più fedeli trasformisti servitori del potere. Qualunque potere, certo, secondo le stagioni. Continua la lettura di CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE

LA FOGNA DI DESTRA

In una nota trasmissione televisiva Mario Giordano, giornalista di punta dello schieramento berlusconiano, per offendere Gino Strada  non ha trovato di meglio che dirgli: «Si è ridotto ai livelli di Sgarbi». Ingiuria sanguinosa. Che ci porta a due constatazioni: anche a destra ormai il re del turpiloquio spettacolarizzato è diventato metro di giudizio offensivo. Secondo: credevamo che al livello di Sgarbi ci fosse solo Feltri, e invece no, anche per i berlusconiani, chiunque, se ci si mette, può raggiungere il fondo della fogna della cosiddetta informazione di destra.

la lepre marzolina – 13 febbraio 2019

ricordo di un amico scomparso – paolo bonetti, ricerca scientifica e ipocrisia morale

[Nella foto: Paolo Bonetti – qui a sinistra – insieme con Beatrice Rangoni Machiavelli e Valerio Zanone]

Improvvisamente è deceduto il professor Paolo Bonetti. E’ stato per decenni collaboratore di “Critica liberale” e di “Italia laica”. Ci mancheranno i suoi saggi consigli, le aspre discussioni, le polemiche con l’Italia che entrambi disprezzavamo. Nato sulle pagine del “Mondo” pannunziano, presto collaborò col partito repubblicano. Ma sempre rimase assolutamente autonomo e si dedicò agli studi proprio di quel “terreno” misconosciuto che più amiamo. Il suo libro sul “Mondo” è imprescindibile per chi voglia capire davvero il liberalismo novecentesco e i suoi scritti su Croce sono di riferimento. Erano anni che ci raccontava passo passo le sue ricerche  e i suoi pellegrinaggi a Napoli a casa Croce, lavorando a una monumentale biografia di don Benedetto. E’ un vero peccato per la comunità scientifica che il destino gli abbia negato la possibilità di concludere questo suo lavoro. Ed è una perdita enorme per tutta la cultura liberale. Ho avuto  periodicamente contrasti con lui per motivi politici, ma i liberali, si sa, amano le discussioni anche aspre. Anch’egli era appassionato alle sue idee e alle sue scelte. Mi mancheranno i suoi rapidi allontanamenti e i suoi altrettanto rapidi riavvicinamenti.

Non poteva che essere così: al fondo ci univano due convinzioni profonde. la prima era il laicismo (lui, il laicismo lo praticava) , Costante e severissima era la critica del clericalismo e altrettanto lo era la battaglia a favore delle minoranze, non solo politiche.

La seconda era il liberalismo (lui, il liberalismo lo praticava). Non ha mai fatto mancare la polemica asperrima  contro quelli che entrambi denominavamo i “liberaloidi”, ovvero quelli che, contro ogni evidenza,  facevano finta di credere che l’èra berlusconiana fosse l’èra della “rivoluzione liberale”. Fu antiberlusconiano di ferro, Mai un dubbio. Fu con noi in “Opposizione civile” e in tutte le battaglie fallite ma doverose che intraprendemmo. Dal “Mondo” di Pannunzio  ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti. A dire il vero, ora scorre solo fanghiglia. Il destino gli risparmia di assistere  alle difficoltà sempre maggiori  che affliggono “l’altra Italia”, ovvero quel mondo laico e civile battuto  prima da decenni di cattocomunismo e ora dal fascio-populismo. Dovremo invidiarlo?

Ps.: Ci piace ripubblicare qui un suo articolo, che è un esempio della sua logica stringente e della sua attenzione per i problemi del futuro.

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USCITO IL N. 29 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” SCARICABILE GRATIS QUI

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Indice
editoriale
04 – roberto santaniello, respingere il vento della paura. ripartire dallo spirito di ventotene
lo stato dell’unione
09 – aurelia ciacci, the final countdown
13 – riccardo mastrorillo, il trattato di acquisgrana opportunità o imprevisto?
16 – roberto angrisani, se fossi macron…
d’oltralpe
18 – pawel stepniewski, quo vadis, polonia?
23 – björn sundell, finlandia: un successo effimero per i populisti
materiali federalisti
27 – gioventù federalista europea, oltre le crisi: una via per l’europa del futuro
pagine federaliste
34 – umberto serafini, unione finta o reale
37 – hanno collaborato
 

 

 

MOVIMENTO A CINQUE “I”

I casaleggini inventori della democrazia monarchica dovrebbero cambiare nome. E noi glielo cambiamo con uno più rispondente alla realtà: non più M5S, bensì M5I. Le prime quattro I sono addirittura rinvendicate e perseguite  come un grande merito: INCOMPETENTI, IGNORANTI, INESPERTI e INCONSISTENTI. Da oggi, giorno in cui si tenta di rovesciare per Opportunismo (peccato che non cominci per I) una delle loro promesse da sempre e lo si fa con un quesito truffaldino, un’indicazione di voto piena di errori (si fanno prendere per i fondelli persino dal loro Fondatore; che si stia accorgendo di aver partorito mostri?) e un conteggio senza alcun controllo nella cantina del Padrone, possiamo aggiungere tranquillamente il quinto I: IMBROGLIONI.

la lepre marzolina – 17 febbraio 2019

FELTRI, UN POVERACCIO

Non scherziamo affatto, davvero. L’ultima sortita di Vittorio Feltri contro gli ebrei e contro Berlusconi non ci ha indignati. Vedere Feltri costretto a imitare Crozza che imita Feltri ci ha fatto molta compassione. Dà vera tristezza vedere il direttore di “Libero” costretto ogni volta a superare il turpiloquio del Feltri del giorno prima pur di strappare un’intervista in qualche trasmissione di pessima qualità se, per alzare l’audience di qualche decimale, è a sua volta costretta a invitare o Feltri o Sgarbi, i clown dell’informazione italiana. E Feltri è persino più patetico di Sgarbi. Deve sentire un gran vuoto dentro di sé se ogni volta lo deve riempire ripetendo insulti ripescati in qualche osteria della Padania dove gli ubriachi coniugano razzismo e antisemitismo. Pensa di scandalizzare, ma rivela solo d’essere ormai ridotto a un rottame penoso. Quindi basta ridere di lui.

Però, a noi antiberlusconiani di ferro, ha dato fastidio quando ha vomitato: «Berlusconi  dice che gli italiani sono fuori di testa perché non lo votano. Qualcuno invece dice che gli italiani erano rincoglioniti quando votavano Berlusconi. È tutto da discutere. Sto dicendo che erano più rincoglioniti quando votavano lui. Berlusconi alla fine con tutti gli anni di governo non ha fatto un cazzo, poveraccio». Feltri è stato sempre un servo, per decenni ha servito Berlusconi, ne ha diretto il giornale, ha strisciato ai suoi piedi, gli ha pulito le scarpe con la lingua, lo ha coperto in tutti i suoi misfatti. Ovviamente mungendolo copiosamente. Adesso che ha trovato un nuovo padrone più cialtrone, e il vecchio ha un ginocchio a terra, gli sputa addosso con un cinismo veramente schifoso. Poveraccio.

la lepre marzolina – 16 febbraio  2019

OLTRE IL CONCORDATO: UN APPELLO – UN CONVEGNO

 UN APPELLO: Il  Concordato: dopo 90 anni, un appello  per tornare alla laicità dello Stato e tagliare i privilegi della Chiesa.

La revisione del Concordato derivante dall’accordo Craxi-Casaroli del 1984 introdusse, almeno sulla carta,  quattro importanti novità:

  • la religione cattolica non era più la religione di Stato;
  • il suo insegnamento nella scuola statale aveva carattere facoltativo
  • nelle questioni di diritto familiare lo Stato rivendicava una propria autonomia
  • il finanziamento diretto della chiesa da parte dello Stato (congrua) veniva sostituito dall’autofinanziamento da parte dei fedeli grazie al meccanismo dell’8per mille.

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