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un golpe solo

«Cassese: “Con Draghi democrazia in pericolo? Facciamo i seri”». Così titola sfacciatamente “il Foglio” in un’intervista in ginocchio a chi nell’ultimo anno si è fatto usare da tutti i giornali di destra per urlare contro chi, come Conte, aveva realizzato «un golpe», altro che un semplice avvertimento di “democrazia in pericolo”. Così, dopo aver fiancheggiato l’opposizione salviniana e quella berluscon-rifondarola, l’esimio ex-giudice della Consulta invita di nuovo sé stesso e tutti gli altri alla serietà e quindi auspica che Draghi faccia un “golpe” solo, come Pinochet.

la lepre marzolina – mercoledì 10 marzo 2021

E’ TEMPO DI INCARTARCI IL PESCE

“C’è una piccola novità arrivata ieri sera dal vertice di Mario Draghi con ministri ed esperti del Cts sulla situazione del virus in Italia: andranno in pensione i dpcm che sono stati il simbolo del governo
di Giuseppe Conte”: così l’incipit dell’editoriale odierno del “Tempo” firmato da Bechis. “Il Tempo”,  già quotidiano per generali in pensione, da qualche stagione si è messo in concorrenza con gli urlatori di estrema destra come “Libero” e “La Verità” e giù bufale e ingiurie. Poche notizie, ma tanti giudizi faziosissimi  e anticipazioni sballate. Si pensava che il quotidiano non potesse peggiorare, ma da quando Bechis, da direttore, è di fatto retrocesso a spalla del fascistissimo Storace, non c’è fine al  peggio. Così vuole Angelucci, editore impurissimo . In attesa dell’imminente dpcm di Draghi (e di conseguenza anche delle filippiche antitiranniche di Sabino Cassese), mangiamoci un po’ di pesce. Abbiamo il Tempo per incartarne i resti.

la lepre marzolina – mercoledì 24 febbraio 2021

SI’ PADRONE!

Titolo a tutta pagina di Alessandro Sallusti sul “Giornale”: 

“Caos governo

IN CAMPO ANCHE LE TOGHE

Cesa indagato per ‘ndrangheta, la tegola piomba sull’allargamento della maggioranza all’Udc”

P.s. non pubblicato: “caro Silvio, lo hai notato quanto sono stato bravo? Ho caricato sulla maggioranza la vicenda Cesa. Così i lettori si dimenticano che Cesa, fedele alleato, qualche ora, fa ha partecipato al vertice di tutto il Centrodestra di cui fa parte da anni, e ha fatto votare tutti i suoi contro il Governo sia alla Camera sia al Senato. Come ha detto la nostra Giorgia, noi siamo sempre tutti “coesi”. Per onestà devo dire che però Storace sul “Tempo ” è stato più bravo e obiettivo di me. Ha messo la notizia di Cesa in una colonnina e l’ha intitolata: “Se per un incarico politico e una cena si diventa mafiosi”. Ha ragione il nostro Storace: è grave accusare qualcuno di collusione mafiose quando ancora non è stato accertato se ci ha fatto sesso, con la mafia. Cordiali saluti. Se passo per Arcore le vengo a baciare la pantofola.  il tuo Alessandro Sallusti

la lepre marzolina – venerdì 22 gennaio 2021

ARIDAJE! ALTRI LIBERALI

Qualche volta anche una tranquilla Lepre marzolina perde la pazienza. Emilio Carelli, «non senza sofferenza interiore», si è dimesso dal M5s per creare il milionesimo partito di centrodestra, sostenitore ovviamente dell’«Europa», dell’«ambiente», dei «lavoratori», della «ricerca», delle «imprese» e dell’«innovazione» e intenzionato a «dare voce a tutta l’area moderata e liberale».

Oggi in Italia sono più i partiti liberali che i liberali. Per accontentare tutti, i liberali italiani dovrebbero tagliarsi a pezzi e collocare una mano qui, un gamba là. Ovviamente si dichiarano “liberali” tutti quelli che si sono accasati con Salvini e  con la Meloni, e quindi ammirano Orban, Trump, Mussolini, Le Pen e via dicendo, oppure con i “liberali” Berlusconi, Previti, Dell’Utri e con tutti i cespugli, arbusti, ciuffi d’erba, zolle e cespi germogliati nel giardino di Arcore. Quando, e se, si pongono la domanda: «quando ci diciamo “liberali” che “vor dì”?, si danno questa risposta: “Ah , non lo so, ma se lo dicono tutti…! Anche Bertinotti è convinto che siamo “liberali”».

Carelli è una persona coerente: è stato sempre berlusconiano e clericale di ferro. Tutta la sua carriera si è svolta in Fininvest e in Mediaset. Ha diretto tra le più servili trasmissioni a favore del suo Padrone. Alla fine è stato candidato dal M5s che lo ha fatto eleggere deputato a Roma. Ma lo conoscevano? Lo hanno incontrato per strada a un semaforo? Gli hanno chiesto se amasse il caffè o il tè, la pizza napoletana o il pesce arrosto? O, semplicemente, lo hanno raccattato a caso, come tutti. Adesso scoprono che è di destra e “liberale”, quindi contrario a un governo con il M5s. Che pena!

La Lepre marzolina, perduta la pazienza e senza chiedere il permesso al Direttore, annuncia di voler creare pure lei un partito, un autentico “Partito Illiberale Italiano”. Iscrivetevi, vi prego, sono accolti tutti quelli che non solo NON si dichiarano liberali, ma detestano apertamente i “liberali” di giornata e che, a domanda a bruciapelo, sanno distinguere tra Mussolini e Matteotti, tra Rawls e Gentile, tra Al Capone e Cavour, tra i Rosselli e quelli che li hanno assassinati, tra uno con la mascherina e uno senza, tra le leggi razziali e le “Lettere Patenti”, tra un operaio e Briatore, tra Provenzano e Falcone. La tessera è in regalo.

la lepre marzolina – martedì 2 febbraio 2021

FRASI STORICHE

1. «Il 6 gennaio 2021 sta al sovranismo come il 9 novembre 1989 – giorno della caduta del muro di Berlino- sta al comunismo. Parole d’ordine, obiettivi e metodi dovranno cambiare. Pena la fine di un progetto politico, che non è accettabile sia complice di estremisti violenti, tantomeno golpisti. La destra, anche quella italiana, batta un colpo. Nonostante Conte e Zingaretti, non vorremmo mai ritrovarci con il Parlamento occupato da matti in camicia nero-verde. Un’altra destra è possibile, e noi ci crediamo». Così scrisse oggi Alessandro Sallusti, Direttore del Giornale di Berlusconi. Dimenticando che sono quasi trenta anni che il suo Padrone sta con le camicie nere e con gli elmi cornuti. Ma noi siamo fiduciosi, e quindi aspettiamo che Forza Italia faccia come tutti quelli che dopo la caduta del Muro spezzarono ogni legame con i comunisti, e quindi da domani rompa ogni alleanza nei Comuni, nelle Regioni e nelle coalizioni elettorali con i fascisti e con i leghisti ladroni…

2. «Insieme al (sic!) Presidente Fontana e alla Giunta abbiamo messo in campo tutte le azioni necessarie per arginare la pandemia. Nessuno ci aveva consegnato un libretto delle istruzioni». Così dichiarò Giulio Gallera, il giorno in cui fu cacciato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia dopo tutti i disastri combinati e dopo le sue dichiarazioni surreali. Però ha ragione lui, in effetti nessuno gli consegnò un qualche abbecedario, che gli sarebbe servito per poter leggere finalmente il testo della Riforma della sanità pubblica del 1978, qualche decennio prima.

3. «Le mie offese non sono gratuite: mi pagano per scriverle». Così vergò Filippo Facci su “Libero” in una polemica furibonda con Rocco Casalino, che passerà alla storia. Il giornalista, negazionista “senza mascherina”, getta alle ortiche anche quest’altra maschera e rivela ai giovani giornalisti e ai lettori in che consiste il lavoro per cui viene pagato.

la lepre marzolina – venerdì 8 gennaio 2021

ARIDATECE GALLERA

Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti, neo assessora alla salute della regione Lombardia, ha chiesto a Domenico Arcuri di distribuire i vaccini anti-Covid anche in base al contributo che le regioni danno al Pil nazionale. In altre parole: più vaccini ai lombardi perché più ricchi. La Destra lombarda dimostra ancora una volta che la Classe non è acqua.

la lepre marzolina – martedì 19 gennaio 2021

 

CONVINCERE? NO, MEGLIO PAGARE CASH

Il giornali trash di destra e di estrema destra, come la “Verità”, “Libero” e – udite udite – “Il Giornale” di Berlusconi ci vanno a nozze con il tentativo in atto di convincere alcuni senatori ad appoggiare il Governo e non “suicidare” la legislatura e sé stessi. Il nome più citato è “Scilipoti”. Non hanno torto: perché perdere tempo nella stagione pandemica e non usare il metodo Berlusconi? Si richiede il parere di Sallusti.

DA WIKIPEDIA: “De Gregorio è accusato di essere stato corrotto con 3 milioni di euro per il suo passaggio al centrodestra nel 2007. Per questo motivo nel febbraio 2013 viene indagato Silvio Berlusconi per concussione. L’11 marzo 2013, parlando con i giornalisti del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla presunta compravendita dei senatori, De Gregorio ammette pubblicamente di aver preso due milioni di euro in nero e di aver commesso pertanto un reato, patteggiando in seguito una condanna a 20 mesi di reclusione per il reato di corruzione in atti d’ufficio. Il 9 maggio 2013 la Procura di Napoli chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l’ex senatore Sergio De Gregorio e l’ex direttore de L’Avanti! Valter Lavitola. Berlusconi e Lavitola sono stati condannati l’8 luglio 2015 a 3 anni di reclusione, ma il reato è stato dichiarato prescritto nel 2017 dalla Corte d’Appello”.

la lepre marzolina – sabato 16 gennaio 2021