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RESPONSABILITA’ E IRRESPONSABILITA’

Dopo un giorno in cui il covid pare in calo (finalmente, ma bisognerà vedere i dati dopo due settimane dalle aperture di maggio), Salvini si loda e si sbroda: il merito è tutto suo. Ma delle due l’una: se il demagogo della Lega si attribuisce il merito della sua battaglia contro le chiusure, si deve accollare la responsabilità morale delle decine di migliaia di morti causati dalle sue campagne negazioniste e aperturiste dello scorso anno. O no?

la lepre marzolina – sabato 8 maggio 2021

I MAGNIFICI TRE

Tutti i giornali argomentano e deprecano, battono e ribattono su tre casi che stanno annoiando l’opinione pubblica. Eppure in questi giorni non mancano argomenti un po’ più interessanti. Gratteri, Scalzi e Boldrini sono sotto attacco: il magistrato che legge troppo distrattamente le carte, il giornalista-star che chiede d’essere ringraziato per aver illustrato col salto delle fila una tipica qualità italica, la deputata ZTL col braccio assai corto e dal motto anch’esso italianissimo “così fan tutti”. La Destra, pure quella che non se lo potrebbe proprio permettere, fa del moralismo e trascina la polemica. I “garantisti” chiedono persino sanzioni. Ma la colpa è dei tre protagonisti, che avrebbero potuto chiudere la vicenda all’inizio dichiarando ciascuno schiettamente, con le mani nei capelli: «Ho fatto una cazzata».

la lepre marzolina – mercoledì 7 aprile 2021

un golpe solo

«Cassese: “Con Draghi democrazia in pericolo? Facciamo i seri”». Così titola sfacciatamente “il Foglio” in un’intervista in ginocchio a chi nell’ultimo anno si è fatto usare da tutti i giornali di destra per urlare contro chi, come Conte, aveva realizzato «un golpe», altro che un semplice avvertimento di “democrazia in pericolo”. Così, dopo aver fiancheggiato l’opposizione salviniana e quella berluscon-rifondarola, l’esimio ex-giudice della Consulta invita di nuovo sé stesso e tutti gli altri alla serietà e quindi auspica che Draghi faccia un “golpe” solo, come Pinochet.

la lepre marzolina – mercoledì 10 marzo 2021

E’ TEMPO DI INCARTARCI IL PESCE

“C’è una piccola novità arrivata ieri sera dal vertice di Mario Draghi con ministri ed esperti del Cts sulla situazione del virus in Italia: andranno in pensione i dpcm che sono stati il simbolo del governo
di Giuseppe Conte”: così l’incipit dell’editoriale odierno del “Tempo” firmato da Bechis. “Il Tempo”,  già quotidiano per generali in pensione, da qualche stagione si è messo in concorrenza con gli urlatori di estrema destra come “Libero” e “La Verità” e giù bufale e ingiurie. Poche notizie, ma tanti giudizi faziosissimi  e anticipazioni sballate. Si pensava che il quotidiano non potesse peggiorare, ma da quando Bechis, da direttore, è di fatto retrocesso a spalla del fascistissimo Storace, non c’è fine al  peggio. Così vuole Angelucci, editore impurissimo . In attesa dell’imminente dpcm di Draghi (e di conseguenza anche delle filippiche antitiranniche di Sabino Cassese), mangiamoci un po’ di pesce. Abbiamo il Tempo per incartarne i resti.

la lepre marzolina – mercoledì 24 febbraio 2021

SI’ PADRONE!

Titolo a tutta pagina di Alessandro Sallusti sul “Giornale”: 

“Caos governo

IN CAMPO ANCHE LE TOGHE

Cesa indagato per ‘ndrangheta, la tegola piomba sull’allargamento della maggioranza all’Udc”

P.s. non pubblicato: “caro Silvio, lo hai notato quanto sono stato bravo? Ho caricato sulla maggioranza la vicenda Cesa. Così i lettori si dimenticano che Cesa, fedele alleato, qualche ora, fa ha partecipato al vertice di tutto il Centrodestra di cui fa parte da anni, e ha fatto votare tutti i suoi contro il Governo sia alla Camera sia al Senato. Come ha detto la nostra Giorgia, noi siamo sempre tutti “coesi”. Per onestà devo dire che però Storace sul “Tempo ” è stato più bravo e obiettivo di me. Ha messo la notizia di Cesa in una colonnina e l’ha intitolata: “Se per un incarico politico e una cena si diventa mafiosi”. Ha ragione il nostro Storace: è grave accusare qualcuno di collusione mafiose quando ancora non è stato accertato se ci ha fatto sesso, con la mafia. Cordiali saluti. Se passo per Arcore le vengo a baciare la pantofola.  il tuo Alessandro Sallusti

la lepre marzolina – venerdì 22 gennaio 2021

ARIDAJE! ALTRI LIBERALI

Qualche volta anche una tranquilla Lepre marzolina perde la pazienza. Emilio Carelli, «non senza sofferenza interiore», si è dimesso dal M5s per creare il milionesimo partito di centrodestra, sostenitore ovviamente dell’«Europa», dell’«ambiente», dei «lavoratori», della «ricerca», delle «imprese» e dell’«innovazione» e intenzionato a «dare voce a tutta l’area moderata e liberale».

Oggi in Italia sono più i partiti liberali che i liberali. Per accontentare tutti, i liberali italiani dovrebbero tagliarsi a pezzi e collocare una mano qui, un gamba là. Ovviamente si dichiarano “liberali” tutti quelli che si sono accasati con Salvini e  con la Meloni, e quindi ammirano Orban, Trump, Mussolini, Le Pen e via dicendo, oppure con i “liberali” Berlusconi, Previti, Dell’Utri e con tutti i cespugli, arbusti, ciuffi d’erba, zolle e cespi germogliati nel giardino di Arcore. Quando, e se, si pongono la domanda: «quando ci diciamo “liberali” che “vor dì”?, si danno questa risposta: “Ah , non lo so, ma se lo dicono tutti…! Anche Bertinotti è convinto che siamo “liberali”».

Carelli è una persona coerente: è stato sempre berlusconiano e clericale di ferro. Tutta la sua carriera si è svolta in Fininvest e in Mediaset. Ha diretto tra le più servili trasmissioni a favore del suo Padrone. Alla fine è stato candidato dal M5s che lo ha fatto eleggere deputato a Roma. Ma lo conoscevano? Lo hanno incontrato per strada a un semaforo? Gli hanno chiesto se amasse il caffè o il tè, la pizza napoletana o il pesce arrosto? O, semplicemente, lo hanno raccattato a caso, come tutti. Adesso scoprono che è di destra e “liberale”, quindi contrario a un governo con il M5s. Che pena!

La Lepre marzolina, perduta la pazienza e senza chiedere il permesso al Direttore, annuncia di voler creare pure lei un partito, un autentico “Partito Illiberale Italiano”. Iscrivetevi, vi prego, sono accolti tutti quelli che non solo NON si dichiarano liberali, ma detestano apertamente i “liberali” di giornata e che, a domanda a bruciapelo, sanno distinguere tra Mussolini e Matteotti, tra Rawls e Gentile, tra Al Capone e Cavour, tra i Rosselli e quelli che li hanno assassinati, tra uno con la mascherina e uno senza, tra le leggi razziali e le “Lettere Patenti”, tra un operaio e Briatore, tra Provenzano e Falcone. La tessera è in regalo.

la lepre marzolina – martedì 2 febbraio 2021