L’insostenibile leggerezza dell’imposta di successione

di riccardo mastrorillo

con uno scritto di luigi einaudi

In Italia l’imposta di successione è praticamente inesistente, si applica alle quote ereditate con una franchigia di un milione di euro a erede, l’aliquota varia tra un 4% e un 8%, il gettito dell’imposta di successione è inferiore al miliardo, una delle cifre più basse tra i paesi dell’OCSE, pari alo 0,11% del gettito fiscale complessivo. In Germania il gettito è di oltre 7 miliardi, pari allo 0,52% del gettito totale, in Francia è di 14 miliardi (l’1,38% del gettito complessivo), in sostanza, dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il paese più generoso al mondo in tema di imposta di successione, nonostante, o forse, proprio per questo, sia uno dei paesi più ingessati rispetto alla mobilità sociale: Continua la lettura di L’insostenibile leggerezza dell’imposta di successione

3. FINE CORSA. SONO STUFO DEL “CORRIERE MARCHETTARO” (con una postilla)

di enzo marzo

Basta. La finisco qui. Mi dispiace per i lettori, che mostrano d’essersi molto appassionati, ma non posso perdere la giornata a leggere il “Corriere della sera” trasformato in un catalogo aziendale occulto e truffaldino. Intanto ormai è noto e dimostrato. Anzi possiamo farne un gioco: chi trova più “marchette” avrà il premio di “lettore-tradito doc”. Non è difficile, è come pescare in una tonnara. In alternativa preferisco leggere un giornale vero. Anche se non è facile trovarlo.

La corvée di oggi ha dato le solite amarezze. Abbiamo in cronaca un’intera pagina dedicata ai Missoni e un marchettone a un marchio di biciclette elettriche e auto giapponesi. Il Giro d’Italia sta fruttando molto al Corsera. Se, per esempio, una cospicua massa di lettori si pone la domanda: “come faranno gli arbitri del Giro a seguire la gara”?, eccoli serviti: si servono di ben trenta moto. E giù su un altro marchio giapponese una bella marchetta pubblicitaria di mezza pagina. Per il dopo gara occorre andare, poi, al tale ristorante xxx e farsi la sua “chianina in crosta di olive nere”, “ma si possono anche comprare prestigiosi arredi per la casa come i tessuti firmati Bxxxxxx” Parola della giornalista  Lorenza Cerbini. Tralasciamo tutto il resto, come per esempio, la notizia vecchia di due mesi, sparata su nove colonne, dell’apertura al pubblico del Mausoleo di Augusto. La velina dell’ufficio stampa della Tim è firmata dalla giornalista Alessia Cruciani.

Ma non c‘è solo questo sul “Corriere: tra un articolo redazionale firmato, ma pubblicitario, e un altro, non ci crederete ma vi sono anche articoli veri. Oggi hanno sottratto alle marchette truffa persino una pagina per dedicarla alla scaramuccia tra Israele e palestinesi.

Sorpresa finale. Il “Corriere” riprende ad organizzare viaggi in proprio. Che bello! Si ritorna ai bei tempi della magnifica peripezia Pechino-Parigi di Luigi Barzini senior? Ma no. Si tratta di avventurarsi fino a Capri e a Pompei “a partire da 1.740 euro a persona in camera doppia. Per avere altre informazioni e per prenotare, potete chiamare il numero 02.xxxxxxxx (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, sabato dalle 9 alle 13). Accompagna i lettori viaggiatori la giornalista Roberta Scorranese”. Mi devo proprio aggiornare, stupidamente ero convinto che nel Contratto giornalistico non ci fosse anche il compito di rimboccare le coperte ai lettori.

20-5-21. Vengo meno alla mia promessa di ieri. Avevo giurato che non avrei più scritto sulle marchette del corsera, ma oggi credo che sia stato battuto il record mondiale delle marchette: oggi una giornalista ripete la stessa marchetta di ieri facendo pubblicità allo stesso ristorante due giorni di seguito, con tanto di ricetta ripetuta e tanto di seconda intervista alla stessa proprietaria. Unica differenza è che la giornalista sigla invece di firmare, anche perché affianco firma un’altra marchetta a cinque colonne per una ditta di fitness . La campionessa del mondo è lorenza cerbini.

 

 

i cattolici in tv puntano al 101% – presentazione delle ricerche laiche di critica liberale

i cattolici in tv puntano al 101%

presentazione delle ricerche laiche di critica liberale

giovedì 20 maggio 2021 h 18

diretta video sul canale youtube di criticaliberale
https://www.youtube.com/channel/UCh6IWhBg-moTHMmE6tWcB7Q 

IX rapporto sulle confessioni religiose e TV
X rapporto sui telegiornali
XIV rapporto (2020) sulla secolarizzazione

le ricerche sono state realizzate con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese  

Enzo Marzo (Direttore di Critica liberale): Introduzione

Lorenzo Di Pietro (giornalista): La secolarizzazione fa un balzo in avanti. i matrimoni civili sono in maggioranza

DISCUSSIONE

Claudio Paravati, (Direttore della rivista “Confronti”)

Giulio Ercolessi, (Direttore di “Libmov”)

Marco Marzano, (Professore ordinario di Sociologia all’Università di Bergamo, autore, tra l’altro di La casta dei casti).

IL “CORRIERE DELLE MARCHETTE” CONTINUA

di enzo marzo

Oggi 18 maggio, per “Corriere della sera, è il momento degli amari. Anche per consolare il povero lettore truffato, che all’edicolante ha versato il suo obolo per comprare un po’ di pubblicità occulta.

Pagina 23, di “spalla” , intervista con tanto di foto al produttore di vino che sta per lanciare, attraverso pubblicità redazione  (chissà come ricompenserà il giornale o l’autore della marchetta) un suo Amaro di lusso.  E speriamo che il suo Amaro non sia adulterato come la sua pubblicità.

Attraverso una lunga e approfondita inchiesta l’autore , tale L.F., (sospettiamo un caporedattore  enologo) è riuscito a scoprire non solo il prezzo di una bottiglia, ma persino dove si può comprare o consumare. Ed essendo un coscienzioso  giornalista non cela la sua scoperta agli ansiosi lettori.

Alcuni anni fa, quando volevano vendere il mitico palazzo di via Solferino, i “vecchi” (anche ex direttori) e i giovani del “Corriere” protestarono vivacemente. In nome della storia e della tradizione del loro giornale. Ora che il Corsera è svenduto quotidianamente come bollettino pubblicitario in barba d’ogni regola deontologica, invece, silenzio tombale. Non ci vuole molto per affossare l’autorevolezza di un quotidiano fondato nel 1876. Basta un editore che svende per pochi spiccioli il patrimonio di autorevolezza, basta un direttore prono, basta una redazione avvilita. Ovviamente l’Ordine dei giornalisti come al solito tace e acconsente.

USCITO IL N. 86 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SUL FATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf di NONMOLLARE clicca qui o anche suhttps://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/22/la-rai-e-di-proprieta-del-parlamento-questa-e-la-verita-concentriamo-gli-sforzi-almeno-sui-tg/6202579/

Sommario
annuncio
3. una campagna per la lingua italiana
comunicato
4. comitato “via le mani dall’inoptato”
la biscondola
6. paolo bagnoli, acqua e chiacchiere sulla rai
la vita buona
7. valerio pocar, il “politicamente corretto” e il contesto
res publica
9. angelo perrone, predire il crimine: una sfida impossibile?
stati uniti d’europa
12. antonio pileggi, istruzione e cittadinanza attiva
lo spaccio delle idee
19. remo cantoni, un pregiudizio da rimuovere
5. bêtise d’oro
5-8-11-18. bêtise
24. comitato di direzione
24. hanno collaborato
 

COERENTI SUI DIRITTI UMANI

“New York Times”, 16 maggio 2021

del senatore (ebreo) Bernie Sanders

“Gli Stati Uniti devono smettere di essere apologeti del governo Netanyahu. “Israele ha il diritto di difendersi”.

Queste sono le parole che sentiamo sia dall’amministrazione democratica che da quella repubblicana ogni volta che il governo di Israele , con il suo enorme potere militare, risponde agli attacchi missilistici da Gaza.

Siamo chiari. Nessuno sostiene che Israele, o qualsiasi governo, non abbia il diritto all’autodifesa o alla protezione del suo popolo. Allora perché queste parole vengono ripetute anno dopo anno, guerra dopo guerra? E perché la domanda non viene quasi mai posta: “Quali sono i diritti del popolo palestinese?”

E perché ci sembra di prendere atto della violenza in Israele e Palestina solo quando i razzi stanno cadendo su Israele?

In questo momento di crisi, gli Stati Uniti dovrebbero sollecitare un cessate il fuoco immediato.

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IL “CORRIERE” DELLE MARCHETTE

di e.ma.

Riporto da Oreste Pivetta: «Leggo il “Corriere” del 15 maggio e a pagina 11 mi imbatto in un bel riquadro di pubblicità, le tre ragazze di [un marchio di biancheria intima] (le stesse che si fanno ammirare in decine di manifesti sparsi qui e là). Pubblicità. Perfetto. Continuo a sfogliare e a pagina 35 mi imbatto in una bella foto con due delle tre ragazze del manifesto, negli stessi eleganti indumenti. Mi attira il titolo: Il ritorno del cotone/ L’intimo che si usa/ anche come crop top. Che cosa sarà  mai. Leggo l’articolo, una colonna: Il cotone è una fibra rassicurante… e ha a che fare con una nuova consapevolezza della femminilità... . Boh… Chi lo dice ? Lo dice Giorgia Fuini, responsabile dell’ufficio stile corsetteria e abbigliamento di… indovinate… [lo stesso marchio della pubblicità]. Cerco qualcosa che spieghi che si tratta di una pubblicità redazionale, un bollino rosso o un bollino blu o una sigla che sintetizzi il concetto. Niente. Ricontrollo. Niente. Ma qui,  mi chiedo, non c’è di mezzo una questione di deontologia professionale?  Non è questione che riguarderebbe l’Ordine dei giornalisti ?  Chi fa i giornali ? La redazione, il direttore oppure un capo dell’area commerciale?».

Intanto sappiamo chi ha firmato la “marchetta”, …

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aspettiamo ancora che salvini espella i leghisti omofobi e razzisti (e anche un po’ nazisti)- 16° giorno – le menzogne della sen. Ronzulli

di “pagella politica”

Il 2 maggio la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha parlato del discorso tenuto da Fedez – nome d’arte di Federico Leonardo Lucia – durante il concerto del 1° maggio a Roma.

Il rapper in quell’occasione ha accusato il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia, di fare ostruzionismo al percorso del ddl Zan sul contrasto all’omotransfobia, e ha aggiunto che del resto Ostellari appartiene «a uno schieramento che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza». A queste parole Fedez ha fatto seguire un elenco di affermazioni omofobe – o peggio – di sette leghisti.

Secondo Ronzulli bisognava garantire il contraddittorio tra il rapper e Ostellari. Sarebbe emerso così che «alcuni» degli esponenti della Lega «tirati in causa da Fedez sono stati espulsi» dal partito «proprio per quelle esternazioni».

Abbiamo verificato e dei sette nomi fatti da Fedez non ci risulta che nemmeno uno sia stato espulso dalla Lega a causa delle proprie uscite omofobe. Andiamo a vedere i dettagli.

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il sogno di berlusconi realizzato da draghi (con la COMPLICITA’ DEL M5S)

di angelo bonelli

Ponte sullo Stretto, “Draghi realizza il sogno di Berlusconi”

Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, ha affermato: «Il governo dei migliori farà quello che Silvio Berlusconi aveva sempre tentato di fare: il Ponte sullo stretto di Messina un’opera che è già costata solo per fantasiosi studi e progetti quasi 1 miliardo di euro».

«Il ministro Giovannini –  ha aggiunto – ha inviato al parlamento la relazione tecnica, in realtà molto politica, del ministero che dice Sì al Ponte» e «fatto imbarazzante, dedica su 158 pagine totali una pagina e mezza al rischio sismico, e che svela il meccanismo attraverso il quale verrà finanziato il Ponte che non è stato inserito nelle opere del Pnrr».

«Il meccanismo – spiega l’esponente dei Verdi – è quello di destinare al Ponte i fondi pubblici che si sono liberati dalle opere che verranno finanziate dal Pnrr, il governo Draghi dopo aver costruito un recovery plan che non affronta la transizione ecologica perché sottrae risorse al trasporto pubblico, alla depurazione, alla dispersione delle reti idriche e alle energie rinnovabili, ora lavora per realizzare un’opera dall’impatto ambientale devastante continuando ad ignorare le emergenze del Sud del paese».

«Per dare un’idea delle priorità dell’Italia ….

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La privacy non può essere usata contro la democrazia

di raffaello morelli

Negli anni è andata sempre più distorcendosi l’applicazione del principio di rispetto della libertà privata di ogni cittadino. Oggi si sta sfiorando l’assurdo nei campi più vari. Non è un caso. Il rispetto della libertà privata è un tipico principio liberale, che però viene gestito, sia quando si sono redatte le norme quadro sia quando si attuano, da persone assai lontane dalla cultura liberale se non addirittura antiliberali. E che perciò le interpretano in una maniera dannosa (sotto più versi) per la libertà individuale e per il corretto rapporto tra il singolo cittadino e le Istituzioni. Basta esaminare alcune tipologie concrete.

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UN PO’ DI CHIAREZZA SU ISRAELE E PALESTINA

di riccardo mastrorillo

Lo stato di Palestina non è mai esistito, fu deliberato dall’ONU insieme alla deliberazione di costituire lo Stato di Israele, ma non venne proclamato rinviandone la costituzione a dopo l’annientamento dello stato di Israele, nessuna organizzazione Palestinese, a parte Al Fatah, ha mai rinunciato a questa posizione. 

 Israele ormai da oltre 50 anni occupa in seguito a varie guerre, mai da lei iniziate, gran parte dei territori che erano stati assegnati al costituendo stato di Palestina, perdurando uno stato di guerra di fatto, forse nel legittimo diritto degli occupanti. Poiché nessuno è in grado di garantire che da quei territori, da cui Israele dovrebbe ritirarsi, non partano ulteriori attacchi.  Non essendovi peraltro una controparte istituzionale con cui trattare una pace (a meno di non considerare l’ipotesi grottesca di fare la pace con organizzazioni che hanno come scopo dichiarato e mai smentito la distruzione dello stato di Israele).  

Lo sgombero di alcuni palestinesi che occupano abitazioni nel quartiere EST di Gerusalemme è stata stabilita dalla Giustizia, in tutti i gradi di giudizio. La proprietà di quegli immobili appartiene a organizzazioni israeliane, le famiglie occupanti non pagano l’affitto, si tratta di una sentenza dolorosa ma nel pieno rispetto del diritto. Quand’anche fosse, ipoteticamente, un sopruso, non potrebbe assolutamente giustificare il lancio di razzi contro il territorio di Israele.  

Sappiamo bene che tutto ciò ha costituito un alibi per Israele per fare politiche discriminatorie, ma possiamo comprenderne le ragioni seppur non condividendone gli strumenti. I Palestinesi sono “apolidi”, quindi di fatto e di diritto discriminati a prescindere. 

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