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Atreju in Albania

Atreju in Albania. Ancora sulla Fantasia abusata dalla politica.

di francesca palazzi arduini*

Vale la pena di analizzare ancora l’uso, fuori luogo, di un personaggio fiabesco come testimonial simbolico della kermesse di Fratelli d’Italia, dopo la ben argomentata denuncia di Roberto Saviano, che ha subito a causa della sua franchezza un attacco scomposto diretto finanche alla sua necessità di vivere sotto protezione. Qui si evidenzia anche una critica “di genere” alla scelta e riappare la denuncia purtroppo molto attuale della ricerca di una nuova egemonia culturale, magari minoritaria o soprattutto improvvisata, da parte di molti politici e grazie all’uso dei nuovi social media.

La politica che ambisce a diventare egemonica necessita di intellettuali organici, di rappresentazioni marmoree e architetture ardite per la sua ambizione, con strade da parata, florilegi per i suoi leader, slogan pubblicitari per le sue guerre. Nell’epoca della strategia di marketing, dei troll e degli influencer, per il politico desideroso di colpire l’immaginario del cittadino oltre che dell’elettore funziona qualsiasi pezzo di cultura, riscritto e imparruccato da fantasmi umani della A.I. .

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ASTERISCHI

Ci hanno messo più di settant’anni, ma finalmente l’Estrema Destra ci è riuscita a demolire ufficialmente l’”egemonia della cultura di sinistra”. Che, diciamo la verità, era davvero imbattibile, perché aveva strumenti formidabili come il monopolio televisivo, privato e pubblico, e tutte le maggiori case editrici. Così era riuscita a mettere in ombra persino Ardengo Soffici. Ma finalmente il Sottosegretario alla Cultura e al Turpiloquio, accompagnato da uno dei maggiori musicisti del XXI secolo vincitore di ben 5  XFactor, ha espugnato il “Maxxi, Museo nazione delle arti del XXI secolo”, e in una vera e propria lectio magistralis, p**** p******, si è in****** quei testa di c**** della sinistra in una particolareggiata, inedita, disquisizione sulla f*** e sul c****. Non trascurando la pro*****. Dando quindi il massimo di sé in una giornata storica della cultura italiana. Gli spettatori ammirati, uscendo dalla sala, commentavano fra loro: “Quanto sono anticonformisti questi intellettuali di destra, C****!”.

La lepre marzolina – sabato 1 luglio 2023

LA CULTURA DI DESTRA: COGNATI, NONNE E NIPOTI

Nella sua prima dichiarazione di neo assessora alla Cultura della Regione lombarda Francesca Caruso disse: «La cultura l’ho respirata per un bel po’. Mia nonna era la sorella di Fausto Papetti”. Posso sfogarmi io “Lepre marzolina” che avevo mandato il mio curriculum a Fontana, ma questo non è stato preso nemmeno in considerazione? Eppure mio nonno fu compagno di banco di un usciere della Scala, e io stesso per andare a scuola con il bus passavo ogni giorno davanti alla Bocconi e ne respiravo l’aria. Per non dire l’Alta cultura che ho inspirato a più di duemila metri correndo con il cognato di un praticante del Corriere della sera. Però me ne faccio una ragione, capisco, io non ho mai lavorato nello studio di Ignazio La Russa, come Francesca Caruso, e così non ho mai respirato la pura aria di Salò.

La Lepre marzolina – venerdì 10 marzo 2023