Archivi tag: gli stati uniti d’europa

revisione del Trattato di Lisbona

Rapporto AFCO sulla revisione del Trattato di Lisbona: analisi del voto a cura del Movimento europeo

Nel quadro di una sessione carica di discussioni e di decisioni che hanno suscitato forti divisioni fra le forze politiche, il Parlamento europeo ha adottato il 22 novembre il rapporto elaborato da 5 relatori della Commissione AFCO in un anno di elaborazione senza trasparenza e senza dibattito pubblico, ignorando anche la necessità di coinvolgere in questo lavoro società civile e cittadini che avevano partecipato alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

Continua la lettura di revisione del Trattato di Lisbona

Il triplo “fiasco” di Granada

di pier virgilio dastoli

Nelle intenzioni dei molti personaggi che avevano programmato il loro viaggio a Granada per partecipare o animare i numerosi incontri europei il “momento” dell’Andalusia avrebbe dovuto essere ricordato nelle cronache – se non nella Storia – delle vicende europee come altri vertici che hanno segnato in passato dei passaggi epocali nel processo di integrazione europea.

Così non è stato perché il “momento” dell’Andalusia nel Palazzo dei Congressi piuttosto che nella grandiosità araba della Alhambra è stato caratterizzato da un triplo “fiasco” che le conferenze stampa finali dei leader non hanno potuto nascondere.

Continua la lettura di Il triplo “fiasco” di Granada

PROPOSTA: CAMBIAMO ROTTA ALL’EUROPA – DALL’EUROPA DEI GOVERNI ALL’EUROPA DEI CITTADINI – ALL’INTERNO DELL’UE UN’AREA DI PAESI UNITI IN UNO STATO FEDERALE

Pier Virgilio Dastoli – Enzo Marzo

HANNO ADERITO: Massimo Alberizzi, Ruby Ellen Berolo, Romano Boni, Antonella Braga, Antonio Caputo, Franco Caramazza, Augusto Cerri, Emiro Endrighi, Rosalia Garzitto, Maria Mantello, Riccardo Mastrorillo, Antonio Padoa Schioppa, Gianfranco Pasquino, Pierfrancesco Pierangelini, Paolo Ridola, Niccolò Rinaldi, Ruggero Rondinella, David Ruffini, Francesco Torrigiani, Nicola Vallinoto, Pasquale Verginelli, Giovanni Vetritto

QUI IL LINK PER SCARICARE IL PDF DELLA PROPOSTA “CAMBIAMO ROTTA ALL’EUROPA”

di comitato di associazioni, cittadine e cittadini per uno stato federale europeo

PREMESSA

I nazionalismi nel ‘900 hanno provocato indicibili tragedie, facendo precipitare l’umanità nel suo punto più basso.
Il fanatismo e l’egoismo scaturiti nello spazio geopolitico europeo a causa di quello che Einaudi giudicava «l’immondo idolo dello stato sovrano» hanno portato per due volte gli stati europei a distruggersi tra di loro, con milioni di morti e l’annientamento di ogni etica pubblica e privata.
Da questa constatazione, recuperando i valori fondamentali della critica e della libertà per tutti, alcuni spiriti illustri concepirono il disegno necessario, ancor prima che ideale, dell’unità europea.
E le istituzioni di quella che è divenuta l’attuale Unione Europea nacquero, alla fine del secondo conflitto mondiale, da uno sforzo di cooperazione e di rinuncia parziale a un bruto perseguimento dell’interesse nazionale.
L’accordo fu perseguito dalle componenti più avanzate delle tre grandi tradizioni di cultura politica del continente, liberalismo cosmopolita, socialismo internazionalista e popolarismo universalista.
La formazione dell’Europa unita e federale è stata però lentissima, mai realizzata pienamente e poi sostanzialmente abbandonata con il prevalere degli interessi nazionali e in anni recenti di fatto travisata, con la riduzione dell’idea dell’unità europea a semplice conglomerato di stati rappresentati dai loro governi.
Gli Stati Uniti d’Europa devono essere ben altra cosa: il riconoscimento di una comune identità fondata storicamente sui valori nati e cresciuti in seno ai paesi europei, ben rappresentati dalla divisa della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza, che hanno fatto del popolo europeo l’antesignano di modelli di vita fondati sui diritti dei viventi e sulla creazione e distribuzione di un benessere che non ha storicamente uguale.
In Europa è sorta una nuova cultura politica: l’ambientalismo, che ha richiamato le “culture classiche” ad una cosciente responsabilità nei confronti del Pianeta e delle generazioni future. Continua la lettura di PROPOSTA: CAMBIAMO ROTTA ALL’EUROPA – DALL’EUROPA DEI GOVERNI ALL’EUROPA DEI CITTADINI – ALL’INTERNO DELL’UE UN’AREA DI PAESI UNITI IN UNO STATO FEDERALE

I trattati di Lisbona e la costituzione europea

di pier virgilio dastoli

Dopo oltre un anno di complicate trattative condotte al riparo dai riflettori e della società civile con
la sola collaborazione degli assistenti dei gruppi politici, i relatori della Commissione Affari
Costituzionali del Parlamento europeo hanno infine presentato prima alla stampa il 13 settembre e
poi hanno depositato in Commissione un corposo rapporto sulla revisione del Trattato di Lisbona (o
meglio: dei trattati di Lisbona essendo stati suddivisi dai governi nel Trattato sull’Unione europea e
nel Trattato sul suo funzionamento) entrato in vigore nel dicembre 2009 insieme alla Carta dei
diritti fondamentali.

Continua la lettura di I trattati di Lisbona e la costituzione europea

LE BUFALE DI REPUBBLICA 3.0 (NON CORRETTE)

TESTI di nicola vallinoto, lucio levi e antonella braga (con una premessa di e.ma.)

 Ormai il disfacimento del giornalismo nel nostro paese avanza a grandi passi. E così la prevalenza delle bufale e degli errori marchiani. Nonché della scorrettezza dei Direttori che, senza alcun rispetto per i lettori, evitano di correggerli. La vicenda raccontata qui di seguito è clamorosa: su “Repubblica 3.0” (quella della gestione Molinari) compare un’intervista di tre pagine a Scalfari firmata addirittura dallo stesso Direttore. Scalfari se ne esce con uno svarione incredibile per uno che si autoproclama l’ultimo grande discendente del mondo liberalsocialista, federalista, pannunziano. Il Fondatore confonde il federalismo con il modello confederale (che è l’opposto e che viene sostenuto da Meloni). Insomma viene scambiato Spinelli con la capa di Fratelli d’Italia. In tutta “Repubblica 0.3” nessuno si accorge dell’errore, addirittura ripetuto due volte, talmente dilagante è l’ignoranza o la trascuratezza.  O forse nessuno vuole contraddire il Direttore e il Fondatore. Il Direttore stesso dà il cattivo esempio: almeno le interviste da lui firmate se le potrebbe leggere. I Federalisti ovviamente si arrabbiano, inviano la smentita, ma Molinari la fa pubblicare sull’online ma sul quotidiano cartaceo (dove la bufala è stata pubblicata) furbescamente la nasconde in una rubrica di solito dedicata a tutt’altri problemi. Nello spazio delle Lettere al giornale, luogo destinato ad accogliere le rettifiche, la segnalazione dell’errore è censurata. Ci dispiace constatare che gli editori e i Direttori ancora non capiscano che la concorrenza micidiale del web può essere contrastata soltanto con la maggiore autorevolezza e attendibilità della carta stampata e non con la rincorsa alla sciatteria e all’approssimazione tipica della Rete. [e.ma.]

 LA CONFEDERAZIONE EUROPEA È L’OBIETTIVO CHE UNISCE ALTIERO SPINELLI E GIORGIA MELONI?

di nicola vallinoto

Sembra incredibile ma è quanto si potrebbe dedurre dalla lunga intervista realizzata dal direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, al fondatore del giornale Eugenio Scalfari (edizione del 2 gennaio 2021). Nella parte conclusiva dell’intervista si legge che «Rinnovare il nostro paese non basta più. Serve la Confederazione europea di cui parlava Altiero Spinelli». Si potrebbe pensare a un semplice svarione ma qualche riga dopo l’intervista viene conclusa così: «C’è qui un ruolo per l’Europa: dare vita ad una grande confederazione partendo dalle coste più minacciate, dal Baltico fino al Mediterraneo».

Federazione e confederazione sono due termini che contraddistinguono due proposte politiche distanti, come ci ricordano bene gli studiosi federalisti Lucio Levi ed Antonella Braga in due lettere inviate al direttore Molinari dopo la pubblicazione dell’intervista. A conferma di ciò la leader dei Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei, pochi giorni prima, in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera (28 dicembre 2020) ha voluto ribadire la sua visione di Europa basata su un modello confederale alternativo al modello federalista.

È possibile che Eugenio Scalfari non conosca la differenza tra i due modelli? E se così fosse il direttore Maurizio Molinari non avrebbe potuto farglielo notare? L’aspetto più inquietante è che entrambi possano non conoscere la differenza. Il che pare da escludere perché in passato sia Molinari che Scalfari hanno già usato questo termine. Il primo ne ha parlato come possibile soluzione per la situazione israelo palestinese facendo riferimento alla proposta di Confederazione avanzata da Reuven Rivlin come «un modo per far vivere i due Stati assieme tenendoli separati». Il secondo in uno dei tanti editoriali come quello del 5 luglio 2015 «Non navi d’altomare ma scialuppe senza un futuro» in cui, parlando dell’integrazione europea, disse che «I governi confederati si rassegnano ad una normale integrazione purché non metta in discussione la sovranità politica. Non vogliono essere federati, non vogliono gli Stati Uniti d’Europa che li declasserebbero».

Per tutti questi motivi è auspicabile che il direttore Molinari pubblichi la dovuta rettifica certi che i lettori del quotidiano non gradirebbero vedere Giorgia Meloni sullo stesso piano di Altiero Spinelli. 

Continua la lettura di LE BUFALE DI REPUBBLICA 3.0 (NON CORRETTE)