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I misteri irrisolti della strage di Bologna

di angelo perrone

Nel paese dei delitti senza colpevoli, la strage del 2 agosto 1980 ha la singolarità d’essere un evento sul quale molto si è indagato scoprendo esecutori e mandanti. Tuttavia rimane la convinzione che vi siano misteri irrisolti, legami con altre tragedie, come Ustica e il sequestro Moro. Soprattutto è inquietante che, pur a distanza di tanti anni, sia rimasto sconosciuto il movente di quel disegno terroristico

La strage di Bologna del 2 agosto 1980 fu il più grave atto di terrorismo verificatosi durante il dopoguerra nel mondo occidentale: 85 morti, circa 200 feriti. Dopo 40 anni, nonostante gli sforzi della giustizia, le sentenze definitive, le indagini in corso, permane la sensazione che ci siano dei misteri irrisolti, come del resto ha sottolineato anche il presidente Mattarella che – in occasione della ricorrenza – ha ribadito la necessità di “un impegno straordinario per l’accertamento della verità”. Mancano tasselli per capire quanto accadde quel sabato mattina?

Giovani e giovanissime erano in gran parte le vittime, ma ragazzi erano anche coloro che furono identificati come esecutori materiali della strage. Sembra quasi una “storia di ragazzi” dal volto tragico ed inquietante..

Circa la metà delle persone colpite aveva meno di trenta anni, erano giovani, giovanissimi, addirittura bambini.

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I TERRORISTI OCCULTI di norberto bobbio

di norberto bobbio

PRESENTAZIONE DI PIETRO POLITO

Pubblicato sul sito del Centro studi Piero Gobetti il 01 Agosto 2020.

Non so se vi ricordate dove eravate la mattina del 2 agosto 1980. Io lo ricordo perfettamente. Il 2 agosto 1980, 24 anni, ero a Oliveri, in provincia di Messina, la prima e unica vacanza in campeggio libero, la tenda vicina al mare, accanto alla nostra, quella di due altri giovani che ricordo bene ma non ho più rivisto, forse anche loro venivano da Torino.

Nel primo pomeriggio li abbiamo visti arrivare dal paese, il capo chino, scossi, turbati, angosciati, il pianto trattenuto. Da loro abbiamo appreso la notizia che a Bologna era scoppiata una bomba. Seduti accanto alle due tende a lungo abbiamo parlato… parlato… parlato… 

Quella mattina, ore 10 e 25, stazione di Bologna, un’esplosione assordante, una strage: 89 morti, 200 feriti. La leggerezza dell’estate inghiottita in un boato, perduta per sempre. Da allora non associo più il mese di agosto al riposo, alla vacanza, alla spensieratezza, semmai si può stare senza pensieri.

Da una cartella di ritagli sulla strage ne estraggo uno: il bell’articolo di Elfi Reiter, La mattina che spezzò l’Italia: “il manifesto”, 28 luglio 2012. Vi si legge: “Un treno sta per entrare in stazione, dei passeggeri al finestrino aperto, una ragazza intreccia i lunghi capelli: è estate, si respira aria di vacanza, molti sono giovani e spensierati. Finché lo schermo si fa buio”.

A distanza di 40 anni, proponiamo di rileggere o leggere per la prima volta per i più giovani la prefazione di Norberto Bobbio al libro La strage. L’atto di accusa dei giudici di Bologna, a cura di Giuseppe De Lutiis, Roma, Editori Riuniti, 1986. La tesi di Bobbio è che a Bologna, il 2 agosto 1980, è stato compiuto il delitto “il più efferato”, “moralmente il più ripugnate”, “il più brutale”, una strage indiscriminata “tanto più terrificante quanto più appare ingiustificata, gratuita, come tale imprevedibile e irreparabile” .

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Nell’anno in cui si è celebrato il quarantesimo anniversario della nostra repubblica, sarebbe imperdonabile dimenticare o ignorare l’altra faccia del potere, quella che non si vede e della quale non si parla nelle cerimonie ufficiali (stranamente neppure nella maggior parte degli scritti dei politologi). NelL’universo del potere invisibile sono nati tutti gli episodi di violenza politica che hanno sconvolto il paese, ivi compreso il più efferato, la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

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