Via le mani dall’inoptato

Si è costituito il Comitato “Via le mani dall’inoptato”. È formato da  associazioni di ispirazione laica, quali ArciAtea, Campagne Liberali,  Critica Liberale, ItaliaLaica.it. , Laici.it, LaicItalia, MontesarchioLib, MovLib, Non Credo e ha 19 portavoce di  tutto il paese, Mauro Antonetti, Paolo Bancale, Mario Bolli, Antonio Colantuoni , Carla  Corsetti, Edoardo Croci , Giulio  Ercolessi ,  Giacomo  Grippa, Vittorio Lussana, Enzo Marzo,  Riccardo Mastrorillo , Raffaello Morelli, Pietro Paganini, Michael Pintauro , Valerio Pocar, Francesco Primiceri, Mirella Sartori, Carmela Sturmann, Ciro Verrati. Il neo nato Comitato ha il solo scopo  di eliminare l’ultimo  periodo  dell’art. 47 c. 3 della legge 222/1985 che  riguarda la distribuzione  dell’8xmille inoptato della dichiarazione IRPEF.

Cos’è l’inoptato?

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UN COMUNICATO STAMPA

Un esponente del “Partito che non c’è”, dopo l’incontro a Budapest tra Salvini, il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban e il premier della Polonia Mateusz Morawiecki, ha preso atto della comune volontà dei tre di arrivare ad un “Rinascimento europeo”, «sognando una UE che fa poche cose in comune». Evidentemente Salvini ha inteso confermare il suo sovranismo e il suo antieuropeismo alla vigilia della cacciata di Orban dal PPE per la sua continua violazione dei diritti umani e politici che è la vergogna dell’Unione europea. Il Capo della Lega ha sottolineato così la sua politica di estrema destra e l’affinità con i due “dittatorelli” che apertamente si proclamano “illiberali”. Non possiamo non notare – ha continuato l’esponente del PNCE – il riferimento al “Rinascimento” tornato d’attualità dopo le lodi di Renzi a un analogo “Rinascimento” di un regime assassino com’è quello saudita.

I MAGNIFICI TRE

Tutti i giornali argomentano e deprecano, battono e ribattono su tre casi che stanno annoiando l’opinione pubblica. Eppure in questi giorni non mancano argomenti un po’ più interessanti. Gratteri, Scalzi e Boldrini sono sotto attacco: il magistrato che legge troppo distrattamente le carte, il giornalista-star che chiede d’essere ringraziato per aver illustrato col salto delle fila una tipica qualità italica, la deputata ZTL col braccio assai corto e dal motto anch’esso italianissimo “così fan tutti”. La Destra, pure quella che non se lo potrebbe proprio permettere, fa del moralismo e trascina la polemica. I “garantisti” chiedono persino sanzioni. Ma la colpa è dei tre protagonisti, che avrebbero potuto chiudere la vicenda all’inizio dichiarando ciascuno schiettamente, con le mani nei capelli: «Ho fatto una cazzata».

la lepre marzolina – mercoledì 7 aprile 2021