La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle misure anticontagio: distanziamento e mascherine
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Sulla sinistra italiana: una riflessione critico-politica. Ragionando su PSI e PCI
di paolo bagnoli
A oltre sei lustri dalla scomparsa dei partiti storici e della sinistra dalla scena politica italiana, nonostante la non poca letteratura prodotta sulla materia, occorre osservare come la questione della sinistra vada reimpostata. Non si tratta di un’esigenza esclusivamente storica, ma precipuamente politica se si ritiene, come noi riteniamo, che la storia della sinistra italiana non appartenga al passato, ma alla politica nel senso che la sua vicenda costituisce, o dovrebbe costituire, l’elemento di avvio di una riflessione propedeutica al reinsediamento della medesima nell’Italia del presente; in qualche modo ripartendo da zero rispetto ai travagli del passato i quali, tuttavia, non possono essere messi da parte se l’intenzione dell’operazione ha un segno positivo considerato che la storia ha emesso il proprio giudizio e dove sono gli errori, le occasioni mancate, le cose giuste è risaputo. Tutto ciò, evidentemente, non può essere dimenticato e non si può far finta che non ci sia, ma se oggi l’Italia è l’unico Paese europeo in cui non vi è traccia di una sinistra degna di questo nome, una ragione ci sarà.
“Via le mani dall’inoptato”
La scorsa primavera si è costituito il Comitato “Via le mani dall’inoptato” con il solo scopo di far maturare la consapevolezza della necessità di eliminare l’ultimo periodo dell’art. 47 c. 3 della legge 222/1985 che riguarda la distribuzione dell’8xmille inoptato della dichiarazione IRPEF.
Quale precisa procedura politico giuridica per centrare questo obiettivo sarà stabilito nei prossimi mesi dai vari organi del Comitato. Intanto il Comitato “Via le mani dall’inoptato” si è dotato di un sito Web ( www.vialemanidallinoptato.it ) ed uno Facebook (www.facebook.com/vialemanidallinoptato/) che contengono una copiosa documentazione sull’argomento, che sono aggiornati con le notizie principali e che vengono utilizzati per allargare la partecipazione. L’obiettivo è quello di costituire una rete di rappresentanti locali che sarà indispensabile quando sarà stata decisa la procedura per attuare lo scopo sociale.
LA “CONDUCENZA” DI UN MAGISTRATO
904 pagine . La sentenza di condanna di Lucano: «un esempio di letteratura processuale perversa, dove abbondano i giudizi morali e quelli moralistici, le considerazioni politiche, le riflessioni sociologiche, le analisi di natura generale (proprio quando entra in vigore il decreto legislativo sulla presunzione d’innocenza)», così Luigi Manconi sulla incredibile e inaudita sentenza di condanna a 13 anni e 2 mesi di reclusione di Mimmo Lucano.
Il quadro di un tal modus procedendi fa il paio con le parole del PM di Locri il giorno dopo la lettura del dispositivo …. «sono progressista» e «la legalità è un valore di sinistra». ( Saranno stati contenti tutti coloro che, magistrati compresi, per una ragione o per l’altra, non sono di sinistra?)!
Lo stesso procuratore ha spiegato che, a suo avviso, la mancata concessione delle attenuanti a Lucano si dovesse al suo «atteggiamento ostruzionistico», dal momento che egli si è rifiutato di farsi interrogare. Il che la dice lunga sul rispetto per le garanzie inviolabili dell’imputato (rafforzate appunto sul tema del diritto al silenzio dal d.lgs. 188 del 2021). Nella sentenza si trova, contraddicendo la pena abnorme inflitta, con grande evidenza, il riconoscimento del fatto che Lucano fosse mosso dalla «pura passione» per quel «mondo nuovo che lui ha saputo creare». … L’esperienza di Riace ha costituito «giustamente un modello e un simbolo di integrazione per tutto il mondo». In ogni caso, l’ex sindaco è stato trovato «senza un euro in tasca». Non è un dettaglio ancora l’enfasi della neolingua del provvedimento che usa una parola sconosciuta : «conducenza» , arbitrarietà lessicale che, scrive Manconi «tradisce l’approssimazione tortuosa della logica giuridica e dell’argomentazione dialettica. In altre parole, Mimmo Lucano è onesto, ancor più: è integerrimo, ma è tutta una apparenza».
«Nulla importa che sia stato trovato senza un euro in tasca, come orgogliosamente egli stesso si è vantato di sostenere a più riprese. Perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l’esistenza di un quadro probatorio di elevata conducenza, che ha restituito al Collegio un’immagine ben diversa da quella che egli ha cercato di accreditare all’esterno». Motivazioni che lasciano interdetti di una condanna abnorme… «… tra cui l’acquisto di un frantoio e di numerosi beni immobili da destinare ad alberghi per l’accoglienza turistica» – costituivano per il Tribunale «una forma sicura di suo arricchimento personale, su cui egli sapeva di poter contare a fine carriera, per garantirsi una tranquillità economica che riteneva gli spettasse, sentendosi ormai stanco per quanto già realizzato in quello specifico settore». Un passaggio che pare un processo alle intenzioni di Lucano (intenzioni proiettate nel futuro). Il frantoio e le strutture che il sindaco Lucano ha finanziato usando legalmente i fondi destinati all’accoglienza erano strutture utili per il suo modello di accoglienza. Infatti ai migranti veniva fornita la possibilità di avere sbocchi professionali e dunque reali opportunità di integrazione. Sappiamo bene che non c’è vera integrazione che non passi attraverso la libertà e la dignità che offre il lavoro. È illogico incolpare Lucano di aver realizzato tutto questo al mero scopo di costruirsi una propria via d’uscita, una volta che fosse terminato il suo mandato politico. Un passaggio sconcertante che prescinde da fatti e condotte di un arricchimento che non c’è stato, non aveva un euro in tasca secondo lo stesso Tribunale. Qualche giorno fa sulla mia bacheca Facebook mi interrogavo sulla misteriosa parola “conducenza” e anche l’amico e grande linguista Raffaele Simone mi confermava l’assenza dal vocabolario della parola . Metafora nel senso dell’arbitrarietà di una sentenza anche incomprensibile oltre che iniquamente sproporzionata. Mi chiedo perché una tal sentenza che nella sua apoditticità sine pietate e nella abnorme entità della pena non aiuta chi vuole avere fiducia nella giustizia
CITOFONO
Assicura l'”Espresso”: «Matteo Salvini ha un disperato bisogno di Luca». Con tanto di foto del “Capitano” con Luca Morisi. Non capisco, se ne ha bisogno perché non gli citofona?
la lepre marzolina – martedì 21 dicembre 2021
USCITO IL N.98 DI “NONMOLLARE” CON SUPPLEMENTO SCARICABILE GRATIS QUI o anche su ilfattoquotidiano.it
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o anche suhttps://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/22/un-italiano-su-venti-pensa-che-il-covid-non-esista-ma-il-pensiero-irrazionale-non-e-una-novita/6433991/
Sommario
la biscondola
6. paolo bagnoli, un urlo contro un sistema ingiusto
astrolabio
7. valerio pocar, preti e filosofi devoti all’assurdo
7. angelo perrone, politiche sanitarie: il peso dell’irrazionalità
heri dicebamus
11. enzo marzo, cacciari, il “filosofo” televisivo
vocatio in ius/vacatio iuris
12. maurizio fumo, soggetto, verbo, complemento
cronache da palazzo
13. riccardo mastrorillo, contro il monopolio della tim
lo spaccio delle idee
15. b2: candidato pregiudicato e ineleggibile – scritti di giovanni sartori e paolo sylos labini
22. orlando franceschelli, la laicità di un pensatore religioso
ahi! serva stampa
21. sì padrone, li metto in riga io
24. comitato di direzione
24. hanno collaborato
10-13-14-20-21. bêtise d’oro – bêtise
SUPPLEMENTO
sergio lariccia, i miei ricordi di mario galizia
NESSUN ARTICOLO IN CRONACA
di stampa romana
UNA DONNA E’ STATA SFREGIATA CON L’ACIDO A ROMA. NESSUN PARTICOLARE IN CRONACA.
Una donna è stata sfregiata con l’acido nel quartiere periferico di San Basilio a Roma parecchi giorni fa.
Le voci iniziano a circolare e i cronisti, come è normale e professionale nel nostro mestiere, chiedono informazioni alla questura.
La polizia, senza fornire dettagli sull’identità della vittima, conferma solo che il grave episodio è accaduto.
Non aggiungono dettagli gli agenti perché “non so se sa che con le nuove disposizioni noi non possiamo dire più niente”.
Per quanto riguarda la procura “con le indagini in corso non credo le direbbero nulla al momento”
Insomma di fronte ad un fatto di allarme sociale, rilevante dal punto di vista giornalistico, di interesse pubblico non sono disponibili informazioni essenziali per i colleghi.
Se questa è l’interpretazione delle nuove norme che regolano la comunicazione sui reati per garantire privacy e presunzione di innocenza possiamo dire che non solo si traducono in un ostacolo all’informazione ma anche in una indebita manipolazione dell’opinione pubblica.
Non dobbiamo ricordare certamente le continue e sacrosante battaglie sul contrasto ai femminicidi e alla violenza sulle donne. Tuttavia in questo modo, non potendo informare in modo completo, ripiombiamo nel silenzio, nell’oscurità, in una omertà che fa malissimo alla nostra democrazia.
Segreteria Associazione Stampa Romana
Julian Assange: un assalto a tutti i giornalisti liberi
SERVIZIO SPECIALE DI SENZA BAVAGLIO E CRITICA LIBERALE
di massimo a. alberizzi
Gli Stati Uniti sono stati dichiarati qualche giorno fa “il faro della democrazia”. Un complimento che mi è apparso fuori luogo, in un momento in cui il mondo sta diventando sempre più autoritario e le tentazioni accentratrici sono ogni giorno più frequenti.
Aprendo il summit per la democrazia una decina di giorni fa, il presidente Joe Biden ha esortato i suoi ospiti a “lottare per i valori che ci uniscono”, tra cui una stampa libera. Ha poi parlato della sua nuova iniziativa per il rinnovamento democratico, comprese le misure a sostegno dell’editoria che, ha detto, deve essere libera e indipendente, per continuare a essere il fondamento della democrazia.
Continua la lettura di Julian Assange: un assalto a tutti i giornalisti liberi
cercasi giornalista che rivolga questa domanda…
Egregia Giorgia Meloni, lei ha affermato che per il Quirinale ci vuole un “Patriota” e che Berlusconi lo è. La prego, risponda con un Sì o con un No. Tanto per comprendere meglio quale significato lei dà alla parola “patriota”.
Secondo lei, anche Mussolini fu un patriota o no? Anche Dell’Utri e Previti, sodali di Berlusconi? O no?
USCITO IL N.97 DI “NONMOLLARE” SCARICABILE GRATIS QUI o su FATTOQUOTIDIANO.IT
Sommario
vocatio in ius/vacatio iuris
3. maurizio fumo, vocatio in ius/vacatio iuris: la ragione di un titolo
incontro di querceta
5. alleanza giellista e critica liberale, per la rifondazione della politica democratica
6. andrea becherucci, da kairos ad ananke
9. riccardo mastrorillo, l’assenza di cultura politica
la biscondola
11. paolo bagnoli, senza carica ideale non si fa l’europa
la vita buona
12. valerio pocar, il diritto all’affettività
astrolabio
14. angelo perrone, movida e alcolismo, viaggio nella notte
cosmopolis
16. noam chomsky, gli stati uniti e il mondo – intervista a cura di pino nicotri
21. appello per la libertà d’informazione
in vetrina
22. pino nicotri, america is back!
23. comitato di direzione
23. hanno collaborato
8-10-13-15. bêtise di diamante – d’oro – bêtise
PD, SEMPRE E COERENTEMENTE CLERICALE
di raffaello morelli
Il Presidente PD della Commissione Finanze al Senato, D’Alfonso, ha presentato un emendamento al decreto fiscale relativo alla legge di Bilancio – emendamento poi accolto dalla Commissione – che costituisce un grave errore giuridico e una esecrabile scelta clericale in materia politica. Non è un caso. E’ il tentativo di correggere la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso maggio, che ha dato ragione alla AMA spa (unico socio il Comune di Roma) che esigeva il pagamento della TARI, la tassa sui rifiuti.
L’emendamento recita : “La tassa sui rifiuti di cui all’articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 e la tariffa corrispettiva di cui al successivo comma 668, non sono dovute per gli immobili indicati negli articoli 13, 14, 15 e 16 del Trattato del Laterano dell’11 febbraio 1929 ″. Il nocciolo dell’emendamento sta qui, a parte il disposto successivo, che giustamente esclude la retroattività.
Il richiamato comma 639 stabilisce che “è istituita l’imposta unica comunale, IUC . Essa si basa su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili … e l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La IUC si compone dell’imposta municipale di natura patrimoniale…. e di una componente riferita ai servizi, che si articola …… nella tassa sui rifiuti, TARI, destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore “. Dunque è indiscusso che la TARI è legata al servizio dei rifiuti (da qui la sentenza in Cassazione a favore dell’AMA).
Per favorire la Chiesa, il PD D’Alfonso ha indotto la Commissione a sancire che la TARI non è dovuta per gli immobili di cui agli specificati articoli del Concordato 1929. Ha solo dimenticato che tutti quegli articoli specificati nell’emendamento non sono più vigenti perché abrogati dall’art.13, comma 1, ultimo periodo del Concordato del 1984. Quindi non si può neppure sapere a quali immobili si riferisca l’emendamento approvato. Insomma, la libido servile è stata frettolosa e ha prodotto un mostro giuridico.
Resta, sotto l’aspetto politico, l’esecrabile scelta clericale. Esentare d’ora in poi la Chiesa cattolica dal pagamento del servizio pubblico di raccolta e smaltimento rifiuti di cui gode, è semplicemente un ossequio vergognoso ad una parte religiosa, non conforme al dettato costituzionale e non rispettoso dell’equa fiscalità verso i cittadini. Comportamento aggravato dal periodo difficile e dall’ emergenza di quel settore nella città di Roma.
Per salvare la dignità delle istituzioni, auspichiamo che un pasticcio del genere venga escluso dal maxiemendamento finale assistito dalla fiducia, che è previsto concluderà la manovra di Bilancio in Senato. Sarebbe un gesto di avvedutezza politica, bello e rassicurante.
CONFUSIONE DISTRUTTIVA
Mi chiedo, conoscendolo da tempo e continuando a stimarlo per il suo genio da sempre un po’ sregolato , a metà tra il filosofo e il poeta un po’ visionario, alla Kerouac, che cosa abbia preso la persona di Massimo Cacciari che si esibisce sul Covid con affermazioni apparentemente prive di logica quasi esoteriche più che dubbiose, nemmeno facendo capire dopo aver messo tutto e il suo contrario in piazza se egli si sia vaccinato e perché no in ipotesi. Forse sta inaugurando un nuovo filone letterario che potremmo definire confusione distruttiva.