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 “BREXIT E TRUMP, COME I SOCIAL HANNO CANCELLATO LA DEMOCRAZIA”

di carole cadwalladr, la cronista dell’Observer che ha sollevato lo scandalo di Cambridge Analityca, ha parlato al TED di Vancouver dell’influenza dei social sulla Brexit e dei pericoli a cui essi hanno esposto le democrazie mondiali. Il paradosso è che uno degli sponsor principali del TED canadese è proprio Facebook.

Vancouver, 6 maggio 2019

“Il giorno dopo il voto sulla Brexit, quando la Gran Bretagna si è svegliata con lo choc di scoprire che stavamo davvero lasciando l’Unione Europea, il mio direttore al quotidiano Observer, mi ha chiesto di tornare nel Galles meridionale, dove sono cresciuta, e scrivere un reportage. E così sono arrivata in una città chiamata Ebbw Vale, nelle valli del Galles meridionale, che è un posto abbastanza speciale. Aveva questa sorta di cultura di classe operaia benestante, ed è celebre per i cori di voci maschili gallesi, il rugby e il carbone. Ma quando ero adolescente, le miniere di carbone e le fabbriche di acciaio chiusero, e l’intera area ne è rimasta devastata. Ci sono tornata perché al referendum della Brexit era stata una delle circoscrizioni elettorali con la più alta percentuale di voti per il “Leave”. Sessantadue per cento delle persone qui hanno votato per lasciare l’Unione Europea. E io volevo capire perché.

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USCITO IL N. 41 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI –

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Sommario
la vita buona
5. valerio pocar, ius soli, ius sanguinis, ius culturae?
la biscondola
7. paolo bagnoli, ragioniamo sul 25 aprile
cronache da palazzo
8. riccardo mastrorillo, di balconi, di bancarotte e di leggi inutili
memorandum
9. matteo salvini, il golpe leghista: ai cittadini lo diremo a cose fatte
res publica
11. enzo palumbo, province e regioni: quali abolire?
nota quacchera
12. gianmarco pondrano altavilla, AAA cercasi
coscienza critica
giornate di lettura
13. paolo fai, leonardo sciascia: storia semplice ed eterna
sul fronte
15. antonio caputo, giustizia e libertà per un’europa verde
19. comitato di direzione
19. hanno collaborato
10. bêtise d’oro
11-12-14-18. bêtise

PRESENTAZIONE A GENOVA DEI RAPPORTI LAICI DI CRITICA LIBERALE

 

Presentazione rivista “Critica Liberale”

Lunedì 20 maggio ore 18,30

Spazio46 – Palazzo Ducale piazza Matteotti, Genova

Presentazione del rapporto sulla presenza in TV delle Confessioni Religiose e sulla Secolarizzazione,

incontro dibattito su:

Europa: federalismo o barbarie?

Intervengono:

Antonio Caputo (Presidente della federazione italiana dei circoli Giustizia e libertà)

Riccardo Mastrorillo (Critica Liberale)

Pierfranco Pellizzetti (filosofo e scrittore)

 

SI COMUNICHI LEI…

28 aprile 1977 giorno del gravissimo assassinio dell’avv. Fulvio Croce, presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino, vittima della dissennata e ingiusta violenza terrorista per aver difeso sino al sacrificio estremo il diritto alla difesa e il sacro dovere delle toghe di tutelarlo . Fedele alla toga e all’ordinamento costituzionale . Professionista esemplare, liberale piemontese di solida tempra cavouriana  lo onoriamo.  Ci piace ricordarlo, per sfuggire alla tristezza, come uomo mite e probo,   quando da liberale impenitente in un processo  apostrofava il  Magistrato che ordinava “Si comunichi”,  cosi’: “si comunichi lei!”. ..

USCITO IL N. 32 DE “GLI STATI UNITI D’EUROPA” SCARICABILE GRATIS QUI

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Indice
editoriale
04 – giovanni vetritto, il voto utile è inutile
diario europeo
08 – aurelia ciacci, elezioni europee, chi come e quando
11 – cristiano zagari, il buco nero dell’europa: la consapevolezza
lo stato dell’unione
14 – guido scorza, nuove regole sul diritto d’autore online, una questione di democrazia
19 – stefano rolando, federalismo, territori e città
d’oltralpe
23 – dhurata hoxha, il cammino di adesione del kosovo all’ue
pagine federaliste
26 – aurelio peccei, la visione di un precursore
29 – hanno collaborato

SPECCHIO SPECCHIO DEL MIO LETAME

La senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretaria leghista ai Beni culturali (sì proprio lei, quella che per dimostrare di meritarsi l’incarico governativo ai beni culturali e non allo sport si è vantata d’aver letto l’ultimo libro tre anni fa), ad Otto e mezzo ha difeso il sottosegretario Siri garantendo a tutti i telespettatori che è «persona specchiata».

Non crediamo proprio: siamo sicuri che Siri, quando ha l’ardire di guardarsi allo specchio, non può vedere altro che un bancarottiere fraudolento con  conti all’estero.

le lepre marzolina – martedì 7 maggio 2019

Veltroni riscopre Matteotti novantacinque anni dopo

di  vittorio emiliani

Caro direttore,  giorni fa, inopinatamente, abbiamo appreso che Walter Veltroni aveva in qualche modo scoperto Giacomo Matteotti a novantacinque anni dal tragico rapimento sul Lungotevere Arnaldo da Brescia e dalla soppressione del più coraggioso ed esposto dei deputati dell’opposizione socialista, e non solo. Fa piacere constatare che un personaggio fondamentale del socialismo riformatore sia entrato nell’album di famiglia di un ex comunista. Che per la verità in passato si era dichiarato, se non erro, “clintoniano”, un modello piuttosto remoto sia dal Pci che dal rigore matteottiano. Ma tant’è. Sentire un esponente dell’ex Pci fa suo uno degli esponenti socialisti più genuini fa sempre piacere a quanti non si sono mai vergognati di dirsi ”socialisti”.

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MA SIRI ANCORA PRIMA ERA INDEGNO DI STARE NEL GOVERNO (con una postilla)

di franco pelella

Caro direttore, ho visto Matteo Salvini al telegiornale. Insiste nel dire quello che sta dicendo da giorni a proposito del sottosegretario leghista Armando Siri: noi non siamo giudici ma aspettiamo che siano i giudici a stabilire se Siri è colpevole o meno e fino a quel momento Siri non si dimetterà da sottosegretario. La posizione di Salvini è contraddittoria per molti aspetti. Innanzitutto quando egli è stato indagato per la vicenda della nave Diciotti non ha aspettato che fossero i giudici a decidere ma ha preteso che fosse la politica a salvarlo. Inoltre, e soprattutto, Siri è stato già condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta (nel 2014 ha patteggiato una condanna a un anno e otto mesi di reclusione). I giudici, quindi, hanno già deciso (anche se in un altro processo) per la colpevolezza di Siri. Dovrebbe bastare questo fatto a far dimettere Siri da sottosegretario e da senatore (e far fare una profonda autocritica a leghisti e 5stelle per aver accettato la sua nomina a sottosegretario nonostante la condanna subita).

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LINEE GUIDA PER UNA PRIMA RIFORMA DELL’EDITORIA DELLE IMPRESE GIORNALISTICHE E TELEVISIVE

di enzo marzo, portavoce della “Società Pannunzio per la libertà di informazione”

In attesa che maturi nel dibattito pubblico la consapevolezza della necessità di giungere alla separazione tra il potere mediatico e gli altri due poteri (economico e politico), così come è stato delineato nel mio Le voci del padrone (edizioni Dedalo, Bari, 2006), è urgente almeno perseguire la finalità dell’indipendenza dei media da una imprenditorialità che non abbia come unico scopo l’impresa editoriale.

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liberalismo, liberalsocialismo, azionismo, ieri oggi e soprattutto domani

di antonio caputo *

Mi spiace molto non potere partecipare  all’importante Convegno della Fondazione Critica liberale, cui mi lega un profondo idem sentire, laico, libertario e liberalsocialista , in occasione del sul cinquantesimo anniversario, in ragione di impegni professionali non differibili. Auguro a tutti Voi buon lavoro, nel solco del filo rosso che da Gobetti va a Salvemini , da Rosselli all’azionismo , da Ernesto Rossi a Bobbio, nostri “maggiori”.  In tempi molto tormentati per chi come noi coltiva ideali e principi propri di una compiuta democrazia rappresentativa non solo formale,  che vive nella separazione dei poteri e nel loro bilanciamento intrinseco e estrinseco, capace di promuovere  e realizzare Giustizia e Libertà, voci  come quella di Critica sono necessarie come l’aria. Affronteremo a breve la scadenza decisiva per le sorti dell’unione dei popoli europei e  della civiltà europea liberaldemocratica e laica,  delle elezioni europee.

È necessario che la libera voce di quanti si riconoscono nei nostri valori suoni  con forza.   La sfida della democrazia del capo o dell’investitura, di quella che Emilio Gentile ha definito  democrazia recitativa alla democrazia e alla sovranità del popolo, in una fase  caratterizzata da personalizzazione e digitalizzazione della politica, impone di trovare nuovi percorsi per dare e conservare linfa vitale alla sostanza della democrazia, i principi e la pratica di  giustizia e libertà,  e veder non morire quegli aneliti.

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