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Fondazione Critica liberale
Convegno internazionale
GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO
In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019
22 – 23 marzo 2019 – roma
PROGRAMMA
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Fondazione Critica liberale
Convegno internazionale
GLI STATI GENERALI DEL LIBERALISMO
In occasione del 50° anniversario di “Critica liberale” 1969 – 2019
22 – 23 marzo 2019 – roma
PROGRAMMA
Conte: «Ascolterò Siri, lo guarderò negli occhi e prenderò le mie decisioni».
Salvini: «Siamo in un Paese civile dove non si è colpevoli o innocenti in base a un’occhiata».
Ha ragione Salvini, non basta un’occhiata.
Per cacciare dal governo a calci nel sedere il sottosegretario Siri basta sapere che è stato messo dal Segretario della Lega Ladrona prima in parlamento e poi come sottosegretario alle Infrastrutture (nel formaggio degli appalti) pur avendo patteggiato una condanna di bancarotta fraudolenta.
La lepre marzolina – mercoledì 24 aprile 2019
riccardo mastrorillo
Non vogliamo e non possiamo parlare delle pesantissime accuse per le quali il Presidente dell’assemblea di Roma Capitale è stato condotto in carcere, con una misura cautelare che comunque e sempre abbiamo considerato e consideriamo eccessiva. Attenderemo fiduciosi l’esito dell’inchiesta e la conclusione dei processi prima di fare considerazioni o commenti sulle eventuali responsabilità penali a cui potrebbe essere chiamato Marcello De Vito. Siamo e restiamo garantisti ed infatti vogliamo parlare d’altro.
Luigi Di Maio questa mattina ha annunciato l’espulsione dell’indagato dal movimento “Marcello De Vito è fuori dal Movimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri. Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del Movimento, è inaccettabile” Continua la lettura di Le congiunzioni astrali
Occasionata o programmata che sia, la vicenda della nave Jonio pone i senatori che votano sull’autorizzazione a processare Salvini per il sequestro di 177 persone sulla nave italiana Diciotti davanti alla scelta ineludibile se usare e negare la dignità umana o rispettarla sempre e comunque . Qui si vede il vero valore dei senatori o il loro squallore. Non c’è piattaforma Rousseau o fuga pilatesca dalla domanda in stile Conte, falso democristiano, che tenga.
“L’Italia non funziona anche per colpa dei No al referendum” : così Zingaretti , mostrando tutta la sua approssimazione, coglie almeno 3 risultati:
1. Intestare a se stesso neosegretario del Pd la pesante sconfitta del referendum del 4 dicembre 2016 che segnò la fine politica di Renzi;
2. Offendere, non rispettandolo e mostrando di non aver compreso la lezione, i milioni di donne e uomini, moltissimi di centro sinistra, che a stragrande maggioranza hanno irreversibilmente bocciato con il No la strampalata e poco democratica riforma Renzi/Boschi;
3 .Allontanare dal suo partito che sbandiera il verbo “includere” e la parola “plurale” moltissime persone anche ben disposte, molte delle quali lo hanno votato alle recenti primarie. Complimenti !
Il vecchio e indefesso costume della partitocrazia grande e minuscola di presentare liste di pseudocandidati ben poco candidi dopo oscurate riunioni in segrete stanze accessibili dai soliti noti in realtà ignoti agli elettori facendo trovare nelle urne un lenzuolino prefabbricato continua . Allontanando dalla politica quasi tutti se non la clientela di turno mentre i media si fanno strumenti di queste manipolazioni in cui merito passione competenza abnegazione rappresentatività empatia non contano nulla .
Continua la lettura di LA DEMOCRAZIA DEI GRUPPUSCOLI E DEI NOMINATI
Dovrà intervenire urgentemente Salvini, ministro degli Interni travestito questa volta da pupo siciliano. In Sicilia siamo alla vigilia di una vera rivolta. Il vicerè di Berlusconi, Micciché, presidente dell’assemblea regionale, ha assunto temerariamente una posizione radicalmente contraria alla maggioranza di centro destra. Ha osato dire: «Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera». E si fosse fermato qui… Presupponendo una resistenza a oltranza dei consiglieri regionali (pardon, deputati regionali) ha continuato con una vera e propria sfida: «Se l’Ars [Assemblea Regionale Siciliana] ritiene di fare così mi sfiduci». Un gesto così ardito non si vedeva dallo sbarco di Garibaldi. Le conseguenze saranno disastrose. Ovviamente la sfiducia a Miccichè è più che sicura. Fonti ben informate dicono che anzi è imminente un assalto armato a Palazzo dei Normanni: i deputati sono intenzionati ad usare persino la forza pur di abbattere i loro privilegi. La parola d’ordine è una sola: “VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE TAGLIARCI I VITALIZI”. “ANZI, CI VOGLIAMO DIMINUIRE IL NOSTRO SCANDALOSO STIPENDIO”. Refrattari da sempre alle loro prerogative, i deputati regionali sono davvero infuriati contro il presidente dell’Assemblea. Ma che gli è venuto in mente a Micciché di gettare dalla finestra la sua straordinaria carriera politica. Eppure lo capiamo. Al primo posto deve restare sempre il nobile principio della difesa dei vitalizi. Anche a costo di mettersi contro coloro che sono costretti ad incassarli.
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Sommario
la biscondola
7. paolo bagnoli, allarmi, o la democrazia viene uccisa
cronache da palazzo
5. riccardo mastrorillo, la moltitudine della disperazione
res publica
6. enzo marzo, il tradimento dei casaleggini e la «legge schifosa» (e un superato intervento di roberto fico)
7. roberto fico, «una legge schifosa», «parlamento esautorato»
10. andrea costa, mi-raggi verdi a roma
nota quacchera
9. gianmarco pondrano altavilla, repetita iuvant
l’osservatorio laico
12. giorgio salsi, abusi sessuali del clero
15. pierfranco pellizzetti, laicità alla fine del disincanto
la vita buona – l’osservatore laico
13. valerio pocar, maquillage fatto di sole parole
18. comitato di direzione
19. hanno collaborato
4-10-11-12-14-17-18. bêtise
redazione
Ripubblichiamo il curriculum di tre neo eletti nel governo regionale sardo così come è stato fornito da ilfattonline.it. C’è da ricordare che alla vigilia del voto il presidente della Commissione Antimafia aveva reso noto l’elenco di 8 IMPRESENTABILI.
3 DI QUESTI SONO STATI ELETTI DAL POPOLO SOVRANO…
di enzo marzo
Le elezioni sarde possono essere liquidate in due battute. Sono solo la riconferma di una tendenza che si va affermando: Salvini vince anche se propone un Trota qualunque, il vecchio Pd evita il disastro se fa di tutto per far dimenticare che è rimasto ancora renziano o “diversamente renziano” e riesce a presentare una persona perbene, il M5s del trio Casaleggio –Grillo – Di Maio, inventori della democrazia diretta dall’alto e del “potere a ogni costo”, è destinato a fare la fine dell’”Uomo qualunque”. E se la merita tutta. Chiuso.
Ma i giornali hanno “bucato” la vera notizia delle elezioni sarde. Le hanno riservato uno striminzito accenno nelle pagine interne. Avrebbero dovuto scrivere: adesso abbiamo la prova provata che il nostro ministro degli interni è un politico sfacciatamente “eversivo” della legge e delle regole della democrazia. Vi sembra poco? (E non mi dite che ne avevate già il sospetto, perché non è una giustificazione).
Continua la lettura di SALVINI, MINISTRO EVERSIVO. COME “BUCARE” LA NOTIZIA
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