Archivi categoria: lo spillo

il dress code

il 2 agosto la Camera dibatte sul bilancio interno, in particolare su un ordine del giorno che vorrebbe ristabilire regole più stringenti sull’abbigliamento dei deputati e delle deputate…… interviene la Deputata di Azione-Italia Viva NAIKE GRUPPIONI: «Volevo solo sottoscrivere l’ordine del giorno»…. in pantaloncini cortissimi…… abitino giallo camicietta e short…..

Rillo

ASTERISCHI

Ci hanno messo più di settant’anni, ma finalmente l’Estrema Destra ci è riuscita a demolire ufficialmente l’”egemonia della cultura di sinistra”. Che, diciamo la verità, era davvero imbattibile, perché aveva strumenti formidabili come il monopolio televisivo, privato e pubblico, e tutte le maggiori case editrici. Così era riuscita a mettere in ombra persino Ardengo Soffici. Ma finalmente il Sottosegretario alla Cultura e al Turpiloquio, accompagnato da uno dei maggiori musicisti del XXI secolo vincitore di ben 5  XFactor, ha espugnato il “Maxxi, Museo nazione delle arti del XXI secolo”, e in una vera e propria lectio magistralis, p**** p******, si è in****** quei testa di c**** della sinistra in una particolareggiata, inedita, disquisizione sulla f*** e sul c****. Non trascurando la pro*****. Dando quindi il massimo di sé in una giornata storica della cultura italiana. Gli spettatori ammirati, uscendo dalla sala, commentavano fra loro: “Quanto sono anticonformisti questi intellettuali di destra, C****!”.

La lepre marzolina – sabato 1 luglio 2023

NOSTALGIA CANAGLIA

Dai giornali: “Treno Roma-Lecce fermo per 3 ore, malori a bordo: «Non si respirava più». Intervengono le ambulanze”. “Treno guasto in stazione: odissea sull’Alta Velocità, corse deviate e ritardi fino a 60 minuti”.

AH! Macché quello della Meloni!!! Non c’è più il fascismo d’una volta…

la lepre marzolina – mercoledì 28 giugno

SENZA ALCUNA VERGOGNA

Non c’è limite alla sfacciataggine della destra e dell’estrema destra. Nel 2011, come un sol uomo, votarono sul “caso Ruby” in cui Berlusconi era indagato per i reati di concussione (continuata e aggravata) e prostituzione minorile, accreditando la tesi spericolata che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Fecero ridere tutto il mondo. Si dice che il parlamento inglese, il più antico del mondo, si vanti di poter far tutto eccetto che trasformare un uomo in donna e viceversa. Bazzecole, il parlamento italiano può fare di meglio: ha già mutato una ragazzetta marocchina di facili costumi in nipote di un Capo di stato egiziano. E adesso con una sola votazione ha smacchiettato una sua ministra carica di menzogne e di conflitti d’interesse e l’ha trasfigurata nella nipote di Quintino Sella. Giorgia Meloni, la più veloce trasformista ed illusionista italiana, ci ha messo un attimo a prendere il Codice etico del suo partito e pulircisi il banco parlamentare.

La lepre marzolina – mercoledì 26 luglio 2023

BIVACCO POP

Per i 75 anni dalla prima seduta del Senato della Repubblica, solenni celebrazioni a Palazzo Madama. La data merita. Nasceva allora il Parlamento repubblicano dopo anni tragici di lotte sanguinose per portare nel nostro paese la libertà politica e per affrancarlo da venti anni di dittatura e di scelleratezze. Ignazio Benito La Russa, Presidente del Senato, ha voluto riscattarsi dalle scemenze da lui dette nelle ultime settimane sulla Costituzione e sulla Resistenza e ha fatto le cose in grande: così oggi, seduta in pompa magna nell’Aula ricoperta di velluti rossi. Ripresa diretta televisiva per convincere vieppiù i cittadini a non andare a votare. I senatori in piedi, Capo dello Stato e Presidente del Consiglio commossi. Tutti ad ascoltare Gianni Morandi mentre canta “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” e altre canzonette da discoteca di paese. Si lamenta l’assenza di Amadeus, purtroppo non eletto. Però c’è Renzi che sghignazza canticchiando e Casini che smanetta sul telefonino… La pagliacciata termina con un Inno di Mameli pop. Nessun rossore in Aula.

Così finisce la più vergognosa seduta parlamentare dei 75 anni di storia repubblicana. Saranno in molti ad essere tentati di denunciare il presidente del Senato per vilipendio alle Istituzioni. Ma sbaglierebbero a vedere nella patetica buffonata delle intenzioni malevole. Ha fatto quel che poteva: “La cultura di questi paleofascisti non produce altro, bellezza!!”

Ps: Gli inglesi saranno morti d’invidia con quella loro Incoronazione di Carlo III, davvero sguaiata a paragone con la nobiltà e serietà che La Russa è riuscito a far esprimere oggi da Palazzo Madama.

enzo marzo – lunedì 8 maggio 2023

ONAGROCRAZIA

Aveva ragione Croce (Benedetto, filosofo di qualche nome, da non confondersi con LA croce con cui si firmano molti camerati) quando definì il fascismo “onagrocrazia”, ovvero il comando degli asini selvaggi. I suoi eredi fanno onore ogni giorno a questa qualifica. Per esempio, oggi gira il video in cui il Presidente della Camera, presiedendo l’Aula di Montecitorio, ha pronunciato con grande sicurezza così com’è scritto il nome di Vittorio Bachelet, uno dei più illustri martiri degli “anni di piombo”. Dimostrando di essere vissuto negli ultimi cinquanta anni senza radio, né televisione. Immagino la meraviglia degli alunni che dalle tribune assistevano alla seduta parlamentare, quando hanno sentito storpiare il nome che titola la loro scuola. Chissà se qualcuno di loro ha tremato pensando al suo futuro.

Ben sventurata la mia generazione (dopo ne sono venute alcune altre forse addirittura peggiori) stretta tra i compagni che nei cortei gridavano “Fascisti carogne, tornate nelle fogne” (qualche anno dopo avrebbero sparato a destra e a manca) e i fascisti che nelle fogne sapevano tutto della Carta di Verona e del generale Graziani ma, guidati anch’essi da cattivi maestri, si addestravano a metter bombe nelle piazze. Aggrappati a Russell e a Keynes, assistevamo, irrilevanti, a due forme opposte di abissale ignoranza: i “compagni che sbagliano” scrivevano proclami che avrebbero fatto ridere se non avessero accompagnato azioni truci, i “compagni acculturati” si inebriavano con Schmitt ed Heidegger, mentre i camerati rimanevano ignari di un’eco qualunque della cultura del secondo Novecento. I più acculturati orecchiavano Ardengo Soffici e Papini…

L’Italia in rovina di oggi è anche frutto marcio di questi cumuli di analfabetismo che in un modo o in un altro, nei settori più diversi, hanno segnato l’epoca. Non è un caso che oggi imperversano professori che sostituiscono Popper con Tatarella, o storici stalinisti che paragonano Berlusconi a De Gaulle o non sanno distinguere neppure la tirannia più truce dalla democrazia, anche la più malconcia, o che a un ignorante come una cocuzza non resti altro che presiedere la Camera dei deputati.

la Lepre marzolina – giovedì 20 aprile 2023

RIVOLTOSI DA SALOTTO

Un sondaggio di SWG ci dice che “metà dei cittadini italiani pensa che anche in Italia bisognerebbe fare una rivolta come in Francia, i soggetti di età media e gli elettori M5S”.

Gli italiani da alcuni secoli sono sostenitori dell'”armiamoci e partite”, non sono riusciti mai a decapitare un re, ma solo a sbraitare rivolte e votare Foa come presidente della Rai.

la lepre marzolina – martedì 4 aprile 2023

LA CULTURA DI DESTRA: COGNATI, NONNE E NIPOTI

Nella sua prima dichiarazione di neo assessora alla Cultura della Regione lombarda Francesca Caruso disse: «La cultura l’ho respirata per un bel po’. Mia nonna era la sorella di Fausto Papetti”. Posso sfogarmi io “Lepre marzolina” che avevo mandato il mio curriculum a Fontana, ma questo non è stato preso nemmeno in considerazione? Eppure mio nonno fu compagno di banco di un usciere della Scala, e io stesso per andare a scuola con il bus passavo ogni giorno davanti alla Bocconi e ne respiravo l’aria. Per non dire l’Alta cultura che ho inspirato a più di duemila metri correndo con il cognato di un praticante del Corriere della sera. Però me ne faccio una ragione, capisco, io non ho mai lavorato nello studio di Ignazio La Russa, come Francesca Caruso, e così non ho mai respirato la pura aria di Salò.

La Lepre marzolina – venerdì 10 marzo 2023

IL NIPOTE DI MUBARAK

«Lo bacerei in bocca». Così disse Vauro, riferendosi a Berlusconi e alla sue dichiarazioni a favore dell’amico Putin, l’autocrate macellaio moscovita. Travolto dal clima di San Remo, il neoberlusconiano e stalinista incallito, appena sente profumo di invasioni e di stragi comuniste si ringalluzzisce. Gli auguriamo di incontrare davvero presto il suo eroe di Arcore e di baciarlo in bocca con la passione di un nipote di Mubarak.

La lepre marzolina – mercoledì 14 febbraio 2023

europeismo mendicante

Leggo che Meloni ha fatto mettere a verbale che il programma della Commissione “finirà per premiare chi ha più spazio fiscale”, dunque la Germania. La quale spenderà 300 miliardi di aiuti di stato. Mentre l’Italia prende 5 miliardi dalla Commissione. Sono affascinato dalla stramba logica di queste dichiarazioni. Il rovesciamento della realtà che è comune a destra e a sinistra, non è una specialità della Meloni. Il paese che non è MAI rientrato del debito pazzesco che ha generato senza crescita, che ha parlato di Keynes a sproposito, che è andato contro tutti gli impegni che si è preso, che non si è mei preparato per i tempi difficili, adesso ha scoperto che non ha spazio fiscale per affrontare un’emergenza. Però la Germania è avvantaggiata… dall’aver rispettato le regole della Commissione, di Maastricht e del buon senso. Se nessun paese europeo avesse rispettato le regole, oggi l’Italia non avrebbe potuto ottenere un euro. Eppure, ci si lamenta di non avere altri soldi, oltre alla valanga di denaro già accordata, che sicuramente sarà utilizzata nel peggiore modo possibile.

Giovanni Perazzoli