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DITTATURA DI CARTONE
Il 3 maggio del 1938 Adolf Hitler e i vertici del Terzo Reich iniziarono la loro visita in Italia. Ad accoglierli alla frontiera del Brennero Achille Starace e il generale Filiberto Ludovico di Savoia… A Roma li attendeva Pasquino:
“Povera Roma mia de travertino.
T’hanno vestita tutta de cartone /
pe’ fatte rimira’ da ‘n imbianchino.”
PER IL GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE – SUPERIORITÀ NORDICA
Il post – poi rimosso – di Francesco Lasaponara, consigliere comunale leghista
FORLì – “Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perché fermarli? Anzi, andrebbero incoraggiati a farlo”, “ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che va corso per qualcosa di più importante. E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”. A scriverlo su Facebook (in un post che non risulta più visibile, ma che Repubblica ha potuto leggere) è Francesco Lasaponara, barese di nascita e forlivese di adozione, consigliere comunale leghista a Forlì.
Lo scrive a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile, condendo il suo testo con hashtag ingiuriosi nei confronti dei partigiani: “#liberacidalmale #tradimentoelibertà” e altri irriferibili. Gli anziani partigiani andrebbero incoraggiati a scendere in strada, dice, “magari in qualche città con un sindaco dal cuore partigiANO” (le maiuscole offensive sono opera di Lasaponara, ndr) tipo ad esempio Milano. Ed è giusto che celebrino spalla a spalla con i propri compagni. Ovviamente poi se dovessero ammalarsi…” eccetera. E aggiunge: “Come cani che abbaiano vittoriosi sui cadaveri dei Leoni… ma i cani restano cani e i Leoni restano leoni”.
IL SOLITO SOMARO
Matteo, lo sappiamo che i troppo rapidi cambiamenti confondono una mente semplice come la tua. Da comunista sei diventato secessionista, poi nazionalista, poi pseudo-fascista da Balcone: “abbasso i Terroni”, “prima la Calabria”, “prima la Padania”, “prima l’Italia”, “sono un pompiere”, “prima la Sardegna”, “prima il Meridione”, “viva Forza nuova”, “viva Putin”, “passatemi un mojito”, “passatemi un crocefisso”, “voglio la crisi di governo”, “la voglio, ma senza perdere le poltrone”, “gli immigrati portano il virus”, “prima il virus italiano”, “viva Italia brexit”, “i paesi europei devono prendersi i migranti”, “viva Orban che non li vuole nemmeno dipinti”, “voglio i soldi dall’Europa”, “viva i sovranisti europei che non ce li vogliono dare”, “no, facciamo tutto da soli, i soldi li facciamo trovare da Bossi-Belsito” , “viva casa Pound” (“ma chissà chi è ‘sto Pound, mi hanno detto che in Inghilterra va molto”), “prima l’Emilia” (“ma chissà do’ sta, l’ho chiesto alla Borgonzoli ma non lo sa neppure lei”), “il ‘prima l’Umbria’ passi al secondo posto”, “avanzi la Campania”, “facciamo una bella manifestazione di piazza così ci prendiamo tutti il Coronavirus”, “contrordine camerati celtico-bolscevichi sovranisti, niente manifestazione”, però “facciamo il governo di unità nazionale con quel criminale dittatore di Conti che pretende i pieni poteri, che maleducato, i pieni poteri li ho chiesti prima io”, “aprite tutto”, anzi no, “chiudete tutto”, “no, mi sono sbagliato, ariaprite tutto subito”, “del coronavirus me ne frego!!!”, ” ‘molti virus, molto onore’, ma non è mia, questa me l’ha insegnata Fontana”, “viva la Nutella”, “abbasso la Nutella che è turca”, “i 49 milioni che abbiamo truffato ve li potete anche scordare”, PAUSA… . “ora ho trovato la pace dei sensi: per il prossimo mese sono liberale, che bello! ‘liberale vintage’ come il berlusca di 30 anni fa, ma, fascisti, non vi preoccupate, tra una settimana, fatta la rivoluzione liberale, torno di estrema destra”…..
Matteo, non ti gira la testa? Certo, c’hai un fisico…, però ti sbagli sempre, ieri hai fatto del parlamento un bivacco di untori, e ti sei presentato con una mascherina nera: ma Meloni e La Russa non ti hanno spiegato che nera era la camicia non la mascherina….?
la lepre marzolina – giovedì 30 aprile 2020
FASCISMOVIRUS
«Non stringete la mano a nessuno, il contagio è letale. Usate il saluto romano». Così Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, scherzando macabramente. E con un certo masochismo, perché ci ha ricordato che l’epidemia di fascismovirus solo in Italia provocò 460mila morti.
la lepre marzolina – martedì 4 gennaio 2020
la maschera e il volto
La faccio breve. Il solito imperatore cinese deve far sposare sua figlia e passare in eredità al futuro sposo il suo Impero. Solita gara tra molti pretendenti.. c’è chi offre immense ricchezze, chi garantisce una grande capacità guerriera, chi sfoggia un’enorme abilità diplomatica, ma alla fine prevale il parere della futura sposa: la vittoria spetta a un giovane non più bello degli altri ma con un viso che esprime una grande bontà come non si è mai visto. Il matrimonio si realizza e tutti vivono felici e contenti per decenni. Lo sposo, diventato a sua volta imperatore, governa, appunto, con grande bontà e tutto il popolo lo ammira. Passano gli anni, l’imperatore Continua la lettura di la maschera e il volto
La marcia su Roma
di riccardo mastrorillo
da tempo sosteniamo che questa fase politica, non solo in Italia, si presta a similitudini e reminiscenze, che ci ricordano il secolo scorso, saranno i corsi e ricorsi storici, di vichiana memoria, ma è evidente a tutti che siamo in presenza non tanto di uno scontro politico, ma di un vero e proprio attacco alle istituzioni. Continua la lettura di La marcia su Roma
MATTEOTTI – ROSSELLI : DUE MARTIRI DEL FASCISMO – DUE INIZIATIVE
Permettetemi di segnalarvi due iniziative di rievocazione storica e di sensibilizzazione civile di cui, come Circolo Rosselli, siamo co-organizzatori, e che si svolgeranno a Milano nella giornata di lunedì prossimo, 10 giugno 2019, rispettivamente alle ore 18.00 e alle 21.00.
Sono due iniziative unite dalla volontà di ricordare tre momenti-chiave della lotta al Fascismo: il delitto Matteotti (del 10 giugno 1924), l’assassinio dei fratelli Rosselli (il 9 giugno 1937), e la pagina della Resistenza, con la liberazione di Milano (il 25 aprile del 1945).
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QUESTI E QUELLI
“Lui non ci sarà”: Salvini arruola i nemici come testimonial della manifestazione dell’8 dicembre. Dimentica di elencare coloro che invece ci saranno come veri testimonial della Lega Ladrona: Benito Mussolini, i redattori della “Difesa della razza”, Vladimir Vladimirovič Putin e un tipico parlamentare leghista, Mario Borghezio
COME 80 ANNI FA
Ottanta anni dopo le leggi razziste e fascistissime, altre persone umane sono espulse, di colpo,con violenza, dalle strutture in cui vivevano. E’ la vergogna dell’Italia prima di un Natale ipocrita . Una emergenza creata dal decreto “sicurezza”, raggiro ed elusione della Costituzione sfigurata da cui dovrebbe prendere corpo una risposta ferma e civile degli italiani. Come non fu 80 anni fa.
SALVINI NON E’ FASCISTA
Solo perché la ripetizione non guasta mai, è bene rammentare, soprattutto ai giovani, che cosa è stato il fascismo per venti anni: una enorme tragedia italiana e internazionale. Mussolini fu un dittatore che tolse le libertà politiche al suo paese. E le masse italiane subirono, spesso applaudendo. Il fascismo uccise, malmenò, imprigionò, confinò i suoi avversari politici. Col suo razzismo improvvisato fece sprofondare nella vergogna assoluta la civiltà italiana. Alla fine, con la guerra, furono 320 mila gli italiani morti per la scellerata politica fascista. Ricordate gente.
Detto questo, Mussolini fu un grosso personaggio, con tratti sì di ridicolaggine, ma proporzionato alla grandezza dei guasti compiuti. Uno dei danni non minori da lui provocati è che qualche volta nasce un guitto che lo vuole imitare.
MENTALITA’ FASCISTA DELLA GIUNTA TRIESTINA
Trieste, locandina censurata: salta la mostra sulle leggi razziali – Il manifesto dell’evento organizzato dal liceo Petrarca non è piaciuto al Comune, che ha censurato la locandina della mostra “Razzismo in cattedra”.
TRIESTE – Una foto in bianco e nero di tre ragazze sorridenti, con libri e cartelle in mano. In basso la prima pagina del quotidiano Il Piccolo, datata 3 settembre 1938: “Completa eliminazione dalla scuola fascista degli insegnanti e degli alunni ebrei” il titolo che annunciava l’applicazione delle leggi razziali. È la locandina scelta a Trieste per la mostra “Razzismo in cattedra”, promossa dal liceo Petrarca a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali. E saltata proprio per via di quella immagine. “Troppo forte” secondo il Comune.
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