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Giustizia, è una questione di lingue straniere

di angelo perrone

“La sentenza era complessa e scritta in francese, i giudici non l’hanno compresa”, irresistibili le esondazioni verbali del ministro, al secolo Carlo Nordio, il quale – va detto – conferma la sua formazione per via di trascorsi e studi. La funzione comunque non è scissa dall’estetica. Quando si dice che l’occhio vuole la sua parte. Sobrietà di modi, e di concetti, quelli si sa.

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L’apartheid giudiziario di Mr. Nordio 

di maurizio fumo

Partiamo dal presupposto che un governo e la sua maggioranza, fino a prova del contrario, non progettano riforme inutili. Ogni mutamento legislativo ha (o dovrebbe avere) una sua ratio: deve insomma mirare a uno scopo pratico da raggiungere, deve proporsi di ottenere un risultato; utile o dannoso, secondo i punti di vista.

Fatta questa premessa, appare lecito chiedersi quale sia la ragione per la quale si vuole separare la “carriera” del PM da quella del magistrato giudicante.

La domanda è tutt’altro che oziosa, dal momento che, con la c.d. “Riforma Cartabia”, è stata introdotta una separazione delle funzioni  (giudicanti e requirenti) che rende di fatto quasi impossibile il passaggio di un magistrato da un ruolo all’altro. Infatti tale passaggio può avvenire una sola volta nel corso di tutta la vita professionale e comporta che chi cambia funzione debba cambiare anche corte di appello, il che, il più delle volte, determina anche che si debba andare ad abitare in altra regione (sono poche le regioni nei cui confini vi siano più corti di appello).

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MEDIALEX OVVERO A CHE SERVE (AL GOVERNO) LA LEGGE PENALE

di maurizio fumo

Secondo il consolidato canovaccio della legislazione di emergenza, dopo la strage-naufragio di Cutro, il governo emanerà un decreto legge per punire i così detti trafficanti di esseri umani. Lo schema normativo è quello del favoreggiamento della immigrazione illegale. Viene infatti preso in considerazione il trasporto o l’ingresso di stranieri in Italia (o in altro paese di cui il “trasportato” non è cittadino) “attuato con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante”. Con riferimento a tale condotta, la nuova norma punirà coloro che, promuovono, dirigono, organizzano, finanziano il trasporto, oltre, ovviamente, a chi tale trasporto materialmente effettua (i “famosi” scafisti); si vuol punire, alla stessa stregua anche il tentativo. Le pene sono rigidamente previste “per scaglioni” (come nell’editto di Rotari): morte di più persone, ovvero morte di una persona e lesioni gravi o gravissime ad altre, reclusione da 20 a 30 anni; morte di una sola persona: reclusione da 15 a 24 anni; lesioni gravi o gravissime a una o più persone: reclusione da 10 a 20 anni. Continua la lettura di MEDIALEX OVVERO A CHE SERVE (AL GOVERNO) LA LEGGE PENALE

LA VENETIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA

di maurizio fumo

Il Fratello d’Italia, Nordio dott. Carlo (da poco parlamentare e quindi ministro), si è reso conto – ma guarda un po’ – che nel settore giustizia c’è una netta prevalenza di meridionali. In tutte le categorie professionali, dai magistrati ai commessi (più tra i primi che tra i secondi, per la verità). Si è anche reso conto che ciò determina un pesante turn over in danno degli uffici giudiziari del nord Italia, in quanto i “terroni”, dopo qualche anno, tendono (e quasi sempre ci riescono) a tornare dalle loro parti. Situazione che certamente non si è determinata negli ultimi tempi, ma che dura … da sempre.

Soluzione: forse incentivi? economici, di carriera, in termini di ricongiunzione familiare, ecc. Macché. Regionalizzazione dei concorsi!  Questa è la chiave di volta (IL GAZZETTINO 8/11/2022) “Nordio: legge speciale per reclutare in regione personale per i tribunali”. La notizia ha fatto eccitare non pochi valligiani e simpatizzanti del carroccio, che hanno immaginato di poter avere, finalmente, “giudici loro” (REPUBBLICA on line 7/11/2022) “Magistrati regionali? Leghisti in visibilio, ma Nordio parlava solo del personale amministrativo”.

Però chissà, magari è un primo passo. Poi vedremo.

D’altronde il taglio provinciale di fratel Nordio è abbastanza marcato. Ha nominato suo capo di gabinetto il dott. Alberto Rizzo, già presidente del Tribunale di Vicenza, e  ha scelto come capo dell’ufficio legislativo il dott. Antonello Mura, ottimo magistrato che ha egregiamente militato nella Procura generale della Cassazione, ma che, temiamo, sia stato selezionato perché, da ultimo, è stato Procuratore generale di Venezia. Come “prima uscita”, poi, il Nostro è andato prima a Treviso, poi a Venezia. Certamente non si tratta degli uffici giudiziari più rilevanti (e più problematici) d’Italia. Ma tant’è: ancora uno step e poi vedremo sventolare il leone di san Marco a via Arenula.

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