VICENDA SEA WATCH – CRITICA LIBERALE, CON I SUOI AVVOCATI, DIFENDERÀ LE POSIZIONI DI PRINCIPIO DI CAROLA RACKETE SULLA RESISTENZA CIVILE, ANCHE DENUNCIANDO L’ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE DI NORME CONTRARIE ALL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE

COMUNICATO

La Fondazione Critica Liberale, consapevole che il liberalismo non è solo affermazione teorica di princìpi generali ma soprattutto loro pratica quotidiana, ha preso atto che nell’attuale contesto politico italiano la maggioranza che precariamente esprime il Governo del Paese sta portando un grave attacco alle norme fondamentali della legalità costituzionale e internazionale, col chiaro obiettivo di introdurre caratteristiche illiberali nelle nostre Istituzioni e nelle Leggi che regolano da 70 anni la nostra convivenza civile.

Pertanto, in coerenza col dovere dei liberali di trovarsi in prima linea quando si tratti di sostenere il dovere della resistenza civile nei confronti di leggi ingiuste – anche denunciando l’illegittimità costituzionale delle norme interne che contraddicono l’ordinamento europeo e internazionale – Critica Liberale ritiene opportuno sostenere, anche con la collaborazione dei suoi tradizionali legali avv. prof. Giuseppe Bozzi e on. avv. Enzo Palumbo, in tutte le competenti sedi e nelle forme che si riterranno compatibili con la difesa, la posizione di principio di Carola Rackete, nella sua battaglia per il riconoscimento dell’assoluta correttezza dei suoi comportamenti nella recente vicenda della Sea Watch.

Roma 22.07.2019

TRA IMBROGLIONI E IRRESPONSABILI

«Nel caso di una crisi di governo, la nostra posizione resta di dare la parola agli italiani». Così insiste ancora oggi Zingaretti. Ponendoci di fronte a dei gravi interrogativi: il segretario del Pd ha una vaga idea della situazione economica e sociale del paese? Il segretario del Pd si rende conto che le elezioni politiche celebrate nei prossimi mesi porterebbero quasi sicuramente alla maggioranza assoluta della destra sotto il dominio dell’uomo più pericoloso degli ultimi decenni? Perché vuole regalare per chissà quanto tempo il paese alla peggiore destra antieuropea? È così sicuro che con tale maggioranza e con tale disinvoltura della classe dirigente leghista subalterna politicamente (e chissà anche economicamente) al più pericoloso nemico oggi del liberalismo non sarebbero manomesse persino le regole della liberaldemocrazia? Dopotutto il Porcellum ha la firma della Lega.

Sostenere che ci sia solo un’alternativa, o questo sciagurato governo o elezioni immediate, è non solo falso, numeri alla mano, ma mostra una irresponsabilità senza pari. Il Pd di Zingaretti e di Renzi sta dimostrando un’incoscienza storica continuando a lavorare per Salvini. La pagheranno cara.

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FALSA PARTENZA

di giovanni vetritto

La nomina di Ursula Von Der Leyen al vertice della Commissione europea è stata la maldestra conclusione di una fase di apertura della nuova legislatura europea che non è esagerato definire  preoccupante per il basso profilo.

Di fatto, il negoziato per le nomine si è aperto come se le elezioni non si fossero affatto tenute e se i relativi risultati non contassero nulla. Anzi, se una attenzione è parsa emergere, è stata quella alle potenziali reazioni, sulle singole decisioni, dei cosiddetti “sovranisti”: ovvero, gli unici certi sconfitti delle elezioni, i “barbari” che dovevano conquistare il continente, che solo un anno fa tutta la stampa mainstream d’Europa temeva come potenziali imminenti dissolutori di mezzo secolo di sforzi per l’integrazione, e che hanno viceversa avuto un risultato elettorale catastrofico, e insoddisfacente perfino nei due Stati ancora democratici nei quali la loro pur parziale affermazione è innegabile (ovvero Francia e Italia; del tutto improprio allargare la visione a uno Stato ormai pressoché del tutto privo dei requisiti democratici minimi qual è l’Ungheria di Orban).

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RICORDANDO CAMILLERI E LA SUA “LINGUA”

di giuseppe “pino”  nicotri

Mi vengono in mente le parole di Andrea Camilleri su di me intervistato da Gianni Riotta alla Fiera del Libro di Torino l’11 maggio 2000: «Devo dire di essere stato molto contento di leggere in questi ultimi tempi tra gli interventi sul linguaggio mio, uno di un giornalista che si chiama Nicotri, il quale elabora una teoria devo dire per me molto suggestiva, e che quasi mi commuove, cioè a dire che uno dei fattori del successo è il recupero di una lingua italiana praticamente contadina, come passò dal latino e divenne volgare ma proprio con termini contadini, terreni, e che forse, di fronte a questa previsione che abbiamo di perdite di identità varie (che poi bisognerà vedere se è un rischio), noi italiani ci aggrappiamo a quest’ultimo calore di questa lingua».

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BORRELLI E FALCONE

Chi strumentalizza il dott. Borrelli affermando che la meritoria inchiesta di Mani pulite avrebbe consentito l’emersione di soggetti peggiori dei predecessori colpiti da sentenze, ma ancor prima all’evidenza di una corruzione affaristico politica intollerabile anche per i contribuenti e cittadini normali o onesti , è in palese malafede . Come sostenere che la sentenza della Cassazione che  confermò il teorema Buscetta sulla cupola mafiosa costruito processualmente da Giovanni Falcone con tanto di prove nel c.d. storico maxi processo di Palermo, abbia favorito la mafia. Piuttosto sarebbe necessario continuare a combattere realmente affarismo corruzione e illegalità.  Una cento mille mani pulite!

SOGNO O SON DESTO?

Il caldo terribile intorpidisce la mente della Lepre marzolina…. Risveglio lento. Lo sguardo corre a un titolo di giornale: Sessanta candidati indipendenti sono stati esclusi dalla corsa per il Parlamento di Mosca – Il leader dell’opposizione Navalnyj, ora in carcere, aveva sfidato il divieto a manifestare. Dura repressione della polizia. – Mille arresti e manganellate – Lo stato miserando della “democrazia” in Russia.

Terrore: Salvini è già stato nominato ministro degli interni dal suo amato Putin? È un incubo della Lepre o è il sogno del capo della Democrazia Illiberale Padana?

la lepre marzolina – domenica 28 luglio 2019

ADDIO A CAMILLERI

di andrea costa

Mettiamola così. “La repubblica delle cartoline” deve molto riflettere se  è venuto a mancare il suo più giovane talento letterario degli ultimi 25 anni, capace di varcare i confini nazionali, apprezzato e tradotto ”persino” in Francia.
Questo “nuovo” talento aveva 93 anni ed è stato un “quarantottino” cresciuto nei banchi della severa, umanistica ed esigente scuola gentiliana.
Una specie di interferenza nell’italico radiotelescopio culturale, da una stella morta centinaia di anni luce fa; da quei licei classici che oggi si vorrebbero far sparire in ossequio ai peggiori modelli di state school anglosassone, alle “competenze”, al ”Capitale umano” e ad altri orrori.
Si è poi spento un grande patrimonio di Roma. Perché a Roma si è e si sta da italiani, come tutti i romani d’adozione, come lo fu Luigi Pirandello.
Si spera, in proposito, che qualcuno faccia a breve qualcosa per salvaguardare la sua casa, il suo studio, il suo archivio, la sua biblioteca. In altre parole la sua memoria vivente.

USCITO IL N. 46 DI “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E SUL FATTO ONLINE

per scaricare il pdf clicca qui.

o anche su https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/17/fondi-alla-lega-a-rimetterci-e-la-nostra-credibilita-internazionale/5328084/

Sommario
editoriale
5. una generale guerra contro l’inquinamento – lettera aperta della fondazione critica liberale a europa verde
cronache da palazzo
7. riccardo mastrorillo, alto tradimento
la biscondola
9. paolo bagnoli, senza partito nessuna opposizione
res pubblica
10. gianfranco viesti, una riforma contro il sud?
intervista a cura di giovanni vetritto e aurelia ciacci
cosmopolis
12. paolo ragazzi, se si rispettasse il popolo libico
la vita buona
13. valerio pocar, sesso. parità e con sensualità
nota quacchera
14. gianmarco pondrano altavilla, per non dimenticare
lo spaccio delle idee
15. fabio martini, giornalismo, politica, populismo
23. comitato di direzione
23. hanno collaborato
8-9-11-14. bêtise

NUDO NELL’ARMADIO

La vedete la cenere sulla testa della Lepre marzolina? Eppure c’è. Con grande dispiacere devo confessare che sono incorso negli ultimi anni in un grave errore, e l’ho ripetuto purtroppo molto spesso. Chiedo scusa a tutti i lettori e spero che questa confessione agevoli il perdono. Lo so, è inqualificabile perché avrei dovuto tenere conto di tutto il parterre politico, ma, un  po’ per giustificarmi, devo dire che sono stato sviato dall’enormità del fenomeno che denunciavo. Presto i fatti. Berlusconi, l’ho sempre giudicato un furbissimo venditore di tappeti che incantava il pubblico più rozzo con i suoi discorsi da bar dello sport. Complimenti! È durato vent’anni per colpa degli italiani e di un’opposizione connivente che a sua discolpa può portare solo che era destinata a consumare fino in fondo la fatiscenza delle logiche, delle politiche e delle strutture cattolico-comuniste. Una storia chiusa. Ora sarebbe maramaldesco infierire su un Berlusconi affogato nelle sue sistematiche malefatte  e soprattutto in un ridicolo patetico. Amen.

Matteo Renzi non ci ha messo molto per superarlo in bufale.

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UNA FOTO, MILLE PAROLE

di giovanni vetritto

Per i federalisti, per chi non rinuncia a una ambiziosa e coerente battaglia di idee per il rilancio del processo di integrazione europea, da ormai troppi anni mancano ragioni di ottimismo, spesso mancano anche le parole.

Poi un  giorno, una giovane studiosa manda una foto che vale come benzina nel motore, come iniezione di ottimismo, come impegno a non arrendersi.

Una foto, tre donne,

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LA GRANDE GARA

«Non mi occupo più del Pd». Così il Renzi di giornata. Ma dove correte? È inutile che vi precipitate a comprare lo champagne per brindare. Prima di tutto perché non sta bene festeggiare in una veglia funebre presente il cadavere, e poi non è che volete farvi ridere dietro prestando fede a un bugiardo compulsivo che sono anni che non mantiene una promessa… Semmai c’è da rallegrarsi che, in questi tempi tristissimi, alla gara in turpitudini tra Feltri e Sgarbi si sia aggiunta quella in bufale tra Salvini e Renzi. Il secondo era rimasto un po’ staccato per inattività, ma oggi ha dimostrato di avere ancora delle carte da giocare. Temo che abbia proprio poco da sperare con un avversario impostore di livello internazionale. Vi aggiorneremo passo passo.

La lepre marzolina –  lunedì 22 luglio 2019