Tutti gli articoli di Critica Liberale

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QUARTA SERIE DI “STATI UNITI D’EUROPA”

Stiamo elaborando il progetto per la quarta serie: coloro che intendono proporsi come collaboratori e/o redattori volontari possono scrivere a info.criticaliberale.it

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Il titolo di questa rivista riproduce la testata di un periodico dell’Ottocento democratico, edito in francese e tedesco, e occasionalmente in italiano, inglese e spagnolo. Fondato dalla Lega internazionale della pace e della libertà al Congresso della pace tenutosi a Ginevra nel settembre del 1867, sotto la presidenza di Giuseppe Garibaldi, col patrocinio di Victor Hugo e di John Stuart Mill e alla presenza di Bakunin, “Les États-Unis d’Europe – Die Vereinigten Staaten von Europa” sarebbe sopravvissuto fino al 1939, vigilia della grande catastrofe dell’Europa. I suoi animatori (fra cui il francese Charles Lemonnier e i coniugi tedeschi Amand e Marie Goegg) tentarono di scongiurare tale esito già a Ginevra, rivendicando, accanto all’autonomia della persona umana, al suffragio universale, alle libertà civili, sindacali e di impresa, alla parità di diritti fra i sessi, «la federazione repubblicana dei popoli d’Europa», «la sostituzione delle armate permanenti con le milizie nazionali», «l’abolizione della pena di morte», «un arbitrato, un codice e un tribunale internazionale».

La testata è stata ripresa come supplemento di “Critica liberale” nella primavera del 2003 con la direzione di Giulio Ercolessi, Francesco Gui e Beatrice Rangoni Machiavelli. Dopo una interruzione, è “Criticaliberalepuntoit” che dà inizio nel 2014, ad una seconda serie, con cadenza mensile, sotto la direzione di Claudia Lopedote, Beatrice Rangoni Machiavelli e Tommaso Visone.

Dall’estate 2018 la terza serie è diretta da Giovanni Vetritto. La quarta serie è in corso di elaborazione, avrà una cadenza mensile online e semestrale cartacea. Sarà distribuita gratuitamente e come tutte le iniziative della Fondazione Critica liberale non avrà scopo di lucro. Direttore responsabile delle serie: Enzo Marzo

“Gli Stati Uniti d’Europa” intende riproporre, oggi più che mai, la necessità e l’attualità dell’obiettivo della federazione europea nella storia politico-culturale del continente, operando per la completa trasformazione dell’Unione europea in uno Stato federale. Tale obiettivo viene perseguito sulla scia dell’orizzonte cosmopolitico kantiano e della visione democratica indicata da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli nel Manifesto di Ventotene.

QUI l’indice dei numeri di “Stati Uniti d’Europa” e una più diffusa illustrazione dei suoi fini

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QUARTA SERIE DI “STATI UNITI D’EUROPA”

Stiamo elaborando il progetto per la quarta serie: coloro che intendono proporsi come collaboratori e/o redattori volontari possono scrivere a info.criticaliberale.it
 

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

La motivazione è a cura di Francesca Canino

Il Premio della Libertà 2023 è assegnato al movimento popolare “Donna Vita Libertà”. Insieme al movimento vogliamo premiare tutte le donne iraniane che hanno lottato – e lottano ancora – per la liberazione da una condizione anacronistica e subalterna. Combattenti fino alla morte, i loro veli bruciati, i capelli al vento, le proteste nelle piazze sulle note di “Bella ciao” hanno avuto, lo scorso anno, un’eco estesa e scuotente.

Le donne dell’Iran hanno intensificato la loro azione in seguito alla morte di Masha Amini nel settembre del 2022, avvenuta a Teheran mentre era sotto la custodia della polizia morale iraniana. La giovane era stata fermata perché il suo velo non copriva tutti i capelli. L’uccisione di Masha si rivelò una miccia mortale: il paese insorse, migliaia di iraniani scesero nelle piazze nella speranza di far cadere la Repubblica islamica, un regime che da oltre 40 anni opprime il popolo. Ma le autorità ordinarono di agire con fermezza contro i dimostranti, un pugno di ferro che in breve fece un’altra vittima, Hadith Najafi, la donna simbolo dei cortei, assassinata dopo essere stata arrestata dalla polizia morale. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

FONDAZIONE CRITICA LIBERALE

Archivio liberale sul Divorzio in Italia
ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO E NOTIZIE
SULLA CONSISTENZA DEL FONDO ARCHIVISTICO
Franco Caramazza (Vice Presidente Fondazione Critica liberale)

A maggio del prossimo anno saranno i 50 anni del Referendum sul Divorzio. Per il significato che ha avuto per il Paese, e per noi liberali, noi di Critica non faremo passare questo anniversario sotto silenzio. Intanto cominciamo oggi ad istituire l’Archivio Liberale per il Divorzio, che ha sede in Via delle Carrozze.

Va subito detto che l’iniziativa dell’Archivio prende corpo grazie alla generosità di Beatrice Rangoni che ha messo a disposizione, e affidato alla cura della Fondazione Critica Liberale, le carte del Comitato liberale per il Divorzio che si formò attorno all’iniziativa di Antonio Baslini. Archivio ricco di carte utili a ricostruire quella vicenda così decisiva per la maturazione dei diritti civili nel nostro Paese.

Ma, insieme alla gratitudine nei confronti di Beatrice per la sua generosa disponibilità, va sottolineata, in premessa, un’altra circostanza: le carte sono già tutte ben ordinate. Per noi si tratta solo di inventariarle, catalogarle e studiarle. E questo ordine che troviamo nelle carte dà ragione di un metodo sistematico di lavoro politico, esemplare, che ha sempre contraddistinto la lunga e significativa militanza politica di Beatrice, non solo sul Divorzio ma anche su altre battaglie liberali di grande rilievo. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 – Archivio liberale sul Divorzio in Italia

STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”
Il premio sulla Libertà di quest’anno è stato assegnato al   
MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE
“DONNA, VITA, LIBERTÀ”

Il Premio è stato consegnato a Farian Sabahi
(docente di Storia contemporanea del Medio Oriente)

VIDEO  MESSAGGIO DI FARIAN SABAHI

 

Buon pomeriggio a tutti, sono Farian Sabahi, ricercatrice senior in Storia contemporanea presso l’Università dell’Insubria, dove insegno un corso e due seminari sul Medio Oriente.
Come giornalista professionista, sono trent’anni che mi occupo di Iran per le radio, le televisioni, e la carta stampata.
Innanzitutto, vorrei ringraziare Critica liberale per questo premio al movimento iraniano Donna vita libertà.

A innescare le proteste era stata la morte della ventiduenne di etnia curda Mahsa Amini il 16 settembre. Era originaria di Saqqez, nella provincia del Kurdistan iraniano. Studentessa di biotecnologie, si era recata nella capitale prima dell’inizio dell’anno accademico per qualche giorno di vacanza con i genitori e il fratello minore.
Il 13 settembre era stata fermata dalla polizia morale all’uscita della metropolitana. Come avviene in genere in questi casi, era stata portata in un centro di rieducazione per malvelate e lì è deceduta tre giorni dopo, a causa delle percosse.
La sua morte ha scatenato rabbia, anche tra le minoranze etniche (curdi in primis, ma anche i baluci nel sudest), da sempre discriminate perché non è loro consentito usare le loro lingue e i loro dialetti in ambito scolastico e i loro rappresentanti non possono aspirare alle massime cariche dello stato.
Sono molte le violazioni dei diritti umani documentate nella Repubblica islamica dell’Iran nei dodici mesi di proteste del movimento Donna, vita, libertà.
Processi sommari. Giovani donne arrestate, picchiate, bendate con quegli stessi veli che avevano fatto scivolare sulle spalle in segno di dissenso, stuprate con oggetti metallici, accecate deliberatamente dai proiettili dei poliziotti. Ragazzi fermati dalle forze dell’ordine, frustati, sottoposti a elettroshock, appesi a testa in giù, violentati, impiccati. Continua la lettura di STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 “Premio Critica liberale sulla Libertà”

confusione 5 stelle

in Europa votano per aumentare i parlamentari, dopo che in Italia li hanno ridotti

di riccardo mastrorillo

Il 12 settembre il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per aumentare il numero dei Parlamentari, che passeranno, in vista delle elezioni europee del 2024 da 705 a 716, in applicazione dell’articolo 14, paragrafo 2, TUE, sono stati considerati i seguenti principi: il numero totale dei seggi al Parlamento europeo non può essere superiore a 750, più il presidente; Continua la lettura di confusione 5 stelle

il dress code

il 2 agosto la Camera dibatte sul bilancio interno, in particolare su un ordine del giorno che vorrebbe ristabilire regole più stringenti sull’abbigliamento dei deputati e delle deputate…… interviene la Deputata di Azione-Italia Viva NAIKE GRUPPIONI: «Volevo solo sottoscrivere l’ordine del giorno»…. in pantaloncini cortissimi…… abitino giallo camicietta e short…..

Rillo

USCITO IL N.134 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT

per scaricare il pdf del “NONMOLLARE” clicca qui
e anche su www.ilfattoquotidiano.it – proposta al governo: una tassa sulle panzane dei politici. si prevede un autunno caldo

Sommario
la perla
3. piero gobetti, il militare
la biscondola
5. paolo bagnoli, un autunno freddo e grigio
cronache da palazzo
7. riccardo mastrorillo, la tassazione sulle “extraballe”
res publica
9. angelo perrone, vannacci, la libertà d’espressione e lo stato
11. antonio caputo, il razzismo del generale
l’osservatore laico
12. raffaello morelli, trappole per il cittadino nell’8xmille
14. attilio tempestini, le croci sulle vette
gli stati uniti d’europa
15. raffaello morelli – pietro paganini, per un programma liberale alle elezioni ue 2024
cosmopolis
18. roberto fieschi, la lunga storia di un conflitto insanabile
lo spaccio delle idee
21. antonio pileggi, lavoro, lavoro povero e costituzione
26. comitato di direzione
26. hanno collaborato
8. bêtise d’oro
8. orsinate: totalitarismi di tutto il mondo unitevi!
11-13-17. bêtise

LO CHEF GIUDIZIARIO PROPORRÀ UN MENÙ SCRITTO DA ALTRI

di maurizio fumo

Bisogna riconosce a Nordio Carlo (ministro) almeno un pregio: dice quel che pensa (anche se, non sempre, pensa alle conseguenze di quel che dice). La concezione del PM quale “monopolista” dell’azione penale, non è un lapsus; è, viceversa, una significativa indicazione di come il Nostro vorrebbe ricostruire i meccanismi processuali, partendo – ovviamente – dalla separazione delle carriere. Di tale separazione, in realtà, non vi è alcuna necessità, posto che, attualmente, chi vuole fare “il salto” dalla Requirente alla Giudicante (più raro è il caso contrario) deve cambiare distretto di Corte d’appello. E, se nella regione nella quale ha esercitato la precedente funzione, vi sono più distretti (es. Lombardia, Campania, Sicilia), deve comunque andare in un distretto di una regione diversa. Non basta: può fare ciò solo quattro volte nel corso della sua carriera (quattro regioni!), dopo essere stato almeno cinque anni in ciascuna funzione (5 x 4 = 20); inoltre deve essere selezionato in base a una “procedura concorsuale, previa partecipazione ad un corso di qualificazione professionale, e subordinatamente, ad un giudizio di idoneità allo svolgimento delle diverse funzioni, espresso dal Consiglio superiore della magistratura, previo parere del Consiglio Giudiziario” Così prescrive l’art. 13, comma 3, del Decreto legislativo 160/2006 (Nuova disciplina dell’accesso in magistratura, nonché’ in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150).

Tanto per la precisione!

Non stupisce quindi che tali “passaggi” siano – ormai da anni – statisticamente insignificanti.

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FRA PARLAMENTARISMO E INTERGOVERNAMENTALISMO

MOVIMENTO EUROPEO
 
«Politico» ci ha informato – su ispirazione di due anonimi deputati europei – che i maggiori gruppi politici del Parlamento europeo (PPE, S&D, Renew Europe, Verdi e Sinistra) avrebbero trovato un accordo su una ambiziosa riforma del Trattato di Lisbona e sull’avvio di una convenzione che sarebbe battezzata “costituente”.

Ego te baptizo piscem se l’idea fosse quella di convincere i diciassette governi ostili alla revisione del Trattato di Lisbona a convocare la convenzione ex art. 48 TUE prima delle elezioni europee.

L’idea non sarebbe un ossimoro se, di fronte all’immobilismo atavico dei governi, il Parlamento europeo uscente decidesse di lasciare in eredità al Parlamento europeo entrante l’avvio di un vero processo costituente fondato sul parlamentarismo e non
sull’ “intergovernamentalismo” e su un dialogo strutturato con la società civile.

L’articolo di “Politico” ci ha informato che l’obiettivo dei maggiori gruppi politici nel Parlamento europeo sarebbe quello di portare di fronte alla commissione affari costituzionali una risoluzione politica che accompagnerebbe le proposte di modifica del Trattato di Lisbona e che – se adottata – arriverebbe in aula nel prossimo autunno.

Un accordo sarebbe stato dunque raggiunto fra popolari, socialisti, liberali, verdi e sinistre escludendo i conservatori e riformisti oltre a Identità e Democrazia in cui siedono la Lega, il Rassemblement National e l’AFD.

Se così fosse, sarebbe sconfitta l’ipotesi avanzata da Manfred Weber e da Giorgia Meloni di una alleanza fra PPE e ECR che avrebbe escluso i socialisti, i Verdi e le Sinistre cercando di “imbarcare” invece i liberali.

Si tratterebbe di un accordo politicamente rilevante in vista delle elezioni europee del giugno 2024.

L’annuncio dell’accordo avverrebbe il 7 settembre in una conferenza stampa dei gruppi firmatari della risoluzione.

Vedremo se le vacanze estive porteranno un consiglio federalista al PPE e ai gruppi politici per abbandonare la via tortuosa dell’”intergovernamentalismo” e prendere la via democratica del parlamentarismo costituente.

Vedremo anche se il Parlamento europeo accetterà la proposta dei Movimenti europei, delle reti della società civile e degli « ambasciatori » nella Conferenza sul futuro dell’Europa di convocare una “agora” prima del voto in aula delle proposte di revisione del Trattato di Lisbona e la richiesta di avviare una fase costituente.

Roma 23 luglio 2023

INAUGURAZIONE OPERA “ORA E SEMPRE” – LICEO MICHELANGIOLO FIRENZE

 L’INIZIATIVA È RINVIATA A DATA DA DEFINIRSI

Programma
Introduce:
Giordano Bozzanca,
presidente Associazione InOltre

Saluti Istituzionali
Ministero dell’Istruzione, Presidente Regione Toscana Eugenio Giani, Assessore Sara Funaro Comune di Firenze, Consigliera Cristina Giachi in rappresentanza del Consiglio Regionale, Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, Laura Sparavigna Presidente Commissione Istruzione

Intervengono:
Sergio Paparo,
Presidente Ordine Avvocati Firenze (o suo delegato)

Ferruccio Parri,
Vicepresidente FIAP

Interventi dei rappresentanti delle fondazioni aderenti 

USCITO IL N.133 DEL “NONMOLLARE” – SCARICABILE GRATIS QUI E ANCHE SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT

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e anche su www.ilfattoquotidiano.it – il problema più pressante della politica è il disinteresse per la crisi climatica

Sommario
editoriale
7. angelo perrone, le mani sulla giustizia
cronache da palazzo
11. riccardo mastrorillo, la destra di governo e il caos
la vita buona
13. valerio pocar, greta, ti voglio bene
l’osservatore laico
15. raffaello morelli, regalie al vaticano: cancellare una riga
spirito critico
16. ettorefieramosca, i panini dell’editore
gli stati uniti d’europa
17. pier virgilio dastoli, personaggi europei in cerca d’autore
lo spaccio delle idee
20. norberto bobbio, resistenza incompiuta
24. raffaello morelli, walzer delude la sua promessa
30. comitato di direzione
30. hanno collaborato
10. bêtise d’oro
10-12-14. bêtise

IL MONOPOLIO DELLA GIUSTIZIA

di maurizio fumo

  1. A) “Il giudice, quando non accoglie la richiesta di archiviazione, dispone con ordinanza che, entro 10 giorni, il pubblico ministero formuli l’imputazione: entro due giorni dalla formulazione della imputazione, il giudice fissa, con decreto, l’udienza preliminare”.
  2. B) “Il P.M. è il monopolista dell’azione penale e quindi razionalmente non può essere smentito da un giudice sulla base di elementi cui l’accusatore stesso non crede”.

La prima frase (A) riproduce il quinto comma dell’art. 409 del codice di procedura penale (tutt’ora in vigore, non inventato dal GIP di Roma); la seconda (B) proviene da “fonti” del Ministero della Giustizia, palazzo nel quale (solo ora, evidentemente) si sono accorti che questo controllo del giudice sul P.M. (“monopolista”) non va bene.

Continua la lettura di IL MONOPOLIO DELLA GIUSTIZIA