Tutti gli articoli di Critica Liberale

USCITA LA NEWSLETTER n.18/2020 DI ITALIALAICA

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Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale
QUANDO PER LA RELIGIONE SI UCCIDE
Attilio Tempestini 28.10.2020

L’atroce episodio, che ha visto come vittima un insegnante francese, indica il livello peggiore cui può giungere il rapporto fra da un lato la dimensione religiosa; dall’altro, uno Stato il quale anche rispetto a questa dimensione tuteli le libertà civili.
Non stupisce che, per un rapporto del…


Articoli
NONVIOLENZA PER L’ATTUAZIONE DEL BIOREGIONALISMO, ECOLOGIA PROFONDA E SPIRITUALITÀ LAICA
Paolo D’Arpini 28.10.2020

In previsione delle celebrazioni del 4 novembre come invito alla Nonviolenza
L’ecologia profonda analizza l’organismo, le componenti vitali e geomorfologiche, le loro correlazioni e funzionamento organico ed il bioregionalismo riconosce gli ambiti territoriali (bioregioni) in cui tali…


Articoli
LA TOLLERANZA ACCETTA ANCHE LA DERISIONE DI CIÒ IN CUI CREDIAMO
Ileana Montini 25.10.2020

Macron lo ha detto al funerale del professore decapitato dal giovane ceceno: continueremo con i disegni e la satira. La Republique non intende rinunciare alla libertà di espressione. Ma è costretta a fare i conti, come ha dichiarato alla Stampa (18.10) Jean Pierre Obin ex consulente del…


Rassegna stampa
CHARLIE HEBDO: UN ALTRO INFAME ASSASSINIO
Vincenzo Cottinelli 24.10.2020


Gocce
Italia, XIX GIORNATA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO
Redazione 23.10.2020


Lo Scaffale
“I DIRITTI DEI LETTORI”, UN NUOVO LIBRO DI ENZO MARZO, SCARICABILE QUI GRATUITAMENTE
Redazione 28.10.2020
PER SCARICARE GRATUITAMENTE L’EBOOK clicca qui


Lo Scaffale
Giovanni Fornero INDISPONIBILITÀ E DISPONIBILITÀ DELLA VITA: UNA DIFESA FILOSOFICO GIURIDICA DEL SUICIDIO ASSISTITO E DELL’EUTANASIA VOLONTARIA UTET, Torino, 2020, pagine 812, euro 35,00
Pierino Giovanni Marazzani 28.10.2020

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USCITA LA NEWSLETTER n.17/2020 DI ITALIALAICA

ITALIALAICA.it
Il sito dei laici italiani vi segnala


Editoriale

VATICANO IN TRINCEA

Marcello Vigli 21.10.2020

La complessa e articolata realtà associativa “chiamata” Chiesa cattolica ha mostrato tutta la sua articolata complessità nei tre momenti che ha vissuto in queste settimane: il caso Becciu, la visita in Vaticano del Segretario di Stato statunitense, la divulgazione dell’enciclica…


Editoriale

L’ULTIMA VERA FRONTIERA DIFESA DALLA CHIESA CATTOLICA

Pier Paolo Caserta 13.10.2020

Certo, potrei unirmi al generale coro di assenso nei confronti di papa Francesco, ma io sono “fedele” soltanto all’insegnamento di un domenicano (invero molto atipico), arso sul rogo il 17 febbraio dell’anno 1600, e di tutti gli altri liberi pensatori e libere pensatrici come lui. Il mio…


Articoli

IL COGNOME DEL MARITO SULLE CANDIDATURE ELETTORALI: UN “IN” CHE STA PER DOMINIO

Alessandro Giacomini in *Maestranzi 17.10.2020

Le prime tracce di assumere il cognome del marito si riscontrano nell’antica Roma, tutto ciò era di legge in quanto il matrimonio prevedeva l’affrancamento della donna alla podestà del marito, la cosiddetta “ Manus“, la manus era un diritto del marito di poter decidere perfino…


Documenti

LETTERA AL PAPA DA GENITORI POLACCHI CONTRO L’INTOLLERANZA RELIGIOSA

My, Rodzice* 12.10.2020

Santità, le scriviamo questa lettera in quanto genitori di persone non eteronormative in Polonia e membri dell’associazione polacca My, Rodzice, che unisce genitori e amici di persone LGBTQIA. Le scriviamo con il supporto dei genitori dell’associazione sorella italiana – AGEDO…


Rassegna stampa

8-10-2020 L’AVVENIRE DEI LAVORATORI

Andrea Ermano 14.10.2020

L’Umanità al potere

Ho conosciuto Carla Federica Nespolo, la prima donna Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), nell’ottobre 2016 a Volpedo durante un Forum dei Circoli Socialisti promosso da Felice…


Eventi

140° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI SALVATORE MORELLI

Carovigno, Brindisi 22 Ottobre 2020

“LA MEMORIA CHE COSTITUISCE L’IMPEGNO

Il 22 Ottobre 1880 di 140 anni fa muore a Pozzuoli (Na) SALVATORE MORELLI, nato a CAROVIGNO (Brindisi – Puglia) il 1° Maggio…


Eventi

CONVEGNO “IL CONTRIBUTO OLANDESE E TEDESCO AI PROGETTI DI UNITÀ EUROPEA TRA OTTOCENTO E PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO”

Roma, mercoledì 28 ottobre ore 10.30, Rettorato Sapienza Univ. di Roma, Aula degli Organi Collegiali

Dalle ore 10.30 alle ore 13.30, nell’ambito degli appuntamenti “Giornata della cultura europea”, dal titolo “Il contributo olandese e tedesco ai progetti di unità europea tra Ottocento e…

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SENATRICE MARZIA CASOLATI, DELLA LEGA PER SALVINI, PROFESSIONE ACCATTONA

Una senatrice piemontese della Lega, Marzia Casolati, proprietaria di una storica gioielleria a Torino, ha incassato il bonus di 1500 euro della Regione, il “Riparti Piemonte”, destinato alle attività economiche costrette alla chiusura durante il lockdown. Con i giorni aumentano gli accattoni del partito di Salvini che hanno chiesto e ottenuto i bonus, che siano i 600 euro del governo o i contributi per le aziende come nel caso della senatrice Casolati, eletta in Parlamento nel 2018 ma militante leghista da decenni e ora sospesa dal partito.

Discoteche, i gestori dichiarano solo 18 mila euro all’anno: cifre da Caritas

di alessandro robecchi  [il fatto quotidiano ]

[nella foto: il tipico proprietario di una discoteca , che per sopravvivere è costretto a integrare i suoi miserrimi guadagni notturni chiedendo di giorno  l’elemosina]

C’è sempre da diffidare quando si sente la formuletta facile che recita: “Trasformare un problema in un’opportunità”. Di solito si intende che la sfiga resta per molti, quasi per tutti (il problema), e pochi, pochissimi, colgono la palla al balzo per guadagnarci (la famosa op­portunità). Insomma, mi scuso in anticipo se userò questa formuletta in modo un po’ libe­ro, ma insomma, i tempi sono quelli che sono e quindi sì, potremmo tentare davvero di tra­sformare un problema in opportunità.

CASO DI SCUOLA: gli aiuti che lo Stato, giusta­mente, elargisce ai settori in difficoltà, sia ai lavoratori (la cassa integrazione e gli altri ammortizzatori) che alle aziende. Distribuiti a pioggia e senza troppi controlli nei primi mesi dell’emergenza Covid, sono diventati u­na coperta – corta, come sempre – che ognu­no tira di qua e di là, sempre dalla sua parte, ovvio. Così la sora Meloni poteva tuonare “Mille euro a tutti”, dal bracciante a Briatore, e i capataz di Confindustria implorare di dar­li tutti a loro. Sono ben note le condizioni di partenza: una situazione drammatica mai vista, con il Paese chiuso, molte produzioni ferme, i lavoratori in casa, eccetera eccetera. Un errore, non aver messo limiti e paletti a­deguati alla distribuzione di soldi, vero, e un’unica scusante abbastanza potente: la fretta e – appunto – l’emergenza. Poi si è sco­perto che almeno il trenta per cento delle a­ziende ha fatto lavorare i dipendenti lo stes­so, pagandoli con soldi nostri (la cassa inte­grazione invece dello stipendio), il che è stato quantificato come un furto di circa 2,7 miliardi, non un dettaglio, in­somma. Questo il problema. Ve­niamo all’opportunità.

Il decreto di chiusura delle di­scoteche offre un buon esempio per la discussione. Attentato al li­bero mercato, dicono i gestori, con Salvini che si accoda, forse memo­re dei balletti con le cubiste del Pa-peete, e lady Santanchè che si fa ri­prendere mentre danza, si ribella, dice che la sua, di discoteca, non chiuderà. Tutto bellissimo. Poi vai a cercare qualche dettaglio ed eccolo qui. Proprietari e gestori di discoteche, a leggere gli studi di settore (quando ancora c’erano) e le dichiarazioni dei redditi degli anni succes­sivi, non superano in media i 18.000 euro di reddito annui, un giro d’affari che sembre­rebbe miserabile anche per una piccola salu­meria.

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d.R

Alcuni giorni fa su questo sito abbiamo scritto che il M5s non dovrebbe neppure “osare” chiedere il voto agli elettori senza, prima, aver definito la sua collocazione politica e il suo concetto di democrazia. Per non far correre il rischio all’elettore (come nel passato e nel presente) di votare un cripto-leghista o un cripto-nazista o un cripto-stalinista. O di votare un Movimento nelle mani di un’azienda privata che non subisce alcun controllo né pubblico né privato.

Sotto il sole ferragostano il Movimento ha dimostrato di persistere nella sua linea dell’ambiguità, della contraddizione opportunistica, della presa per i fondelli dei cittadini spacciando per virtuosi metodi e comportamenti che sono soltanto truffaldini. Di Maio esulta per i risultati della ultima consultazione dei grillini. Essendo affezionato alle iperbole infantili, dopo aver abolito la povertà stavolta se ne è uscito con «l’inizio di una nuova èra». Nella sua mente il voto, di fatto cucito ad personam  su Virginia Raggi, equivale a una rivoluzione. Forse è una rivoluzione ma solo matematica. Da ora in avanti le numerazioni cominceranno non più da 1 ma da 0. Vedremo se cambieranno tutte le tabelline. Da questo ferragosto si dà inizio al d.R, che sostituirà il vetusto d.C.. L’èra del Dopo Raggi, quando finalmente conta anche lo Zero.

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La riforma del Csm alla prova della Costituzione

di Angelo Perrone 

La riforma del Csm una necessità condivisa, ma quella proposta dal ministro 5Stelle Bonafede è la risposta della politica allo scandalo delle toghe, scoppiato con il “caso Palamara”. C’è il rischio di trascurare problemi di fondo per “spazzare le correnti”. In gioco è l’equilibrio tra politica e giustizia. L’indipendenza della magistratura non è privilegio dei singoli ma garanzia per ogni cittadino

Era allo studio da tempo la riforma del Consiglio superiore della magistratura, ora approvata dal governo su proposta del ministro della giustizia, il 5Stelle Alfonso Bonafede, non senza contrasti all’interno della maggioranza. Arrivare alle nuove regole però non sarà facile né rapido. Lo schema elaborato dovrà affrontare un percorso lungo, dall’esito incerto, come emerge dalle polemiche di questi giorni.

Colpisce l’intensità delle critiche. Sia tra le forze politiche sia all’interno della magistratura e dell’avvocatura. La strada sarà davvero complicata. Stavolta, accanto ai propositi mai sopiti di spingersi oltre il segno della Carta costituzionale, e dunque di alterare l’equilibrio dei poteri, è l’attualità ad offrire argomenti di rilievo al dibattito incandescente.

Il rischio è che le ragioni contingenti rendano torbida la discussione, distolgano dalle questioni essenziali, in nome della fretta e dell’emotività. Le soluzioni possono davvero diventare l’ennesimo problema. Sullo sfondo, il pericolo espresso senza mezzi termini dal vicepresidente del Csm David Ermini. Accanto alle tante cose indilazionabili, si delinea la minaccia di una (pericolosa) «riduzione della discrezionalità del Csm». Non una cosa di poco conto: l’alterazione del “volto” istituzionale del Consiglio in senso opposto al disegno costituzionale.

È evidente infatti che il progetto non risponde solo alla necessità di mettere mano ad una riforma radicale, dopo il fallimento di quella del 2006 (proponente Mastella che aveva fatto “tesoro” del lavoro del predecessore, il leghista Castelli). Piuttosto, è inevitabile leggere il testo come la risposta della politica allo scandalo delle toghe scoppiato ormai un anno fa con il “caso Palamara”, il magistrato al centro di intrighi di potere, e accusato di corruzione.

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accordi antiparlamentari

Quando sento la nomenklatura di partiti dire che la riforma Di Maio /Zingaretti sul taglio antiparlamentare è parte dell'”accordo di governo” con espressioni fatalistiche o piangendo lacrime coccodrillesche di chi come il pd o leu votò no per 3 volte su 4, mi indigno. Le costituzioni democratiche non sono appannaggio dei governi alla maniera di Lukashenko. La Costituzione appartiene al popolo sovrano e, come scriveva Piero Calamandrei, quando il parlamento la vota, i membri del governo vanno da un’altra parte.

MA CHE E’? ‘N PROFESSORE?

Marco Gervasoni ha sollevato a fatica la fronte pensosa china sui  suoi studi per commentare  su facebook una foto di Elly Schlein, vicepresidente dell’Emilia Romagna, pubblicata dall'”Espresso”, e ha scritto un’opera geniale quanto sintetica: “@marco_gervasoni – Ma che è, n’omo?”.
Gervasoni è  un  professore del Molise che scrive per un quotidiano fascio-leghista. Dopo aver partorito, da solo o in compagnia, dei libri che hanno arricchito di molto la biblioteca della propaganda d’estrema destra, purtroppo per lui passerà alla storia della cultura italiana per il massimo che è riuscito a elaborare: una cretinata volgare (questa volta scritta tutto da solo).
 
la lepre marzolina – domenica 6 settembre 2020

ON. ELENA MURELLI, LEGA PER SALVINI, PROFESSIONE ACCATTONA

“Ancora piangiamo i nostri morti, ci siamo chiusi in casa tre mesi e abbiamo accettato l’elemosina dei 600 euro“.

dall’intervento di Elena Murelli, deputata della Lega per Salvini, tenuto alla Camera a nome del proprio gruppo parlamentare,  durante il dibattito sull’istituzione della giornata della memoria per la vittime da Covid-19. In effetti l’onorevole (si fa per dire) più che “accettarla” l’ha chiesta e ottenuta per sé l'”elemosina”. Lei è una dei cinque “esseri spregevoli” , come li ha definiti Mario Monti, che continueranno a sedere a Montecitorio. 

LE CAPRE DI SGARBI E I LEGHISTI IMMARCESCIBILI

[nella foto, il capo della Lega presenta a nome di tutta la Destra il suo candidato bocciato a sindaco di Firenze]

Infuriano le polemiche sui 600+1000 euro mensili per deputati e per i politici leghisti dal reddito di 277mila euro l’anno.
Ovviamente, come sempre, il primo posto in sguaiataggine se lo conquista Sgarbi, che non riuscendo a stare mai zitto, tra una scurrilità e un’altra, se ne è uscito con una scempiaggine contro la legge usata dai profittatori: “legge idiota fatta da cretini come Fico”. Pur di difendere alcuni suoi colleghi pezzenti, il deputato-guitto riesce persino a confessare di non conoscere neppure la differenza tra un provvedimento del Governo e uno della Camera (ma, anche se fosse stata una norma decisa dal parlamento, Fico non ne avrebbe avuto ugualmente alcuna responsabilità). Se Sgarbi dovesse dare un giudizio sull’onorevole Sgarbi sarebbe costretto a dire che è solo una “capra”.

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LE FALSITA’ DI TRIDICO

La Corte di Cassazione decenni fa stabilì per i giornalisti un principio sacrosanto: scrivere mezza verità equivale a scrivere una falsità. È il caso di questi giorni. L’Inps diffonde col contagocce verità parziali, le conferma, le corregge in parte, alimenta il polverone dopo averlo creato. Prima coinvolge 5 parlamentari che avrebbero fatto domanda e incassato i famigerati 600 euro mensili, non violando la legge ma comportandosi da veri pezzenti indegni del ruolo che ricoprono. In più, si aggiunge, che gli amministratori pubblici che si sono comportati nello stesso modo sono 2000. Più o meno. All’incirca. Si mettono nello stesso sacco presidenti di regione, assessori e consiglieri regionali, consiglieri comunali di metropoli e di paesetti. Che ovviamente riscuotono emolumenti tra loro imparagonabili. In aggiunta, poi, il Presidente dell’Inps garantisce che nessuno di Italia viva è tra i deputati “incriminati” che hanno incassato (ma nello stesso tempo non smentisce che nessuno tra loro abbia presentato la domanda), salvando parzialmente i renziani ma spargendo ad ampie mani il sospetto su tutti gli altri. Mezze verità che corrispondono a una gigantesca falsità.

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VALENTINA BISTI, INVENTRICE DELL’AUTO-MARCHETTA.OVVIAMENTE L’ORDINE DEI GIORNALISTI DORME SONNI COMPLICI

Il tg1 sempre di più sui carboni ardenti? E il direttore (che di cognome fa proprio Carboni) adesso deve fare i conti con l’ultimo grattacapo. Accade durante l’edizione del Tg delle 13.30. Nella rubrica Billy, dedicata ai libri, viene presentato il volume di Valentina Bisti (ex conduttrice di unoMattina e volto del tg1). Casualmente alla conduzione di quella rubrica c’è proprio la Bisti.

Che “lancia” il servizio sul suo libro. Un episodio alquanto strano, forse imbarazzante, che agita le acque nei corridoi di Saxa Rubra. Non era mai accaduto prima: nessun giornalista del Tg1 aveva mai parlato delle propri libri in quella rubrica. Tra l’altro, da spifferate giunte alle nostre orecchie, sembra che da quando Luverà sia diventato vicedirettore del Tg1 (dal 2018) abbia rinunciato alla conduzione della rubrica Billy (che sembra continui a curare con interviste a vari autori).

E allora: chi ha deciso la messa in onda dell’intervista all’ex conduttrice di UnoMattina durante la sua conduzione? Il direttore Carboni è al corrente di quanto accaduto nell’edizione delle 13.30?

[da Dagospia]