Gaza la “miniera d’oro”, tra psicosi e profitto diabolico

di angelo perrone

Gaza, «una miniera d’oro, un grande investimento da spartire con gli Usa». La frase del ministro israeliano Smotrich è inimmaginabile. Un Eldorado da costruire sul sangue di innocenti. In un quadro di disconnessione dalla realtà, il concetto travalica la propaganda politica e impone una riflessione d’altro tipo.

Mentre nella striscia si consuma una catastrofe umanitaria di proporzioni mai viste, l’uscita verbale di quel tale non può essere ridotta a esempio estremo di distorsione cognitiva. Certo, la psiche umana, di fronte a un’esperienza traumatica, si attiva in qualche modo: nega, banalizza o razionalizza l’orrore, insomma adotta un meccanismo di difesa. Continua la lettura di Gaza la “miniera d’oro”, tra psicosi e profitto diabolico

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Sommario
editoriale
05. riccardo mastrorillo, l’insostenibile leggerezza dell’essere…. armati
la biscondola
06. paolo bagnoli, celebrare “miti” o rileggerli criticamente
guerra e pace
07. ermanno vitale, gaza e ucraina. solidarietà selettiva a sinistra?
09. marco marsili, minacce alla pace internazionale –
parallelismi storici e pericoli attuali in europa e medio oriente
13. maurizio delli santi, il monito dell’11 settembre: l’europa delle libertà può fermare il disordine internazionale
gli stati uniti d’europa
15. sergio vasarri, la rivoluzione che diventa restaurazione – la proposta della commissione europea per il nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034: la rivoluzione che diventa restaurazione?
19. pier virgilio dastoli, il funzionamento dell’unione europea si fonda sulla democrazia rappresentativa (art. 10 tue)
astrolabio
22. angelo perrone, la sentinella e l’ombra
24. roberto badulato, libertà, giustizia e diritto: una via maestra o un groviglio?
contro l’internazionale nera
26. roberto fieschi, il sonno della ragione genera mostri
28. comitato di direzione
28. hanno collaborato

Il delitto Kirk come arma politica

di angelo perrone

L’omicidio di Charlie Kirk, figura di spicco della destra americana, è diventato fulcro di strumentalizzazione politica. Un atto criminale, che avrebbe dovuto unire nella condanna, è stato trasformato in una miccia per inasprire lo scontro ideologico.

Negli Stati Uniti il mondo di Trump soffia sul fuoco contro la sinistra radicale e i democratici; in Italia il dibattito trova un’eco sorprendente, adattata al contesto nazionale. Continua la lettura di Il delitto Kirk come arma politica

Potere e clemenza

di angelo perrone

Ghislaine Maxwell, stretta collaboratrice di Jeffrey Epstein, finanziere condannato per abusi sessuali e traffico di minori, poi morto suicida in carcere, gioca una carta, che sarebbe disperata se non ci fossero circostanze politiche favorevoli.

In breve, la Maxwell, dopo lo strano suicidio in carcere del suo amico e complice è stata processata e condannata per aver aiutato il finanziere a reclutare e abusare di ragazze minorenni. Molte le persone citate e/o coinvolte, anche di fama. Lei è destinata a passare in prigione il resto dei suoi giorni. A questo punto Ghislaine Maxwell getta sul tavolo la carta che può farle ottenere la grazia, una sorta di ricompensa per il contributo generosamente offerto. Continua la lettura di Potere e clemenza

Il fortino neofascista

di angelo perrone

CasaPound, il cui nome deriva dal poeta statunitense Ezra Pound, ha occupato nel dicembre 2023 un palazzo di proprietà demaniale in via Napoleone III a Roma, nel quartiere Esquilino. Ora, dopo la breve attenzione mediatica dovuta alla contrapposizione al destino del centro sociale Leoncavallo, sgomberato energicamente a Milano in agosto, di questa vicenda non si parla più. Pratica archiviata.

Eppure quell’occupazione, presentata come risposta all’emergenza abitativa, è stata definita dalla Corte dei Conti un’operazione che ha causato un danno erariale di oltre 4,5 milioni di euro. Continua la lettura di Il fortino neofascista

La logica dell’orrore

di angelo perrone

Trasformare Gaza in una “Riviera”, il piano sul tavolo di Donald Trump: ci sono 5 mila dollari per chi va via. È inappropriato parlare di superamento del senso del limite e del buon gusto. Perché non esistono parole per dire il disorientamento e lo stupore. A renderla un’idea disgustosa è il suo totale distacco dalla realtà, dalla storia e dalla dignità umana.

La proposta, presentata con il linguaggio asettico e cinico della finanza e del marketing (“investimenti”, “ritorni economici”, “resort”, “città intelligenti”), riduce una tragedia umana a un problema logistico ed economico. Si parla di “trasferimento temporaneo” di oltre due milioni di persone, di “partenze volontarie” compensate con token digitali e denaro. Continua la lettura di La logica dell’orrore

USCITO IL N.175 DEL “NONMOLLARE” SCARICABILE GRATIS QUI

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Sommario
la biscondola
05. paolo bagnoli, la carenza di cultura politica produce il caos
astrolabio
07. angelo perrone, perché la riforma della magistratura riguarda tutti
20. openpolis, l’ascensore guasto
cosmopolis
08. marco marsili, sovranismo digitale: l’ultima trincea di una politica vecchia
11. niccolò rinaldi, micronesia e il pacifico, la sfida non impossibile per non scomparire
13. roberto fieschi, per non dimenticare hiroshima
heri dicebamus
17. luigi einaudi, chi vuole la bomba atomica? «corriere della sera», 28 marzo 1948
lo spaccio delle idee
23. alessandro cavaliere, perché l’italia ha bisogno di un partito verde e liberale
cronache da palazzo
25. riccardo mastrorillo, la pirateria elettorale
26. comitato di direzione
26. hanno collaborato
in vetrina
29. alessandro mulieri, democrazia totalitaria – una storia controversa del governo popolare prefazione di nadia urbinati
30. alessandro mulieri, contro la democrazia illiberale – storia e critica di un’idea populista

I due volti del Leoncavallo

di angelo perrone

Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano, dopo oltre trent’anni di occupazione, riporta alla luce il nodo irrisolto del rapporto tra legalità, politica e fermento sociale. La notizia, che ha visto il sindaco Sala disconoscere la mossa e la premier Meloni ribadire l’assenza di “zone franche”, è uno spaccato delle contraddizioni che governano le nostre scelte.

Il caso Leoncavallo, in particolare, evidenzia come i giudizi politici siano spesso condizionati dalle convenienze del momento. Il cambio di rotta di Matteo Salvini è forse l’esempio più emblematico: ieri difensore del “Leonka” come luogo di “confronto” e “divertimento”, oggi leader di un esecutivo che esalta la legalità e la tolleranza zero verso le occupazioni. Continua la lettura di I due volti del Leoncavallo

lo sgombero del “leoncavallo”

di critica liberale

Da Locke in poi i liberali hanno sempre considerato la proprietà privata una condizione necessaria della libertà. 

Quindi, anche Critica ritiene corretto lo sgombero di un locale occupato contro la volontà dei legittimi proprietari. 
Per manifestare adesione all’odierno sgombero del Leoncavallo, però, Critica attende il simmetrico sgombero di Casa Pound dai locali illegalmente occupati a Roma.
Ciò che ovviamente non accadrà mai.
La banale verità è che, con la partecipazione elettorale ai minimi storici, la Destra serra le fila motivando i propri elettori con una operazione di facciata contro il “nemico”. Altro che lotta alla illegalità. 
Dall’altra parte si balbetta, vaneggiando di copertura al centro e di apertura ai moderati.
Pagheranno anche questo errore.

La forma del potere

di angelo perrone

Il racconto di un incontro tra due leader non è solo cronaca di un evento politico. La forma diventa messaggio simbolico. Nel caso del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Anchorage in Alaska (15 agosto 2025), la forma ha prevalso sulla sostanza, rivelando dinamiche di potere e deferenza.

L’incontro è stato segnato da un’attitudine di palese riverenza da parte di Trump. La scorta d’onore dei caccia, il sorriso complice, il tappeto rosso, e la stretta di mano che è sembrata più un gesto di ossequio che di parità, hanno inviato un segnale chiaro. Mentre per il mondo intero Putin era l’immagine di un dittatore, il persecutore di oppositori e il mandante di aggressioni a civili, l’approccio di Trump ha offerto un’interpretazione diametralmente opposta.

Ogni gesto, ogni espressione di deferenza è servita a mascherare la realtà di un leader autocratico, trasformando il persecutore in un pari, o addirittura in una figura di rispetto. L’incontro, nelle sue modalità, ha proiettato un’immagine di intesa e legittimazione, mettendo in secondo piano la sostanza dei fatti e le gravi violazioni che hanno caratterizzato la politica di Putin. La forma, in questo caso, non è stata un semplice dettaglio, ma il cuore del messaggio simbolico.

LA BOMBA NERA La strage. Bologna 2 agosto 1980

(Foto di Mauro Zanella)

Questo discorso pronunciato sabato 2 agosto 2025 è il ricordo commosso che le amiche e gli amici della nonviolenza, riuniti contro l’atomica, tutte le guerre e tutti i terrorismi per la 179° settimana a Torino, in piazza Carignano, rivolgono alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980: la strage forse più orribile. Una strage indiscriminata che a distanza di 45 anni ci appare tanto più terrificante quanto più appare ingiustificata, gratuita, e come tale imprevedibile e irreparabile.

di pietro polito

Quella mattina, ore 10 e 25, stazione di Bologna, un’esplosione assordante, una strage: 89 morti, 200 feriti. La leggerezza dell’estate inghiottita in un boato, perduta per sempre. Da allora ho imparato ad associare il mese di agosto non più alla spensieratezza, semmai si potesse stare senza pensieri, bensì alla luce che racchiude la speranza.

Come scrive il maestro Edgar Morin, oggi, nel secolo nuovo, “l’atteggiamento di chi spera si fonda sulle possibilità inespresse del genere umano, è una scommessa sull’improbabile. Non è più la speranza escatologica dello scontro finale, ma è la speranza coraggiosa della lotta che inizia” (E. Morin, Semi di saggezza, Raffaello Cortina Editore, Milano 2025, p. 88).

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