Caso Gergiev a Caserta, la neutralità apparente e il volto della propaganda

angelo perrone

Il recente annullamento del concerto del maestro Valery Gergiev alla Reggia di Caserta riaccende un dibattito antico: quale sia il rapporto tra arte e politica e, soprattutto, quando l’espressione artistica, intrinsecamente libera e universale, si degrada a propaganda, perdendo la sua purezza.

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Sommario
la biscondola
08. paolo bagnoli, la dittatura di uno
l’amico criminale
09. leonardo bianchi, il complotto che si è ritorto contro trump
12. leonardo bianchi, grok vuole un altro olocausto
astrolabio
15. angelo perrone, l’ombra di almasri sul silenzio di nordio
la vita buona
17. valerio pocar, anche le ragazze sono brave
sulla libertà d’informazione
19. universitari (aspiranti giornalisti) a colloquio con alcuni costituzionalisti, la tenuta dello stato di diritto costituzionale oggi – terza e ultima parte
gli stati uniti d’europa
23. pier virgilio dastoli, in mezzo al guado
lo spaccio delle idee
28. eugenio carnazza, guido de ruggiero e il liberalismo impossibile – 100 anni della “storia del liberalismo europeo”
32. carlo antonnicola – paola rossi, ancora su bruno zevi, azionista
37. comitato di direzione
37. hanno collaborato

Ventotene, 16-18 ottobre 2025 – PRIMO SIMPOSIO ECONOMICO DI VENTOTENE E PREMIO GIORNALISTICO “ERNESTO ROSSI” SEV 2025

PRIMO SIMPOSIO ECONOMICO DI VENTOTENE
E PREMIO GIORNALISTICO “ERNESTO ROSSI”
SEV 2025

Il Comune di Ventotene, in coerenza con la sua vocazione a stimolare la valorizzazione del patrimonio storico e culturale del proprio territorio, e la Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini di Firenze, che ha il compito di favorire studi e ricerche sul pensiero e sull’azione di Ernesto Rossi, promuovono il Primo Simposio Economico di Ventotene e indicono un Premio dedicato al Giornalismo Economico, entrambi intitolati a Ernesto Rossi.

Il Simposio e la cerimonia di consegna del Premio si terranno sull’Isola di Ventotene nei giorni 16-18 ottobre 2025.

Lo scopo scientifico del Simposio consiste nel trarre contenuti di riflessione dal pensiero economico di Ernesto Rossi, attualizzandone il pensiero perché divenga strumento di dibattito su questioni economiche e sociali odierne in sede nazionale, europea e internazionale.

Il Programma del Simposio e l’aggiudicazione del Premio Giornalistico si avvalgono di rispettivi Comitati Scientifico e di Giuria appositamente nominati, i cui componenti sono:

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Idea Nordio: giudici vintage per una giustizia sprint

di angelo perrone

Richiamare i giudici in pensione per accelerare i processi. L’idea brillante, come dubitarne, è venuta a lui, il ministro della Giustizia Carlo Nordio per raggiungere l’ambizioso obiettivo del PNRR, ridurre del -40% i tempi dei processi. Una soluzione rapida ed efficace. Del resto non sono le “toghe rosse” a declamare che l’esperienza sia un valore aggiunto? Almeno su questo, sia chiaro solo su questo, hanno ragione.

La scena è esilarante. Toghe spiegazzate tirate fuori dall’armadio e rimesse a lucido. Nuovi occhiali da vista a decifrare carte solo digitali, viste per la prima volta. Ma udienze finalmente velocizzate per ridurre l’arretrato. Certo, c’è il rischio di cedere al ricordo dei tempi andati e di indugiare nelle pause caffè, al netto delle impellenze fisiologiche più pungenti per l’età. Però, insomma, si può fare.

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Sinner, il decoro in vacanza

di angelo perrone

L’assenza delle istituzioni italiane a Wimbledon per celebrare la storica vittoria di Jannik Sinner non è passata sotto silenzio. Stride a confronto della presenza sugli spalti del Re di Spagna, per sostenere Carlos Alcaraz, e del futuro Re d’Inghilterra. La giustificazione del ministro Abodi – «può capitare di avere bisogno di un giorno in famiglia» – è, a dir poco, singolare.

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Giustizia geografica, tra campanilismo e incoerenza politica

di angelo perrone

La notizia che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si appresta a riaprire alcuni “tribunalini”, chiusi nel 2012 con la riforma Severino, tra cui il “Tribunale della Pedemontana” a Bassano del Grappa, genera perplessità. La decisione è bizzarra e incongruente, permeata dal sospetto di favoritismo politico. Lungi dal rappresentare un passo verso una giustizia più efficiente, l’iniziativa sconta la mancanza di una visione della geografia giudiziaria.

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Carceri? Ci pensano le telecamere

di angelo perrone

La notizia dei 114 milioni di euro di tagli alla giustizia è un segnale forte sulla reale priorità che il Governo riserva alla giustizia e ai diritti dei cittadini, mentre l’attenzione è distratta dal mitico progetto della separazione delle carriere dei magistrati. Questo taglio, frutto di un’operazione di “economia” imposta dal Ministero dell’Economia ai vari dicasteri, rivela il disinteresse per una funzione cruciale per la vita dei cittadini.

Le ricadute sui cittadini saranno gravi e tangibili. La scelta del ministro Carlo Nordio (Il Messaggero, 30 giugno 2025) di concentrare i tagli principalmente sugli istituti penitenziari, nonostante l’allarme lanciato dal presidente Mattarella sullo stato delle carceri, è emblematica e carica di conseguenze nefaste. L’idea di sostituire “più turni di sorveglianza” con “più telecamere installate nelle carceri” non è affatto un segno di modernità o efficienza, ma un pericoloso passo indietro.

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Sommario
la vita buona

05. valerio pocar, anche sul titanic si ballava
allarmi son fascisti! …
07. angelo perrone, c’è un giudice (non solo a berlino)
onagrocrazia – il governo degli asini selvaggi
09. andrea bitetto, ignoranza con radici profonde
astrolabio
10. raffaello morelli, quando il diritto vince
sulla libertà d’informazione
12. universitari (aspiranti giornalisti) a colloquio con alcuni costituzionalisti, la tenuta dello stato di diritto costituzionale oggi – seconda parte
la biscondola
23. paolo bagnoli, parri, combattente contro ogni tirannia
agorà
25. roberto badulato, a proposito del teatro “la pergola” di firenze
cosmopolis
27. niccolò rinaldi, il declino della guerra, o la sua metamorfosi
29. roberto fieschi, elon musk invade marte?
lo spaccio delle idee
31. alessandro cavaliere, jeff bezos a venezia: il ritorno dell’assolutismo monarchico
33. comitato di direzione
33. hanno collaborato

USA: il governo sopra le leggi?

di angelo perrone

La recente decisione della Corte Suprema statunitense di fatto “disarma” la magistratura nella funzione di controllo dell’operato del presidente. Non è una semplice interpretazione giuridica. È un atto che travalica il rispetto delle regole democratiche, incidendo sulla separazione dei poteri. In sintesi, la Corte ha limitato la capacità dei tribunali federali di esaminare la legalità delle azioni o delle decisioni del Presidente, in contesti che il ramo esecutivo, a sua discrezione, dichiari rientrare nell’ambito della sicurezza nazionale o della politica estera.

In democrazia, nessun potere, incluso quello esecutivo, è al di sopra della legge. Le Corti non sono meri esecutori delle volontà politiche, ma custodi della Costituzione e dei principi su cui si fonda lo Stato. Hanno il compito di fungere da contrappeso, garantendo, per esempio nel caso americano, che il presidente operi all’interno dei limiti costituzionali e non violi norme o procedure stabilite. Una sentenza che indebolisca questo controllo giudiziario suona come assenso preventivo verso comportamenti che possono essere arbitrari, e per questo erode la fiducia dei cittadini nel principio per cui nessuno è al di sopra della legge.

L’equilibrio del sistema democratico è davvero fragile quando le garanzie fondamentali vengono meno per mano proprio di chi dovrebbe difenderle. È l’inquietante dimostrazione di come la tendenza a concentrare il potere (sotto svariate forme) possa trovare sponde e validazione persino in chi dovrebbe avere a cuore la funzione di garanzia, e ciò a discapito della libertà e della legalità.

1 luglio 2025

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